[Agente ADM] 03 - Solo per i Tuoi Occhi

Day 3,415, 06:22 Published in Italy Slovenia by AdrianoDeMeis

Capitoli precedenti:

00-Licenza di Uccidere

01-Vendetta Privata

02-Da Uccidere a Vista




Capitolo Terzo

Quando gli occhi si dischiusero, i raggi dell’alto sole che si stagliava nel limpido cielo del mar dei caraibi li colpirono senza pietà penetrando l’unica finestra che illuminava la stanza. Era adagiato su un comodo giaciglio, all’interno di una capanna costruita con il legno dei palmeti, tutto molto semplice ma dignitoso.

Si stiracchiò le braccia cercando di appoggiarsi a qualcosa per alzarsi. Sentì muoversi qualcosa dietro di lui e, pur essendo ancora stordito dal sonno, i suoi sensi scattarono immediatamente facendolo balzare su. Ora di fronte a lui una ragazza lo guardava incuriosita.
I lineamenti del suo viso erano dolci e ben si armonizzavano con il fisico abbronzato e marmoreo che gli ricordava quelli di una dea greca. L’agente non riusciva a non ammirare la folta chioma corvina che le scendeva sciolta lungo le spalle fino ai fianchi e il grazioso bikini azzurro che indossava lo faceva indugiare su altri particolari.

Sembrava la personificazione della bellezza e la reincarnazione di Venere; la ragazza perfetta che tutti bramano e anelano nella loro mente sognante. La ragazza non pareva turbata, al contrario di lui, anzi continuava a fissarlo imperterrita con quei suoi intensi occhi color nocciola, con una espressione vacua e molto seria.
Sorridendo, l’agente si disse “Sembra quasi una statua vivente, non vorrà pietrificarmi con lo sguardo sperò”. I loro occhi si incrociarono e fu proprio quando quegli occhi incontrarono quelli di ADM che lui si rese conto di ciò che non andava: non vi vedeva cenni vitalità all’interno di essi anche se tale mancanza era mascherata quasi alla perfezione e poco percettibile persino ad uno addestrato come lui.

La ragazza era una fake.

“No, non ci posso credere” pensava ADM abbassando lo sguardo, scioccato. “Questa bella ragazza non sembra una statua vivente, semplicemente lo è!”
Istintivamente cercò attorno a se qualcosa con cui armarsi. Peccato che la ragazza avesse già in mano una vecchia pistola, anticaglia d’altri tempi buona per gli amanti e i collezionisti ma che sembrava perfettamente funzionante. Ad una distanza ravvicinata pure quel rottame poteva essere fatale. “Stai fermo!” gli intimò con un visibile sforzo.

Lui, già deluso e in tensione, era ora anche terribilmente confuso. I fake infatti non possedevano che le capacità intellettive di un bambino e non sapevano parlare con una voce propria, al massimo potevano esprimersi a gesti. La situazione era molto imbarazzante, in quel momento di panico non poteva fare a meno che pensare, ferito nell’orgoglio, a “come ha fatto un fake a fregare me, un agente speciale!”
In quel momento la porta davanti a loro due si aprì illuminando una parte della zona d’ombra. Un uomo sulla cinquantina, con in mano del pesce fresco appena pescato, sbarrò gli occhi sorpreso davanti a quella scena. Subito dopo scoppiò in una fragorosa risata e a quel punto lo sbigottito ADM rinunciò definitivamente di cercare una spiegazione razionale a quello che gli stava succedendo.

Quando fu in grado di parlare l’uomo fece un cenno alla ragazza dicendo “Su bambina, non vedi che spaventi il nostro ospite con quel vecchio giocattolo?” e ancora continuò rivolgendosi verso di lui “la deve scusare, ma non siamo abituati ad avere ospiti e, da quando è morta la mia povera moglie, Honey è diventata più irrequieta del solito”. Posò il pesce sul tavolo e con un sospiro commentò “Quella vecchia pistola gliela aveva regalata lei, che gli sono sempre piaciute le storie di corsari e pirati” e poi con tono più allegro lo riprese “se vuoi andarti a vestire, fuori puoi trovare i suoi vestiti appesi qui vicino!”.

ADM,che si sorprese in mezzo alla stanza nudo come un verme, uscì fuori accompagnato da un'altra risata del vecchio pescatore. Rimettendosi i suoi vestiti cercava invano di trovare risposte alla miriade di domande che si affacciavano nella sua mente. Chi era quell’uomo? E la ragazza (una fake?) che ci faceva lì? A vederli sembravano padre e figlia!

E altri pensieri lo premevano ora, come la sua missione, il suo dovere lo facevano riflettere sul da farsi. Doveva cercare un alleato, senza un amico non aveva scampo ma sapeva che tutta la sezione presente sull’isola era stata smobilitata dopo la presa del potere del governo pro-eGiamaica. Però, ragionando si ricordò dei fogli che JW gli aveva consegnato quando ancora riordinava l’archivio, su cui era segnato il nome in codice di un agente in via di pensionamento che ora dimorava sull’isola. “K!” si illuminò euforico. “Ecco qual era il nome in codice!”

Il suo stomaco lo richiamò al soddisfacimento di esigenze più materiali di quelle che lo preoccupavano in quel momento. Da due giorni non mangiava e la stanchezza si era fatta pesantemente sentire, quindi si diresse rassegnato, e con addosso i vestiti lavati, verso la capanna da cui proveniva un delizioso odore di pesce affumicato.



Nel mezzo della foresta intanto, nel frattempo l’inviato k del dottore seguiva le tracce lasciate nei giorni precedenti dall’agente. “A vedere, pare quasi di avere a che fare con un animale che si sente” sussurrò alzandosi dopo aver osservato i resti del millepiedi in frantumi. “Meglio” sogghignò “in questi casi il loro comportamento è ancora più prevedibile!”
E s’incammino fischiettando lungo il sentiero che portava verso la costa e il mare.



Si conclude così la terza puntata della serie ADM, fatemi sapere cosa ne pensate e mi raccomando mettete un voto e commentate l’articolo (basta anche il canonico e semplice v) per assicurare un po’ di visibilità all’articolo!

Mi sto divertendo a scrivere queste storie e spero che per voi sia altrettanto bello leggerle, continuate a seguire la storia che ADM tornerà in una nuova puntata 🙂

Buon pomeriggio!