Risiko Erepublik

Day 412, 11:40 Published in Italy Italy by Swann

Prendo spunto dai risultati parziali delle elezioni presidenziali per una riflessione ad ampio respiro sulla mia esperienza di gioco in Erepublik. Potrà essere un articolo lungo, per cui mi scuso ed invito sin d'ora chi non avesse la pazienza di leggerlo tutto a perdonarmi e a passare oltre.

Si profila la vittoria del "candidato dell'Esercito" come Presidente dell'Italia. Al di là di qualsiasi polemica che si possa o voglia cercare, una considerazione inevitabile è quella che questo gioco ha finora fallito nei suoi propositi iniziali, trasformandosi e plasmandosi in qualcosa di diverso, con il contributo della community dei giocatori.

Nella wiki di Erepublik leggiamo:
"eRepublik is a massive multiple player online, social networking and strategy web browser game: a mirror version of the real world that allows you to follow your political, economic or military aspirations and change the course of history."

Analizziamo uno ad uno i termini utilizzati dagli sviluppatori per definire la loro creatura.

Massive multiplayer online web-browser game:
gioco online multigiocatore basato su browser. E quello che Erepublik è, ma nonostante sia online da diversi mesi, ormai, stenta comunque a diventare veramente "di massa".

Social networking:
Erepublik si può veramente definire un gioco che implementa una rete sociale di comunicazione? Probabilmente no, dal momento che spesso le reti di contatti tra giocatori, se avvengono, avvengono con strumenti esterni ad Erepublik (forum privati, chat irc, messengers).

A mirror version of the real worl😛
una versione speculare del mondo reale. Cosa intendiamo per "speculare"? La stessa immagine riflessa, una copia del mondo reale? Oppure lo specchio più sognante di Carroll, quello che ci permette di attraversarlo per vivere una realtà immaginifica immersa nella fantasia?
In entrambi i casi, Erepublik finora non si può definire lo specchio del mondo reale. Dentro al gioco entra solo una parte infinitesimale del mondo e dei suoi complessi meccanismi. Nondimeno anche un'eventuale parte "fantastica" del Nuovo Mondo è ben lontana dal rappresentare un "Paese delle Meraviglie", costellato di avventure e di posti da scoprire.

Follow your political, economic or military aspirations and change the course of history:
Un mondo dove seguire le proprie aspirazioni politiche, economiche, militari e cambiare il corso della Storia. E' davvero così?
Aspirazioni economiche... diventare ricchi quindi. Beh, anche ammettendo che metter su aziende e guadagnare moneta sonante nel gioco sia possibile e possa divertire, c'è qualcosa che non torna nel meccanismo. Nella realtà vorremmo tutti essere ricchi, ma perché? Per diventare qualcuno, per non doversi spaccare la schiena in lavori usuranti, per potersi permettere lussi, conoscenze piacevoli, divertimenti. In Erepublik la ricchezza è quasi solo fine a se stessa. Essere ricchi non apporta grandi vantaggi, permette forse di diventare ancora più ricchi. Ma poi? Non c'è nulla di veramente desiderabile che si possa comprare con i soldi del gioco, quindi la "carriera economica" è davvero fonte di aspirazioni più o meno raggiunte? Temo proprio di no.

Aspirazioni politiche. Anche qui è doveroso fare una riflessione sul significato di questa espressione. Nella realtà avere aspirazioni politiche significa, almeno secondo me, voler portare sul piano pratico le idee, le aspirazioni, gli obiettivi delle persone. Plasmare la realtà trovando un compromesso tra gli strumenti e le situazioni contingenti ed i desideri, i valori, gli ideali della Nazione.
Su Erepublik la politica ha mostrato di segnare il passo ormai da tempo. Come altri hanno già avuto occasione di dire, il ruolo del politico è sostanzialmente marginale e ben poco coinvolgente.
Per poter analizzare a fondo questo aspetto analizzerò la situazione italiana, e passerò anche attraverso l'ultimo termine utilizzato per descrivere Erepublik: "aspirazioni militari".

In Italia, nel mondo reale in Parlamento ci sono sostanzialmente due grandi partiti, uno di centrodestra ed uno di centrosinistra, più un altro paio di partiti più o meno centristi.
In Erepublik, i due grandi partiti sono di estrema destra ed estrema sinistra, e da soli superano ampiamente il 50% dell'elettorato, laddove nella realtà non raggiungono nemmeno il 5%.
Non ci si può nascondere dietro ad un dito davanti ad un dato del genere, ed anche ripetendo fino alla nausea il luogo comune che in un gioco i termini "estrema", "sinistra/destra" e simili hanno significati probabilmente diversi da quelli reali, quello che salta agli occhi è che in Erepublik la partecipazione alla res publica non ha nessuna connessione con le "aspirazioni politiche" dei cittadini italiani.

Le nostri reali aspirazioni politiche sono riflesse nel voto reale che pronunciamo alle urne, qua nel gioco abbiamo veramente i mezzi per esprimerle? Francamente no. Nella realtà la politica decide tutto della nostra vita, può cambiare in meglio o in peggio le nostre giornate. La politica reale è davvero in grado di cambiare in ogni istante il futuro della Terra, dalle politiche sociali, a quelle ambientali, a quelle internazionali, a quelle economiche.

Su Erepublik un politico ha ben poco peso, ben pochi strumenti, ben poche responsabilità. Fondamentalmente, prendendo il caso italiano, la politica ha attualmente il compito di raccogliere fondi, armi e gift e destinarli all'Esercito, per le battaglie militari che vedono l'Italia combattere contro altre nazioni del gioco. C'è altro di rilevante? Sostanzialmente no. L'Italia reale non è in guerra da più di 60 anni, eppure la politica continua ad esistere e a coinvolgere (checché se ne dica, con facile qualunquismo) la gente, perché il Governo ed il Parlamento sono i manovratori della nave sulla quale viaggiamo nel corso della nostra esistenza.

L'aspetto militare del gioco, invece, permette di dare spazio alle aspirazioni di chi da sempre, in una partita a Risiko o a Civilization, vorrebbe giocare a conquistare il mondo con le proprie armate e sventolando la propria bandiera. Ma tutto questo ha ben poco a che fare con le "aspirazioni militari" citate nella frase del wiki. Noi, persone, abbiamo davvero delle "aspirazioni militari"? Desidereremmo davvero guerreggiare per la conquista del mondo? Forse qualche esaltato sì, ma possiamo dire che in massima parte l'uomo normale desidera la pace, la prosperità, la soddisfazione personale.

E' in questo punto che Erepublik si discosta dai suoi obiettivi dichiarati per diventare qualcos'altro, qualcosa di diverso e che tradisce tutti i limiti di cui soffre.
Un gioco nato per foraggiare le più disparate aspirazioni a chi non può, non vuole o non riesce a realizzarle nel mondo reale, finisce per non fornire affatto gli strumenti per vivere queste aspirazioni, nemmeno in modo virtuale. Tutta la parte sociale, politica, economica del gioco è assolutamente marginale e - soprattutto - assolutamente poco divertente, intrigante, interessante, coinvolgente.

Perché dunque giocare ad Erepublik?
Rimane solo la componente del "gioco di conquista del mondo", che non era dichiaratamente nelle intenzioni degli sviluppatori, ma che finisce per essere l'unica che in qualche modo tiene in vita l'interesse di alcuni giocatori.
In Italia, secondo i dati forniti dal sito, ci sono circa 2000 giocatori iscritti ad Erepublik. Con una buona stima, si può dire che i giocatori attivi non siano più di 700-800. Se ci fermiamo a pensare un attimo, è un numero veramente limitato, anche solo per rappresentare uno spaccato della realtà. Come detto pocanzi, tutte le aspirazioni di tutte le persone che sarebbero interessate e cercherebbero altri aspetti in questo gioco vengono deluse, e chi resta e partecipa attivamente, alla fine, è quasi solo chi cerca di divertirsi nel "Risiko".

E qui arriviamo alla nota dolente. Io stesso ho giocato tante volte a Risiko e ad altri giochi di conquista del mondo. Lo trovo divertente, e quando mi va ancora ci gioco. Ma non era quello che cercavo in Erepublik. Non trovo esaltante svegliarsi alle due di notte come fanno alcuni per cliccare "fight" su Erepublik, non volevo una partita di Risiko senza fine, che dura mesi ed in cui nessuno vince. Innanzitutto il bello di un gioco strategico militare è proprio questo secondo me: ci si dedica del tempo libero, ci si diverte e alla fine si vince o si perde. E poi si ricomincia. Qui è un eterno combattere in cui nessuno vince e alcuni perdono... tempo.

Che dire dunque per tutti quelli che come me cercavano altro in un gioco come questo? C'è davvero qualcosa da fare di diverso, qui, del giocare a Risiko tutti insieme? Probabilmente no.

E a questo punto è giusto che in questo gioco dove l'unico aspetto che vive e che sopravvive è il "gioco di guerra", il massimo rappresentante dell'Italia sia chi ha tanto tempo e voglia di giocare alla guerra.

Chi è interessato alle parole, alla socialità, alla politica, al confronto, alla comunicazione, all'arricchimento culturale, alla condivisione di conoscenze, a tutti quegli aspetti per cui internet ed i mondi virtuali hanno rivoluzionato il mondo, qui non troverà spazio. E potrà divertirsi - se si diverte e se ne ha il tempo - a giocare alla guerra, oppure andare altrove a fare altro, magari spendendo in modo migliore le proprie potenzialità.

Non c'è da stupirsi se alla fine la gran parte di chi resta e vive attivamente e continuativamente il gioco sia chi forse ha meno aspirazioni e meno potenzialità da offrire. E' semplicemente un giocare a Risiko, e per giocare a Risiko non serve essere particolarmente intelligenti, simpatici, spiritosi, acculturati, onesti, sinceri, spontanei, interessanti, belli, gioviali. Insomma non serve avere le qualità che arricchirebbero un mondo virtuale specchio di quello reale. E anche chi avesse alcune di queste qualità, non avrebbe modo di esprimerle e farle fruttare.

Per giocare a Risiko basta avere tempo e conoscere bene le regole. Tutto il resto, se lo si ha, lo si può tranquillamente riporre nel cassetto, perché non serve ai fini del gioco. Chissà se gli sviluppatori andranno mai ad aprire quel cassetto, oppure continueranno a far restare Erepublik quello che è, un gioco con enormi potenzialità, ma che tradisce tutte le aspirazioni che promette di soddisfare.