Eppur si move

Day 2,056, 10:14 Published in Italy Italy by Feliks Edmundovic

Come dicevo, mentre noi si discuteva dell'entrata o meno in CoT sono successe due cose interessanti nell'eMondo, che vado a raccontarvi.

Questi due eventi riguardano esclusivamente lo schieramento ostile a TWO: per questo penso sia utile tornare un attimo indietro nel tempo, alla fondazione di CoT.

CoT (Circle of Trust) nasce attorno alla Bulgaria, messa in piedi dalla sua capace diplomazia all'indomani dell'uscita da EDEN.
Il motivo di base dell'uscita della Bulgaria da EDEN è la contestuale entrata della Turchia, portata avanti da un HQ in crisi di credibilità attraverso un procedimento forzato: una situazione di incertezza in cui le consistenti frange nazionaliste bulgare si gettarono, gridando al pericolo turco e mirando segretamente a conquistare i bonus di Ankara.

Questa piccola formazione si rinsalda attorno al legame Bulgaria-Cile: quest'ultimo infatti, uscito da Terra, apre le ostilità col vicino argentino, giudicato troppo invadente. A questi due si aggiunge poi la Macedonia, il cui nemico giurato è la Grecia: tre paesi accomunati dal fatto di avere un nemico giurato in EDEN e degli interessi che non confliggono con TWO.

A questi tre pilastri pochi mesi fa se ne aggiunge un quarto, il più forte di tutti: gli USA, che si aggregano a questo gruppo già compatto e bene organizzato di paesi.


Ho fatto questo quadro per sottolineare un fatto, che è fondamentale: l'ostilità di CoT verso Two è stata portata dagli eventi, ma CoT nasce per tre quarti della sua forza come potenza anti-EDEN, e non anti-TWO.
Questa è anche una delle ragioni della sua debolezza attuale: CoT combatte per necessità, non per voglia.

Con questo non voglio dire che CoT sia debole, né che crollerà: è molto ben organizzata, molto compatta e non ha esaurito le proprie risorse.
Questa cornice però aiuta a capire i sentimenti americani, e il motivo per cui CoT non riesce tuttora a riunire sotto la sua egida tutti i paesi che si oppongono a TWO, e i resti di EDEN.


La nascita di CUB

In questo contesto nasce una nuova suballeanza, che prende il nome dalle iniziali dei tre paesi contraenti il patto: Croazia, USA e Brasile, che uniti, per darvi un'idea, pareggiano l'influence serba, che a sua volta è circa quindici volte superiore alla nostra.

E' l'ufficializzazione di un rapporto di fiducia tra USA e Croazia, che si è negli ultimi tempi esteso anche al Brasile: quest'ultimo, alleato storico degli USA, si è avvicinato molto alla Croazia dopo la sconfitta di CoT in Medioriente e l'invasione degli Stati Uniti da parte di Two, come avevo accennato qui.

Il trattato è interessante perché non si limita a dichiarare la solita eterna amicizia tra i contraenti, ma istituisce anche un Cooperation Council al quale partecipano i Cp dei tre paesi, e dal quale dovrebbero dipendere azioni concrete: specialmente nel campo del contrasto ai takeovers, che è un tema che ha già visto questi paesi collaborare (sia sul suolo americano che su quello brasiliano) e che viene ripetuto più volte nel trattato.
Non è comunque una nuova alleanza, perché gli USA non sembrano per ora avere nessuna intenzione di lasciare CoT, né il Brasile e la Croazia sembrano avere idea di abbandonare il loro status neutrale, ma è l'allargamento della possibilità che si era aperta in precedenza, ed è un nuovo elemento sulla scena internazionale.


Le vicende indiane

L'India, come sapete, sopravvive in un piccolo lembo del proprio territorio, occupata con regolare contratto dalla Cina, e senza regolare contratto da Croazia, Bosnia Erzegovina e Albania.
Fino a poco tempo fa, nel sud dell'India svernava anche il Pakistan: fino a quando, con un duro sforzo militare durato tre giorni interi, l'India è finalmente riuscita a liberarsi dell'odiato occupante, cacciando il Pakistan (proTWO) dal proprio subcontinente.

Gli indiani però non hanno avuto molto tempo per gioire: la liberazione (pur parziale) era avvenuta da poche ore, quando l'Albania ha messo in votazione un NE contro l'India.
La ragione addotta dagli albanesi è che avevano saputo che Bulgaria e Macedonia si stavano preparando a fare l'airstrike in quelle stesse regioni, con l'obiettivo di usare il NE indiano per cacciare l'Albania dalla sua colonia.
Bulgaria e Macedonia si sono affrettate a smentire, caldeggiando un NAP tra India e Albania: posizione condivisa dagli USA.
Mentre infatti l'India intrattiene rapporti di vecchia data sopratutto con la Bulgaria, l'Albania ha molto rafforzato negli ultimi tempi la sua amicizia con gli USA, attraverso un'efficace coordinazione di politica estera e politica degli emigrati albanesi negli States.

La faccenda si è risolta con la conquista albanese dei tre territori precedentemente occupati dal Pakistan, tra il silenzio macedone e americano, la dichiarazione di non intervento del Cile e le forti parole di appoggio all'India del ministro bulgaro, che però si sono risolte in un nulla di fatto, non avendo la Bulgaria la possibilità di usare il suo mpp con New Delhi (la Bulgaria è cancellata dalla mappa al momento), nè evidentemente grande premura nello spostare truppe per una guerra interna agli antiTWO.


Conclusioni

La situazione è in evoluzione. Di mio penso che riguardo l'India, l'Albania volesse solo accaparrarsi i due bonus lasciati liberi dal Pakistan (due gustosi saltpeter e gomma, i più rari del gioco), ma la vicenda getta luce sullo stato caotico delle relazioni interne al fronte antiTWO, e sul rapporto difficile che esiste tra i paesi CoT e il blocco croato (di cui l'Albania fa parte).
La nascita di CUB è invece una vittoria per questo stesso blocco croato, che cerca di uscire attraverso questra strada dall'isolamento diplomatico in cui è stata gettata la Croazia con la caduta di EDEN.

Ora più di prima ci si aspetta un'azione di CoT, che la risollevi dalla pesante sconfitta militare contro Two e dalla perdita di terreno nei confronti della Croazia sul piano interno al fronte antiTWO.
CoT controlla ancora un terzo del danno mondiale, ed ha tra le sue file alcune tra le migliori diplomazie dell'eMondo: ha le risorse per rispondere, ed ora vedremo se saprà indicare anche la strada per iniziare a ribaltare la situazione.

Feliks