Capitan Attila, [Episodio II]

Day 2,254, 00:18 Published in Italy Italy by Atlius DC
CAPITOLO II: MAGRO FA LE PRIME MOSSE, ATTILA SI PREPARA.


-Ci siamo tutti?- Chiese il generale ai presenti in sala.
-Si, messer Magro!-

La sala scelta per il Consiglio di Guerra era stretta e lunga e si affacciava su una delle tante piccole valli che attorniano Siena. Dalle piccole finestre, più simili a pertugi che a finestre vere e proprie, senza battenti si scorgeva il campo dei soldati, radunatisi in modo molto ordinato.

Le tende, tutte bianche, anche se con la polvere e lo sporco sembravano più color panna, erano state tutte ordinate in precise file parallele e gli stendardi della famiglia Innocenti garrivano al sole e lo salutavano con estremo coraggio.
Da parte sua la lontana stella ricambiava con un tiepido aere che a Marzo è cosa ben gradita.

-Qval è qvesto fostro ppiano Gheneral Magro?- chiese il delegato del Sacro Romano Impero Germanico Dirk von Felp
-E' molto semplice, se conosco il mio pollo, Attila Da Roma si starà concentrando sul creare inespugnabili fortificazioni attorno ad Orbetello, e noi dobbiamo puntare dritti su di lui per mettergli pressione...tuttavia...-
-Tuttavia cosa?- chiese Madama Regina, la figlia di Sua Signoria Innocenti la quale aveva voluto presenziare di persona al Consiglio.
-Tuttavia,- continuò Magro -Ritengo che sia più utile impegnare il nemico su due fronti e per questo motivo intendo prendere Orvieto con una manciata di uomini, circa duemila.-
-La città è piccola e poco difesa, senza contare che Attila avrà già richiamato tutte le truppe che aveva nelle campagne per difendere la Rocca di Orbetello.-

-E se questo piano non dovesse funzionare, e anzi ci facesse perdere delle truppe?- il Papa Francesco fece la sua entrata ponendo questo quesito.

Tutti si alzarono in piedi in fretta e furia, solo il germanico Dirk von Felp restò seduto con un ghigno sulla faccia che lasciava trasparire il suo scetticismo verso la religione.
-Santità, ritengo sia la cosa migliore e sono l'unico qui dentro a conoscere da vicino Attila da Roma, so come opera ed è tutt'altro che stupido, dobbiamo tagliargli i viveri, i rifornimenti, anche le put**ne se necessario!- disse Magro.
-No qvelle no fi pprego!- von Felp si alzò finalmente in piedi e di scatto prese un candelabro dal tavolo pronto a scagliarlo contro chiunque gli togliesse le sue amate meretrici.

Inutile dire che il gesto provocò ilarità.

-Se posso avere l'ardire mio Generale, chi dovrà comandare il Vostro distaccamento ad Orvieto?-, la domanda suscitò borbottii e una controllata confusione nella sala, Ermete Armigero pose la questione con tono serissimo e pronto alla battaglia.
-Credo che sarete proprio voi Messer Ermete, vi do facoltà di scegliere duemila uomini fra quelli che più ritenete validi e dirigervi immediatamente ad Orvieto per soggiogarla!-, disse il Generale Magro.

-Sarà fatto, mio Generale, avrete Orvieto!- rispose Ermete Armigero.



Vajura aprì delicatamente la porta.
-Mio Signore se posso...-
-Vieni pure avanti caro ragazzo- disse Attila.
-Ho portato il....-
-Lo puoi dire Vajura, non farti problemi, è un mestiere come un altro, anche pericoloso in realtà!-
-Va bene Signore, ho portato il contrabbandiere che mi avevate richiesto!-
-Fallo entrare-

Rivolgersi ai contrabbandieri non era certo una mossa astuta ma per fare in modo che continuassero ad arrivare i rifornimenti ad Orbetello questa era una mossa necessaria, e di certo non occorreva informarne il Papa, che provava antipatia verso coloro che si erano allontanati dalla via del Signore.
L'uomo entrò, aveva l'aria di essere un uomo qualunque, un mendicante, un ciabattino, poteva essere davvero chiunque e questo certamente gli dava un vantaggio, alto e moro si presentò:
-Sono Ianpaolo Solo, ma mi chiamano "il Panetta" per via del fatto che in diversi assedi sono riuscito a far entrare il pane in città e, sinceramente, ne ho fatto il mio vanto.-
-Ne sono felice per voi, e spero di restare soddisfatto anche per il bene mio e di tutto il papato- rispose Capitan Attila.
-Ci accordiamo per 800 fiorini...- Attila Da Roma non fece in tempo a finire la frase che subito Ianpaolo disse: -Si, al giorno-

La sera si avvicinava e sempre più era rattristato il cuore del Capitano Papale Attila, partito da umili origini e giunto a difendere il Papa in persona. Appoggiato ad un muretto osservava lo zampillare del mare piatto...almeno lui era in pace.
Vajura giunse lì vicino e col suo solito modo di muoversi molto insicuro disse: -Mio Signore Hernst Van Baz ha ricevuto il vostro messaggio, è già partito coi suoi uomini alla volta di Orvieto-
-Bene Vajura va a dormire-

Una sola frase aveva Attila nella mente che colmava di rabbia il suo cuore: "Per chi mi hai preso Gabriele?"


TO BE CONTINUED

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