Nel nome di Padre Castell – Act.0
militarista
Un tempo questo genere di articolo era il mio marchio di fabbrica, racconto qualcosa sperando che ci sia ancora spazio per farlo.
Probabilmente non sai chi io sia, leggi lo stesso e magari ti ricorderai di qualche fotografia ingiallita che ci ritrae insieme. Oppure ti sorbirai i ricordi di un vecchio nabbo. In entrambi i casi, grazie della lettura.
'Nel nome di Padre Castell' — Act.0
Fuori fa freddo, dannatamente freddo.
Il buio si è già fatto notte, mi circonda e lascia che le nuvolette di condensa del mio respiro – cadenzato e faticoso, ma regolare – ci si sfaldino contro.
Mi stringo nella divisa. La stoffa è lacera, consumata. La scrollo passandoci stancamente una mano e sento la polvere abbandonare le fibre ruvide di un uniforme ormai obsoleta. Le mostrine sono ancora lì: dell'Etile ti ricorderai per sempre il giorno in cui entri, ma nemmeno la morte – anche solo quella virtuale – ti strappa certi distintivi.
Quando è successo?
Quando sono tornato... a respirare?
La domanda cade nel vuoto, assieme alla consapevolezza di una nuova esistenza sotto il chiarore vacuo e indifferente di un cielo di pixel ancora sgranati.
«Tutto sommato non è cambiato niente».
Le strade sono lastricate di quel che resta della pioggia, ci si specchiano dentro i lampioni mentre cammino. Un passo dopo l'altro, ma verso dove?
Mentre zoppico devo sembrare un soldatino giocattolo, di quelli tronfi con la loro uniforme lucida e variopinta di guerre di fantasia, che per caso ha preso vita. Di cose, ne ricordo molte. Storie ormai perdute e lontane nel tempo, tanto da dubitare che siano accadute per davvero. Un po' come le guerre fasulle e trasognate dei soldatini giocattolo.
Nel portafoglio ho qualche banconota accartocciata e una tessera di partito. Altre memorie mi invadono, ma – non so perché – sono frammenti di passato in bianco e nero. Alzo lo sguardo abbastanza da accorgermi di essere nei pressi della sede di quello che era stato il mio partito, Aquila et Gladius. Esisterà ancora?
Il palazzo è sempre al suo posto, imponente e illuminato. Salgo le scale che portano all'ingresso e osservo la mia immagine spezzarsi e ricomporsi riflessa sulla superficie di marmo, assecondando il capriccio di ogni gradino. È chiusa, ma il distintivo del Gran Consiglio, semi-arrugginito, funziona ancora.
Anche il mio ufficio è ancora dove l'avevo lasciato, solo che lui non lo sa. Sulla porta la targa si è consumata e la luce del sole ha reso opaca e illeggibile ogni scritta. Accarezzo lo stesso il solco delle lettere con la punta delle dita e mi godo l'ennesimo flashback del passato.
Entrando salto gli scatoloni, devono averla usata come deposito per le copie di Luce, e arrivo fino alla mia scrivania. Sulle pareti ci sono i poster elettorali di campagne di altre epoche, ormai consunti – parlano con una retorica vuota che non riconosco del tutto, ma mi annoda un groppo in gola. Tolgo un telo plastico dal tavolo, che scintilla immacolato e privo di polvere. Una pila di libri, ritagli di articoli, la lampada – modello statista risorgimentale – che funziona ancora. Alcune fotografie incorniciate mi ricordano quanto mi sia divertito: l'infanzia in Cile, le prime avventure politiche in Italia e nonna Mappina, la segreteria di AetG e gli amici storici in una foto che ricorda quelle dei “Ragazzi di via Panisperna” sui libri di storia. Ce n'è qualcuna anche più recente, almeno per quando me ne ero andato. Il giuramento dell'ultimo governo e una, in Inghilterra, in cui scimmiotto James Bond.
«Forse vivo nel passato», riesco solo a pensare.
Lo sguardo mi cade su un'altra immagine. Indosso abiti religiosi di fronte a un magazzino intonacato in calce candida, sopra cui – a vernice ancora fresca – sta scritto “Opera Sociale”. È dedicata, una costellazione di firme ringrazia tale “Padre Castell” per dell'aiuto ricevuto.
Padre Castell...
Un tempo mi conoscevano così.
Apro il cassetto di quella che era la mia postazione di lavoro, sposto un microfono radiofonico anni Trenta e la rivedo, finalmente. La vecchia e cara macchina da scrivere.
I tasti sono ancora al loro posto, il rumore ipnotico è sempre quello mentre li sfioro con un po' di esitazione. Batto incerto qualche lettera, mentre lei mi fa le fusa.
«Forse dovrei scriverci qualcosa...», penso.
E tutto sommato non è cambiato niente.
Comments
Padre N00b
Sapevo saresti comparso, Yami 🙂
(A conferma della nabbanza avevo pubblicato l'articolo in India, l'ho dovuto cancellare e ripubblicare poi in Italia @.@)
Come buttare 2 gold - act.0
Ma salve eh!
Castell!
in AetG c'è sempre posto per te
Si può dire bentornato?
Bentornato Padre!
/me si bagna :3
Bentornato 🙂
ben tornato 😁
Castell |:"
ben tornato
toh chi torna
Chi muore si rivede *_*
«... e li parenti miei furon nabbi, nabbi per patrïa ambedui ... »
^__^
bentornato!
la nabbanza scorre potente nella sua famiglia
Non hai parlato di quando per fortuna non sei riuscito a far entrare l'eItaly in COT.
Ma tu sei ancora in giro? -.-"
Evidentemente si. 🙂
-.-"
il sultano
cocche' fa rima sultano?
Ho pensato a svariati aggettivi e soprannomi ma nessuno fa rima con sultano...aimè!
io almeno due. Andre'
ano, ANO
Nessuno è perfetto
nabbo atto.0
Perchè sei tornato in questa gabbia di matti? Eri salvo, là fuori XD
Castel!! o/
Castell 😃
Bentornato!
uh guarda chi c'è 🙂
Bentornato o7
Bentornato Padre 🙂
PS- ho potuto scriverti solo ora perchè ieri mi son beccato 4FP che mi avevano inibito commenti e shouts XD
4? che hai fatto? hai sparato a plato?
pare che i miei commenti siano troppo coloriti anche se non mi pareva di essere stato eccessivamente volgare XD
Comanda' e che ci devi fa... si divertono solo cosi', articoli denigratori, sparano minc***te, fp.... po'racci ... fare 'na cosa utile per la community, no , quello mai
:')
bentornato
Oddddddio... Le cuffie le hai ancora addosso?
Welcome back anche se ho fatto una brutta fine anche io asd
Così impari a frequentare brutta gente e a snobbare il piccione!
ancoVa
bVutta
Fixami tutto
ti ho sentito nominare qualche volta, io nacqui durante il tuo mandato 🙂
bentornato!
PS: è rimasto nabbo dalla e-nascita! 😛
Anche Andrea1908 è rimasto nabbo dalla e-nascita! 😛
Strunz! 😛
no kaiser, lui e' involuto. purtroppo.
Vero Mappì... ti dirò... ultimamente mi sembra pure di aver visto Andrea con la maglia del Milan nell'avatar
EH NO IL MILAN NO! questo è troppo :
Non vale coalizzarsi contro di me strega -.-"
e tu pensi che io debba allearmi per darti lezioni di flame?
nah... ce la farebbe anche mia nipote di un anno con te
Lo sai che in fondo sono buono come il pane.... ç_ç
*nabbo come il pane