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Quale giorno migliore della commemorazione del referendum che ha fatto della nostra Real Italy una repubblica può essere scelto per celebrare il risultato delle elezioni tenutesi ieri.

Ho già visionato l'articolo pubblicato sul Democratico e credo che questa volta mi esimerò dal pubblicare dati o riflessioni statistiche sulle elezioni, lasciando alla lsua redazione tale onere/onore.

Quelo che mi preme sottolineare in merito sono però due aspetti, a mio avviso, fondamentali per il futuro della politica eItalina: i nuovi metodi di "lotta" elettorale e il ruolo dei programmi politici nella corsa alla preisidenza.

I sistemi di alleanze
Sono ormai un apio di mesi che quasi tutti i partiti hanno deciso di entrare a far parte di alleanza con partito dello steso colore politico, Mai però come oggi tali alleanze hanno assunto un ruolo così centrale nella vittoria politica di un candidato.
Fino ad ora alleanza significava che quei partiti esclusi dale elezioni per insufficienza di iscritti accettavano di sostenere un altro candidato.
Oggi alleanza significa correre fianco a fianco dal giorno dopo le elezioni al giorno delle successive, significa creare delle rappresentanze all'interno dei partiti che si occupino di stilare un programma comune, di rispondere alle interviste richieste dai giornali, di concordare la tempistica dei communicati stampa, e così via...
Da ieri però alleanza significa anche altro: soignifica uno strumento nuovo di lotta vera e propria contro gli altri partiti, significa scambiarsi iscritti per un giorno pur di portare quel tal partito alle elezioni,o, peggio, per impedire ad un altro di patecipare.
Non mi dilungo qui in disquisizioni di carattere etico o morale sulla correttezza di un tale comportamento, ma mi limito a porre all'attenzione dei miei lettori come questo da qui in avanti sarà prassi per le elezioni, almeno le presidenziali, come una soluzione, lecita almeno secondo le 10 regole di eRepublik, per aggirare il problema degli account fake, ottenendo gli stesi risultati e rimanendo inattaccabili sul piano dell "legge".

Il programma elettorale
Questo è un argomento che, in quanto segretario di D&F, mi tocca direttamente.
Queste elezioni hanno mostrato come senza un programma serio e preciso non si possa andare da nessuna parte.
Riprendendo quanto affermato sopra in merito di alleanze politiche, posso dire che la creazione del programma della coalizione di "centro-destra" ha richiesto ai diretti interesati molte consultazioni e, dunque, un notevole dispendio di tempo.
I nostri sforzi sono però stati ripagati: a dispetto di tutti coloro che credono che i cittadini non iscritti ai partiti siano disinteressati alle attività di quest'ultimi, posso dire di essermi sentito veramente orgoglioso di vedere come le varie parti del nostro programma sono rimaste alungo nella lista "top rated" degli articoli più votati, segno di un'attenzione al futuro dell'eItalia e a che le nostre idee potessero essere viste da più utenti possibii.
Da ora in avanti credo che dovrà essere inserito tra le priorità di un partito quello di cerare una commissione addetta al programma, dato che l'elettorato sembra rispondere bene a tali iniziative.
E tanto più il programma è articolato, tanto più significherà che s'è posta attenzione a come migliorare la situazione.
In questo senso veramene notevole è stata la mossa elettorale dei presidenti di D&F e AeG che hanno deciso di pubblicare a tappe il programma: hanno così avuto modo di limare bene ogni aspetto pirma di renderlo pubblico, ma anche di mostrare tutte le sfaccettature in cui si era posta l'attenzione, infondendo fiducia nei cittadini sulla capacità di analisi e quindi di soluzione dei problemi che avrà il nuovo esecutivo.

Concludo questa mia riflessione facendo i complimenti e gli auguri (mi piace farli anche se sono rivolti anche a me) ad Akira e al nuovo Congresso per la vittoria elettorale e per l'attività futura.
La Democraziona ha vinto ancora !!!