Onomastica e mercenari

Day 167, 17:32 Published in Italy Italy by Rebaf

Un nuovo fenomeno sociale si sta sviluppando nel nostro emondo. Gruppi di mercenari organizzati si stanno muovendo per portare il loro apporto alle guerre che stanno sconvolgendo, in gran parte, la nostra martoriata Europa. Proprio come i greci di Senofonte viaggiano verso la Persia per aiutare Ciro nella sua lotta contro Artaserse per il possesso del trono imperiale o i grandi condottieri del cinquecento italiano, questi nostri novelli soldati abbandonano ogni cosa per dedicare anima e corpo al dio Marte.

Ma chi sono questi nuovi mercenari? [a url=http://www.erepublik.com/profile-5092.html]lolwutpear[/a] nasce in Russia, milita sin da subito nel "For the Motherland!", partito di centro-sinistra inscritto nell'aria progressista, poco dopo, pero', abbandona la Russia per l'Irlanda dove vive il grosso della sua carriera politica e lavorativa. Mentre continua la sua carriera di impiegato in vari campi, milita dapprima nell'"Ireland First", partito che lo avvicina a ideali conservatori di centro-destra, e quindi nel "Fianna Fail" riconvertendosi ad ideali progressisti ma questa volta estremizzati dall'area radicale nella quale è inserito questo partito irlandese. Nel frattempo ricopre per tre mandati la carica di sindaco di Dardank. Poi, la svolta. Decide di abbandonare tutto, ogni legame, e di partire come Mercenario trasferendosi in primo luogo in Germania.

Uomini mobili, che si adattano facilmente e che in se contengono una sorta di anima nomade, girovaga. Insoddisfatti dal proprio paese, forse si sentono socialmente oppressi e impossibilitati dal realizzarsi pienamente nel lavoro e nella politica. Curioso, poi, vedere anche altri profili di mercenari in modo da completare questo nostro identikit.

[a url=http://www.erepublik.com/profile-179052.html]Sardar Mehdi[/a] è un eccentrico industriale iraniano, general manager della Basij Food e direttore di un giornale, Arteshi, che parla soprattutto di "militaria" e ogni cosa a riguardo. Con un annuncio a sorpresa ha messo in vendita la sua azienda, reciso ogni suo legame con i partiti iraniani e la vita politica del suo paese e si è messo al completo servizio della causa dell'uccidere per soldi. Oltre a lui, pero', c'è anche chi lo ha fatto per un ideale, perchè stufo di vedere guerre d'aggressione invadere stati sovrani.

Questo ci porta a pensare che esistano anche altri tipi di mercenari: sia chi lo fa quasi per gioco, per sport, forse perchè annoiato della sua vita e desideroso di mettere in pratica quell'allenamento e quella (in)sana passione per le armi, ma c'è anche chi lo fa e non ha alcuna scelta. L'essere mercenario diventa una condizione sociale che sfavorisce alla partenza, intere generazioni in Europa, e non solo, stanno nascendo e crescendo nella guerra e si ritrovano nella condizioni di non avere alcuna scelta: lottare per sopravvivere. Cosa ci possiamo aspettare da chi nella sua vita non ha fatto altro che sparare per non morire?

Essere mercenari, quindi, pare anche quasi una condanna più che un gioco divertente fatto da romantici avventurieri, eccentrici ricchi o ideologhi di sinistra. Un vero e proprio problema sociale che ci deve porre alcuni interrogativi: tutta questa violenza quali sconvolgimenti porterà nelle generazioni a venire? C'è chi, fortunatamente, vive in paesi pacifici e prosperi che fanno del lavoro il loro fondamento ma c'è anche chi il lavoro non sa cos'è e le uniche parole che conosce sono quelle che differenziano un fucile da una pistola, una granata da una mina.

Nonostante il discreto successo, comunque, qualcuno pare critico verso questa nuova idea del "mercenariato". Alcuni dicono che non potrà mai avere successo dal momento che nella maggior parte degli stati quasi tutti i cittadini sono soldati essi stessi. Insomma l'equazione cittadini attivi - forza militare dovrebbe portare ad una sorta di disinteressamento verso truppe a pagamento. Noi di Internazionale, tuttavia, pensiamo che non sia solo qua il problema: truppe d'elitè, in stile 300 di Dio Brando ma al soldo di chiunque se li possa permettere, potranno essere utilizzate in guerra con una certa costanza portando anche, chi lo sa, a modi differenti di fare la guerra, ma, al di là di questo, ciò che spaventa è la dinamica sociale che si nasconde dietro la figura di chi uccide per soldi.

Nel frattempo c'è qualcuno che sta proponando una sorta di onomastica per le recenti guerre di Svezia e Norvegese. Alcuni propongono il semplice nome di "guerre scandinave" altri dicono di chiamarle Guerre d'Aggressione Svedesi e Norvegesi mentre altri ancora virano verso nomi più esotici o ironici. Noi pensiamo che il nome di guerre d'aggressione sia il più adatto a far sì che la Storia non potrà mai dimenticare, o nascondere per propaganda, l'atrocità di queste ultime guerre che stanno devastando il nostro povero eContinente.