L'Europa dell'est e l'effetto sandwich

Day 169, 09:52 Published in Italy Italy by Rebaf

Il trattato di pace di eVersailles ha sì aperto nuovi possibili scenari per quanto concerne il blocco scandinavo e quello asiatico, ma pone anche degli interrogativi su quelli stati dell'est europa rimasti neutrali ma che ora si ritrovano esattamente nel mezzo delle due potenze mondiali. Quello che potremo chiamare "effetto sandwich" provoca una serie di dinamiche politico-economiche in questi stati.

Il caso austriaco è forse quello per noi eitaliani di più semplice comprensione. Questo piccolo stato alpino è stato, perlomeno in parte, colonizzato economicamente da alcune aziende italiane che hanno impiantato lì i loro apparati produttivi con l'obbiettivo di influenzare l'economia austriaca e avere nuovo mercato. Da un punto di vista geopolitico la posizione dell'Austria nello scacchiere mondiale è diventata dfecisamente pericolosa confinando, sostanzialmente, con uno stato tedesco ormai inesorabilmente avviato verso una sorta di nordicizzazione della società. Per l'Austria l'unico sbocco possibile è stato quello dell'Alleanza Mediterranea con la quale, data la forte presenza italiana in Austria, c'è anche una sorta di comunanza spirituale. L'entrata nel terzo polo dovrebbe garantire agli austriaci la quasi certezza di non dover affrontare in futuro guerre d'aggressione già perse in partenze.

Più complessa la situazione in Repubblica Ceca. Lo stato è decisamente al di fuori dell'influenza mediterranea ma non pare nemmeno eprfettamente inserito nelle logiche scandinave. La stessa società ceca pare divisa in due fazioni: i filo-nordici e chi invece opta per mantenere una propria identità pur chiedendosi quale possa essere un'efficace politica estera. Se i primi si ammantano di uno spirito di superiorità razziale nazionalistico salutando con favore l'ingerenza svedese, i secondi rifiutano proprio questa "svedizzazione" e si interrogano sull'efficienza delle loro alleanza. In caso di guerra, infatti, l'alleanza militare ceca con Polonia ed Ungheria (quest'ultima, tra l'altro, da ultime notizie la si fa già molto vicina all'Alleanza Mediterranea e quindi andrebbe a togliere aituo militare ad una Repubblica Ceca che vuole "correre" da sola) non pare sufficiente a garantirsi sufficiente copertura militare. In alcuni giornali cechi in lingua inglese è stata paventato un affrancamento al blocco asiatico, logicamente qusto avvincendamento pare essere' una mossa azzardata. Basti pensare alla Germania prima vassallo pakistano e poi fantoccio svedese, una decisione di tal genere rischierebbe solamente di peggiorare la situazione, finendo a dover servire pakistani e indonesiani, allo stesso modo di quello che potrebbe accadere avvicinandosi troppo alle posizioni svedesi. Peggio potrebbe accadere se, avvicinandosi al blocco asiatico, si facesse diventare il proprio stato il campo di battaglia della tanto discussa futura guerra Europa-Asia.

L'affare "Alex-rod" sta invece scuotendo la l'opinione pubblica polacca, il neo-eletto presidente, Alex-rod appunto, è stato infatti indagato per alcuni furti che starebbe compiendo ai danni della cassa dello stato (rif: http://www.erepublik.com/article-252442.html). Tale presidente pare abbia preso tutto l'oro della Polonia mettendolo sul mercato ad un tasso di cambio ridicolo, più adatto alle speculazioni che ad una reale economia di mercato. Il mandato di Alex-rod non sembra essere iniziato nel modo migliore, il quesito è quello se, a fronte di una fragile situazione interna e di un futuro patto di mutua protezione con l'Indonesia che si attiverà tra pochi giorni, la Svezia non deciderà proprio di partire da lì per la sua offensiva contro l'Asia.

Della Romania ne abbiamo tutti sentito parlare per la sua possibile entrata nell'Alleanza Mediterranea. La sua posizione è risultata pero' discretamente ambigua nel momento in cui ha fatot richiesta di poter mantenre tutti i suoi patti di mutua protezione esterni all'Alleanza. Sembra, insomma, che i rumeni vogliano mettere i piedi in due, o più, paia di scarpe differenti assicurandosi da una parte la protezione asiatica e dall'altra quella dei paesi dell'Alleanza. Se, pero', vorrà davvero entrare nell'orbito del polo mediterraneo, i politici rumeni dovranno tenere una posizione più chiara soprattutto in materia politico-militare.