L'Europa dell'est e l'effetto sandwich
Rebaf
Il trattato di pace di eVersailles ha sì aperto nuovi possibili scenari per quanto concerne il blocco scandinavo e quello asiatico, ma pone anche degli interrogativi su quelli stati dell'est europa rimasti neutrali ma che ora si ritrovano esattamente nel mezzo delle due potenze mondiali. Quello che potremo chiamare "effetto sandwich" provoca una serie di dinamiche politico-economiche in questi stati.
Il caso austriaco è forse quello per noi eitaliani di più semplice comprensione. Questo piccolo stato alpino è stato, perlomeno in parte, colonizzato economicamente da alcune aziende italiane che hanno impiantato lì i loro apparati produttivi con l'obbiettivo di influenzare l'economia austriaca e avere nuovo mercato. Da un punto di vista geopolitico la posizione dell'Austria nello scacchiere mondiale è diventata dfecisamente pericolosa confinando, sostanzialmente, con uno stato tedesco ormai inesorabilmente avviato verso una sorta di nordicizzazione della società. Per l'Austria l'unico sbocco possibile è stato quello dell'Alleanza Mediterranea con la quale, data la forte presenza italiana in Austria, c'è anche una sorta di comunanza spirituale. L'entrata nel terzo polo dovrebbe garantire agli austriaci la quasi certezza di non dover affrontare in futuro guerre d'aggressione già perse in partenze.
Più complessa la situazione in Repubblica Ceca. Lo stato è decisamente al di fuori dell'influenza mediterranea ma non pare nemmeno eprfettamente inserito nelle logiche scandinave. La stessa società ceca pare divisa in due fazioni: i filo-nordici e chi invece opta per mantenere una propria identità pur chiedendosi quale possa essere un'efficace politica estera. Se i primi si ammantano di uno spirito di superiorità razziale nazionalistico salutando con favore l'ingerenza svedese, i secondi rifiutano proprio questa "svedizzazione" e si interrogano sull'efficienza delle loro alleanza. In caso di guerra, infatti, l'alleanza militare ceca con Polonia ed Ungheria (quest'ultima, tra l'altro, da ultime notizie la si fa già molto vicina all'Alleanza Mediterranea e quindi andrebbe a togliere aituo militare ad una Repubblica Ceca che vuole "correre" da sola) non pare sufficiente a garantirsi sufficiente copertura militare. In alcuni giornali cechi in lingua inglese è stata paventato un affrancamento al blocco asiatico, logicamente qusto avvincendamento pare essere' una mossa azzardata. Basti pensare alla Germania prima vassallo pakistano e poi fantoccio svedese, una decisione di tal genere rischierebbe solamente di peggiorare la situazione, finendo a dover servire pakistani e indonesiani, allo stesso modo di quello che potrebbe accadere avvicinandosi troppo alle posizioni svedesi. Peggio potrebbe accadere se, avvicinandosi al blocco asiatico, si facesse diventare il proprio stato il campo di battaglia della tanto discussa futura guerra Europa-Asia.
L'affare "Alex-rod" sta invece scuotendo la l'opinione pubblica polacca, il neo-eletto presidente, Alex-rod appunto, è stato infatti indagato per alcuni furti che starebbe compiendo ai danni della cassa dello stato (rif: http://www.erepublik.com/article-252442.html). Tale presidente pare abbia preso tutto l'oro della Polonia mettendolo sul mercato ad un tasso di cambio ridicolo, più adatto alle speculazioni che ad una reale economia di mercato. Il mandato di Alex-rod non sembra essere iniziato nel modo migliore, il quesito è quello se, a fronte di una fragile situazione interna e di un futuro patto di mutua protezione con l'Indonesia che si attiverà tra pochi giorni, la Svezia non deciderà proprio di partire da lì per la sua offensiva contro l'Asia.
Della Romania ne abbiamo tutti sentito parlare per la sua possibile entrata nell'Alleanza Mediterranea. La sua posizione è risultata pero' discretamente ambigua nel momento in cui ha fatot richiesta di poter mantenre tutti i suoi patti di mutua protezione esterni all'Alleanza. Sembra, insomma, che i rumeni vogliano mettere i piedi in due, o più, paia di scarpe differenti assicurandosi da una parte la protezione asiatica e dall'altra quella dei paesi dell'Alleanza. Se, pero', vorrà davvero entrare nell'orbito del polo mediterraneo, i politici rumeni dovranno tenere una posizione più chiara soprattutto in materia politico-militare.
Comments
uhm se non ricordo male i paesi balcanici hanno una serie di patti fra di loro, per proteggersi dagli attacchi sia nordici che nostri. basti ricordare i patti che la Grecia ha con la Turchia e mi pare la Romania per proteggersi da noi,loro vicini potenti. Fattostà che i paesi balcanici rappresentano di per è una esigua fetta della popolazione,gli unici a contare veramente sono i Turchi. Perciò la nostra diplomazia con loro dovrebbe essere solamente di aiuti in caso di necessità(ovvero che ci mandino un pò di soldati) piutosto che una vera e propria alleanza.anzi,forse sarebbe meglio estorcerli dei reparti....
Yep, sono tutti alleati tra di loro (o quasi)... anche se ora la Polonia sembra andare verso l\'influenza asiatica.. il vero banco di prova sarà la Repubblica Ceca.. come dici giustamente tu non hanno i numeri per fare la differenza.. e, come dico nel titolo dell\'articolo, sono esattamente tra Europa e Asia.. sicuramente saranno coinvolti nei futuri conflitti.
Analisi realista... i paesi dell\'est si stanno dividendo e ciò li rende ancora più facile bersaglio della svezia che più passano i giorni e più chiaramente si sta dirigendo verso i balcani e gli urali. La logica imperialista Svedese è chiara, nonostante l\'alleanza è evidente che i rapporti con l\'Inghilterra sono poco più che formali e sicuramente almeno per ora non vuole muoversi ne verso sud (attaccando austria e quindi AM) ne verso ovest (attaccando la Francia quindi sia AM che l\'\"orto\" inglese). La sua unica direttrice deve essere l\'est europa direzione Turchia!
A mio modesto parere l\'alleanza mediterranea non dovrebbe accettare trattati di mutua protezione con questi paesi, ne tantomeno con la romania che porterebbero solo evidenti zavorre all\'intera alleanza!