Ignoranti...! (Un'analisi materialista della società classista eItaliana)

Day 1,102, 10:00 Published in Italy Italy by flaviocin

In quest'articolo http://www.erepublik.com/en/article/marxismo-1584281/1/20#comments ziomisko vi ha fatto dono di un pezzo del Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels, la pietra miliare della società moderna (perlomeno della parte di progresso).

Perchè ignoranti? Perchè come al solito avete commentato che la real life non deve entrare in eRepublik (e con trite chiusure ideologiche preconcette anticomuniste, quando quasi nessuno di voi ha idea di cosa sia realmente il comunismo, nel bene o nel male, ma vabbè).

EPPURE SIETE VOI A PORTARE LA REAL LIFE IN EREPUBLIK OGNI GIORNO LIMITANDOVI A REPLICARLA INVECE CHE CERCARE DI COSTRUIRE ALTRO!


"La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi. (...)
Nelle epoche passate della storia troviamo quasi dappertutto una completa articolazione della società in differenti ordini, una molteplice graduazione delle posizioni sociali."

E l'eItalia, finora, non ha fatto eccezione.

"Nelle crisi commerciali viene regolarmente distrutta non solo una parte dei prodotti ottenuti, ma addirittura gran parte delle forze produttive già create."

Vedi la miriade di nuovi iscritti falcidiati dallo sfruttamento di "imprenditori" avidi.

"Nelle crisi scoppia una epidemia sociale che in tutte le epoche precedenti sarebbe apparsa un assurdo: l'epidemia della sovraproduzione. La società si trova all'improvviso ricondotta a uno stato di momentanea barbarie; sembra che una carestia, una guerra generale di sterminio le abbiano tagliato tutti i mezzi di sussistenza; l'industria, il commercio sembrano distrutti. E perché? Perché la società possiede troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppa industria, troppo commercio. Le forze produttive che sono a sua disposizione non servono più a promuovere la civiltà borghese e i rapporti borghesi di proprietà; anzi, sono divenute troppo potenti per quei rapporti e ne vengono ostacolate, e appena superano questo ostacolo mettono in disordine tutta la società borghese, mettono in pericolo l'esistenza della proprietà borghese. I rapporti borghesi sono divenuti troppo angusti per poter contenere la ricchezza da essi stessi prodotta. -Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall'altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi. Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse."

Ricorda qualcosa? La sovrapproduzione, l'altalena dei prezzi e dei salari invece di un'economia pianificata, cooperativa e basata sui bisogni della comunità...

"Nella stessa proporzione in cui si sviluppa la borghesia, cioè il capitale, si sviluppa il proletariato, la classe degli operai moderni, che vivono solo fintantoché trovano lavoro, e che trovano lavoro solo fintantoché il loro lavoro aumenta il capitale. Questi operai, che sono costretti a vendersi al minuto, sono una merce come ogni altro articolo commerciale, e sono quindi esposti, come le altre merci, a tutte le alterne vicende della concorrenza, a tutte le oscillazioni del mercato."

Vedi l'oscillamento dei salari, solo che in eRep (come nella real life), i lavoratori non sembrano rendersene conto, e continuano a lavorare per ingrassare i pochi che hanno i golds necessari a superare le crisi di saturazione dei mercati, invece che organizzarsi cooperativamente per abbattere la proprietà privata e i prfitti dei pochi, soliti, sciacalli (che poi, come nella real life, usano i golds per avere potere politico e militare...)

"Quindi le spese che causa l'operaio si limitano quasi esclusivamente ai mezzi di sussistenza dei quali egli ha bisogno per il proprio mantenimento"

E infatti con i salari normali nessuno di noi "e-lavoratori" potrebbe rankare o elevarsi realmente di classe senza aggregarsi a qualche consorteria (cooptazione che, ovviamente, prevede l'adesione al sistema vigente di classe).



"Masse di operai addensate nelle fabbriche vengono organizzate militarmente. E vengono poste, come soldati semplici dell'industria, sotto la sorveglianza di una completa gerarchia di sottufficiali e ufficiali. Gli operai non sono soltanto servi della classe dei borghesi, ma vengono asserviti giorno per giorno, ora per ora dalla macchina, dal sorvegliante, e soprattutto dal singolo borghese fabbricante in persona. Questo dispotismo è tanto più meschino, odioso ed esasperante, quanto più apertamente esso proclama come fine ultimo il guadagno."

Ovviamente, come nella real life, tutto questo è mascherato dall'uso dello strumento "Stato-Nazione"...

"Quando lo sfruttamento dell'operaio da parte del padrone di fabbrica è terminato in quanto all'operaio viene pagato il suo salario in contanti, si gettano su di lui le altre parti della borghesia, il padron di casa, il bottegaio, il prestatore su pegno e così via."

Ossia: col salario in erep poi ci dvei anche campare, magari coi prezzi esagerati che seguono, nei periodi di ripresa, ai periodi di saturazione del mercato...

"Quelli che fino a questo momento erano i piccoli ordini medi, cioè i piccoli industriali, i piccoli commercianti e coloro che vivevano di piccole rendite, gli artigiani e i contadini, tutte queste classi precipitano nel proletariato, in parte per il fatto che il loro piccolo capitale non è sufficiente per l'esercizio della grande industria e soccombe nella concorrenza con i capitalisti più forti, in parte per il fatto che la loro abilità viene svalutata da nuovi sistemi di produzione. Così il proletariato si recluta in tutte le classi della popolazione."

E infatti, anche la pretesa uguaglianza che in erep ci sarebbe visto che tutti possono teoricamente aprire un'azienda, è invalidata dall'ovvia necessità di un capitale di partenza congruo, necessario a sostenere l'azienda nei periodi di crisi del mercato... (o necessario ad aprire un'azienda di q elevata, senza la quale difficilmente i guadagni saranno sufficienti a ripagare gli investimenti... non senza l'ovvio sfruttamento, però dei lavorqatori sottopagati, ovviamente, altrimenti: niente guadagni... E' una realtà che conosciamo tutti, in eRep, ma di cui non si parla, si fa finta che non esista...)

L'unica alternativa reale e funzionate (alla prova dei fatti concreti) è quella delle cooperative di soci-lavoratori.

IN CONCLUSIONE:

Ignoranti|!
Il Manifesto del Partito Comunista di Marx è nei fatti storici e reali la base delle liertà liberali e dei diritti che vi vivete oggi voi che commentate con le fette di salame ideologiche sugli occhi e sulla mente...
Sic...

E non è necessariamente real life: potrebbe essere tranquillamente un programma politico e sociale anche in eRep.

Non a caso il cappio salari-prezzi dovuto alla concorrenza e all'avidità dei profitti esiste e colpisce anche in eRep ciclicamente, non a caso anche in eRep esistono le classi sociali ed economiche e non a caso anche in eRep comanda chi ha i soldi e il potere economico/militare, e non la comunità di cittadini che permette, col proprio sfruttamento, ai pochi di decidere e divertirsi al posto dei molti.

Non a caso anche in eRep l'ideologia anti-comunista impedisce ai più di vedere queste realtà e di organizzarsi per cambiarle politicamente e economicamente tramite la cooperazione.

Sareste quasi tutti da reportare per pedissequa e triste replica della real life in un gioco che permetterebbe invece di sganciarsi dai soliti meccanismi.

Ma ovvio: ci vorrebbe qualcuno capace di immaginazione e analisi critica... 😉

"Utopie"... (semi-cit.)

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L'unica cosa che mi dispiace è che Lev non sia più attivo per discutere con lui di questo articolino.
Ai soliti flamers dico già "Sì, va bene, certo, come no..." 😉