[WoT filosofico] Dalla sociologia di Flaviocin ad un nuovo realismo
Vajura
Per le feste avevo in mente, al di là delle ricorrenze o degli articoli politici, di scrivere 2 articoli. Uno costruttivo dove esponevo delle idee che secondo me sarebbero buone per il governo eitaliano, e che sto continuando a posticipare, e uno alla Mariottide (chi mi ha su FB sa quanto mi riesce bene fare il friendzoned a vita) sul gioco in sé e un confronto con la RL. Essendo stati giorni un po' difficili mi sento più propenso ad iniziare dal secondo.
Esisteva un player di nome Flaviocin. È stato un player storico, ha preso parte a polemiche che sono state cardini della nostra e-storia; il suo giornale è questo. Le sue idee sono difficili da seguire se non si conosce il contesto, famose sono state le sue polemiche contro l'Elite, la Teocrazia e la difesa del Pce come forza eversiva nella struttura stessa di erepublik.
Il giornale “Filosofia del dubbio” è molto bello da leggere e c'è comunque un filo conduttore; delinea il rapporto fra erepublik e la Real Life e Flaviocin cerca di leggere la e-realtà paragonandola a quelle reazioni sociologiche che avvengono anche in RL. Facciamo degli esempi.
1 - L'emondo anticomunista
Siamo alla fine della V1, le Org stanno per essere abolite. In questo articolo Flavion sostiene che l'economia di erepublik sta per spostarsi da un'impostazione che lascia molto spazio alla creatività del singolo e dove la guerra è soltanto un momento nel complesso del gioco e nel piacere in sé dell'organizzazione del lavoro e della cooperazione fra amici ad un maxi-risiko sistematico, dove le guerre inizieranno a diventare troppe e si creeranno, come nella vita reale, delle Elites che conteranno davvero in base al denaro investito e delle mega potenze che schiacceranno le altre. Inizia a trasparire una visione cinica che imita quella realpolitica della vita internazionale della RL, ma Flaviocin farà di meglio.
2 - eRepublik: due velocità parallele
In questo articolo, che ricevette molti voti per i tempi in cui venne scritto, Flaviocin parla di due velocità all'interno della stessa e-Nazione.
Prima parlavamo di creatività interna e piacere della cooperazione per la cooperazione, quella cosa che ti dà gioia solo per il fatto che l'hai creata e ti stai divertendo a crearla insieme ad altri con cui leghi, confrontato al regno e-capitalistico ed e-militare della competizione, della ricerca del Tank Leggendario sciupafemmine e dei tanti piccoli e-emulatori che sognano di uccidere e sparare come lui.
Queste cose vengono collegate alla velocità: la chat, ad esempio, rappresenta il regno dell'ultrapotenza, del fare le cose “in tempo reale” perché solo quelle sono autentiche e vere; Flaviocin crede che la maggior parte delle persone su erepublik che non entrano in chat siano paragonabili ai “replicanti” del romanzo più famoso di Philiph Dick, che i potenti-chattatori-tank cerchino di considerarli come numeri, come androidi da gestire.
Ma qual'è la velocità più umana? Questo spesso ce lo chiediamo nella vita reale, e qui.Se dovessimo riuscire a seguire veramente la vita internazionale di questo gioco dovremmo leggere con calma tanti giornali, dovrebbe essere qualcosa di piacevole e confortante ma... questo creerebbe una scelta: non puoi prendertela comoda se devi fare sul serio. Il sul serio è il regno della chat, che è come un'azienda nel quale è necessario timbrare il cartellino ogni giorno. L'uomo da Chat/Social Network: commenta in breve, ma tiene il passo della realtà. Sa ma il suo processo decisionale sarà sempre limitato e ristretto. L'uomo da Forum/da Blog: non è all'interno della comunità, non è adatto a prendere la decisione, ma può maturare ed avere tutto il tempo necessario per ricercare la bellezza delle cose.
Questo articolo di Flaviocin è stato spesso frainteso: i commenti sono stati rivolti a cosa fare per portare più gente in chat. Anche questo è indicativo: la soluzione non può essere quella di tornare indietro ma di portare più persone sulla strada dell'harder better faster. Sistema Keynesiano, mancata risoluzione delle contraddizioni: erepublik, come la RL, è una macchina che bene o male deve andare avanti. Destino tecnocratico-elitario.
3 - [Sociologia di eRepublik] Un gioco diseducativo
Questo è l'articolo che mi ha colpito di più di Flaviocin e da cui voglio fare partire qualcosa di mio.
L'incipit dell'articolo ricorda che dire sui giochi “è solo un giochino” è riduttivo, e mi sento di condividere a pieno questa osservazione: non solo l'intrattenimento ed il gioco è quello che si cerca nel tempo libero, ed il tempo libero è la parte più influenzabile e desiderabile che abbiamo, ma da sempre questi spazi sono stati quelli maggiormente utilizzati dai sistemi per influenzare la “massa”. Cito per intero una frase che mi sembra molto arguta:
“Da sempre i giochi vengono usati per creare dei microcosmi che servono a promuovere o riprodurre valori e/o consuetudini sociali: si usano per insegnare ai bambini a "integrarsi" nelle strutture sociali che hanno davanti in modo che poi siano meno propensi a contestarle”.
Se andiamo avanti, vedremo che la tesi di Flaviocin è quindi quella di tutta una larga fetta di scienza psicologica e filosofica del '900, lo strutturalismo: noi viviamo all'interno di alcune strutture sociali, partendo dallo stesso linguaggio e altri mezzi, che reputiamo essere meri strumenti ma che in realtà ci formano e ci plasmano. L'annullamento totale dell'essere umano in queste strutture (ad esempio la manipolazione di un sistema totalitario) produrrebbe un nuovo tipo di creatura, prima inedita, una sorta di prodotto sociale costruito dove possono scoprirsi come prodotti a loro volta anche sogni e desideri. Niente di più attuale al giorno d'oggi, con i Media che non sono un Medium del mondo ma sono il Mondo Stesso.
A parere di Flaviocin erepublik è diseducativo non tanto perché ci sono le guerre che arricchiscono, quanto perché le guerre stesse sono progettate in modo tale da dare importanza al più grosso in quanto tale, ad una sorta di disuguaglianza di fondo permanente, e non alle abilità. Le abilità degli individui sono imprevedibili e l'imprevedibilità non è amica della Sistematizzazione: viene esclusa o limitata la sua potenza.
Ora, cerco di aggiungere a queste riflessioni sul gioco di Flaviocin qualcosa che riguarda più l'interno del procedimento d'integrazione del player all'interno di una community virtuale.
Conoscete “Il signore delle mosche” di William Golding? Io no. O meglio, conosco la trama ma ancora lo devo leggere e mi danno per non averlo ancora letto, perché mi interessa così tanto... L'ho comprato a Natale, l'ho qui sul tavolo U_U Arriviamo al punto.
Le prospettive sociologiche sono sempre molto interessanti e riescono a descrivere macrofenomeni che non riusciremo a percepire senza di esse; ma c'è anche la vita soggettiva, privata, che nonostante i suoi limiti ci porta comunque a farci delle idee “universali”, anche se non si basano sulla statistica ma su una sorta di “induzione” e “deduzione” da quello che abbiamo vissuto. Sulle singole persone questa “idea del mondo” spesso si accompagna al “Bene” e al “Male”; magari sembrano termini troppo teologici e fanaxidielliani ma le visioni del Bene e del Male di ognuno vanno a impedire l'accettazione razionale di alcune cose e quindi... dobbiamo riesaminarci criticamente, sempre, capire cosa per noi vogliono dire queste parole.
Ora, quel tipo del Signore delle Mosche dice “L'uomo produce il male come le api producono il miele”. Indubbiamente questa frase ci ricorda Stedee di Aetg.
E' un pessimismo antropologico che sembrerebbe coincidere con quello di Flavioncin, ma è solo un'impressione superficiale: se attribuiamo i problemi del mondo, con tutta la loro intensità, al sistema in cui viviamo (che magari facilita la loro reiterazione e il loro mostrarsi come “normalità”, ma questo è un altro discorso), immaginiamo sempre che con un Sistema diverso le cose andrebbero diversamente. Che sia possibile una alternativa. Invece se attribuiamo i nostri incubi e le nostre preoccupazioni alla radice umana, non ne usciamo più, in nessun modo.
Quindi Flaviocin fa spesso trasparire, al di là del pessimismo, una sorta di alternativa su erepublik, che era presente nella Beta perché agevolata da essa ma che rimarrebbe anche nella V1 (e noi potremmo dire V2) nel concetto di “tempi lenti”, di “gente non da chat”, di amicizia erepublicana estesa e non incentrata sul potere ecc.
Se pensiamo alla politica vi sono stati dei personaggi, in eItalia, che hanno ottenuto il potere quasi all'unanimità come una sorta di riconoscimento per il loro contributo, o magari per aspetti del loro carattere. Un esempio è l'attuale Cp, scricciolo ex-wrennina, che al di là del fatto d'essere donna ha ottenuto voti con poco sforzo per l'idea che in anni aveva trasmesso alla community, di persona dall'animo gentile e disposta al dialogo, molto comprensiva, ecc. Insomma, su erepublik esiste un criterio che non sia quello della guerra o la logica del potere, ma è anche vero che TUTTI i poteri si sono imposti facendo leva sui desideri della gente, sulla loro intimità, sulle cose più astratte, da Hitler a Castro, da Berlusconi a Obama.
Dunque non abbiamo ancora una visione chiara... Torniamo però a Golding.
Nel “Signore delle Mosche” un gruppo di ragazzini finisce in un'isola deserta. Quello che succede ricorda molto il telefilm “Lost”, per chi lo avesse visto. In ogni caso: tutti gli ordini che prima seguivano, imposti più o meno inconsciamente dalla “società”, perdono la loro validità ed iniziano a imporsi dei leaders e a formarsi dei gruppi. Il libro fa vedere la lenta decadenza della morale, della sua necessità, si arriverà alla formazione del gruppo che crede ancora nel salvataggio dal mare e al ritorno alla società e quindi rimarrà accampato sulla spiaggia e del gruppo che invece esplora la natura più selvaggia e, tornando al primitivismo, introdurrà un Culto religioso. Il “Signore delle Mosche” è de facto una testa di un maiale, impalata e macabra, che in un momento d'allucinazione parla ad un ragazzino e gli dice:
"Lo sapevi no? .. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?"
Ora, al di là della trama del libro, la riflessione è questa: e se il Male fosse dentro di noi? Se fosse solo una questione di Resistenza e di Educazione che ci fa frenare, che non ci fa dare sfogo ad un istinto primordiale (primordiale non vuol dire solo “primitivo” come lessico ma anche, e filosoficamente più importante, “che viene prima di qualunque altra cosa cronologicamente”) di dominazione sugli altri tramite diversi mezzi e modalità?
In un altro romanzo di Golding, “Uomini nudi”, la cosa diventa più esplicita: c'è un gruppo migrante di uomini primitivi. Sono uomini di Neanderthal. Incontrano un gruppo di uomini diversi da loro, apparentemente non più evoluti ma... semplicemente diversi, molto più aggressivi. I nostri cercano di stabilire ma finiscono uccisi... chi erano gli altri? La specie dell'Homo Sapiens! E sì o.o. Siamo proprio noi asd. Nel senso che è il più stron** ad evolversi* perché è proprio l'istinto che si impone sull'altro che va avanti da lì in poi...
Si potrebbe anche interpretare, quindi, la bontà e i buoni valori di erepublik come semplici “sublimazioni” (è un termine della psicoanalisi, quando non puoi avere una cosa te ne crei una copia che puoi avere o un feticcio che gli altri vedono in un modo ma che in fondo per te ha un valore diverso) di un istinto che non è più, certo, l'e-omicidio (come avviene negli FPS e nei videogames sparatutto) ma la popolarità. La popolarità come dominazione della mente come matrice dell'interesse per erepublik nei players vecchi?
Lutero diceva “Homo est Vas Damnationis”, “L'uomo è il vaso della dannazione”.
Su erepublik, così come nella RL del tempo libero, entriamo in delle zone che viviamo come esenti da “leggi” (anche se ci sono, ma rimangono soltanto sullo sfondo) e si vengono a generare spontaneamente dei meccanismi “naturali” che portano ad una divisione delle persone.
Ci sono i deboli e ci sono i forti; anche senza prevaricare con la violenza verbale, il che non vuol dire sempre vincere, questo gioco ci mette in relazione con uno specchio dove vediamo quanta presa hanno le nostre parole sugli altri: in politica, così come in economia e nel modulo militare, per portare avanti le nostre idee dobbiamo in qualche modo persuadere chi non è ancora persuaso (così come in RL la jihad dei monoteismi segue questa logica).
Il carismatico assume una figura rilevante ed i players che “non si possono dimenticare” sono pochi e sono attorniati da adulatori, emuli e aure che gli danno valore. Andiamo, siamo sinceri: noi stessi diamo valore al nostro tempo in base alle persone con cui stiamo, e questo può valere per l'amore e l'amicizia, non ci sarebbe niente di male... se non fosse che inevitabilmente “gli altri” diventeranno “numeri”, come diceva Flaviocin riguardo ai players potenti della chat e al loro modo di vedere i tanti players inerti ingame. Gli altri diventeranno “gente da convincere”, non riusciremo a considerarli come pari... ed ecco che la formazione dell'èlite non ha a che fare con un modello sociale preciso ma con la Natura, così come il Male. La natura della nostra anima è tendere al male e il bene è soltanto una “resistenza”.
La concezione cinica universale, o per abbreviare “alla Stedee”, cozza totalmente con l'atliusismo. Spendiamo due parole per questo movimento basato sullo zen erepubblicano, sull'orientalismo: si potrebbe raggiungere la pace di sé solo ritornando dentro di sé.
L'attaccamento è il vero problema, dice Buddha, non ciò a cui ci attacchiamo; questa cultura basata sul raggiungere sempre degli obiettivi è “l'occidentalizzazione”, mentre il nirvana si raggiunge con l'assenza di pretese di questo tipo e la ricerca dell'equilibrio interiore (tramite la rinuncia). Ecco i governi di Atlius ed i movimenti che ha fondato: dietro la bellissima grafica ideata, dietro le musiche, le atmosfere, la fratellanza cosmica ripresa dalla teocrazia, non c'è niente. Magari qualche accenno, qualche speranza, ma quello che sembra esserci rimasto di quei periodi è: si stava bene senza un perché.
Era l'impostazione stessa che l'atliusismo dava al gioco che ci dava gioia ma avevamo perso di vista tutte le mete del potere e della conquista, la nazione era in “nirvana-rinuncia”. E cosa si potrebbe dire ora delle quisquilie sugli Interni? Fronte contro Fdei, bilancio o non bilancio, riforme di un tipo o riforme di un altro tipo: quindi annullamento negli Interni, scomparsa della guerra.
Ma come risponderebbe uno stediano ad un atliusiano? Io credo che una obiezione sarebbe questa, ed è la stessa che fa Nietzsche al cristianesimo: nel negare che ti importino le cose mondane, nel mettersi al di fuori e lontano dalle cose “basse”, non stai facendo altro che imporre la tua volontà di potenza. Nella carità non c'è un vero “istinto del bene”, perché l'istinto è solo quello che porta al male: si tratta invece del vecchio istinto al dominio degli altri, ma mascherato in maniera perfetta: così come i Bsg che dicono “noi non abbiamo bisogno dei regalini per fare politica coi piccoli”. Il dire “non ho bisogno di x” è un modo per dire “sono talmente superiore di te che non ho bisogno neanche di tutte le tue fottu** x”.
In conclusione.
Credere che il male sia naturale non vuol dire non credere nel bene. Ci sono due termini, male e bene, e due realtà, natura e società. E attribuire il bene alla resistenza che la società attua sulla nostra natura, ad una imposizione (come diceva Kant) non vuol dire essere dei diavoli, semmai, anzi, avere molta più preoccupazione e cura per il problema morale.
Ma è inevitabile che dove “l'illuminismo” (la Lux e la Ratio) non riesca ad imporsi, il rischio è quello di creare un mondo di fighi e nerds, di ubertanks e falliti, di ideologici e nabbi della prima ora. E diciamo pure che erepublik segue queste leggi eterne in tutti i periodi in cui non c'è uno sforzo collettivo per creare qualcosa di nuovo o per dedicarsi ad un progetto comune “razionale”.
Se si vive in chat, d'altronde, si capisce subito che la RL e la logica naturale domina anche qui nella cosa più naturale di tutte, il rimorchiare u.u... Anche qui su erepublik, saprai dopo qualche mese di gioco che la ragazza media tenderà a stare sempre più tempo in query con il tipo che si atteggia a “figo” dicendo le cose più banali e stupide ma che autovalorizzano se stesso e iniziano una narrazione del suo Ego come Mito. E d'altra parte tutta la community maschile inizierà a fregiarsi della vicinanza con l'elemento femminile, fra l'oggetto e l'impresa bellica ._.
Quindi erep tira fuori il peggio di noi? Beh, credo che in quanto simulatore riproduca aspetti indubbiamente crudi della realtà, un gioco di Peppa Pig è adatto più ai sognatori...
Ma sbattendoci in faccia certi meccanismi di gruppo ci porta anche a crescere, a disilluderci. Ogni periodo della mia vita che mi sono avvicinato a questo gioco ho raggiunto una vetta più alta di disillusione, e quindi dovrei ringraziare erepublik
😛Certo è che il riferimento a Platone e alla filosofia politica della “Repubblica” nel nome del gioco e al caos, alla guerra e agli istinti primordiali che invece lo dominano fa riflettere con amara ironia asd.
*Recentemente Gregory IV, precedentemente all'anagrafe erepubblicana Giuseppe Stan, ha scritto sulla sua bacheca Facebook questo teorema: "O muori friendzonato o vivi abbastanza a lungo da diventare il friendzonatore"
Comments
V 🙂
Non ti assicuro di aver letto tutto ma ho votato 🙂
Fantastico *_*
Ti avevo risposto con un WOT ma stupidamente ho perso tutto il commento :/
In sostanza sono d'accordo con te..
Se Atlius sente che lo accomuni a Buddhismo e Nirvana ti mangia mi sa.
perché, cos'è, scintoista? Non ho mai approfondito 😮
Taoista.
Dovresti approfondire 😐
Vabbè i concetti dati da Vajura erano Taoisti prima di diventare Buddhisti 😃
oddio il Taoismo... =| quello fissato col corpo 😐? Sisi qualcosa me la ricordo o.o
Non è fissato col corpo come pensi tu u_u
Il corpo è sacro, cicciotto o magro è uguale non c'è differenza, se mediti non mangi, se non mangi dimagrisci.
Proprio l'altro giorno meditavo col mio maestro di Aikido, fermi immobili tutti e due, io un fiore e lui sudava tantissimo solamente meditando.
Flavio era un grande , ho sempre molto ammirato il fatto che si esponesse sempre e cmq x difendere il suo pensiero .
Allo stesso modo mi hanno sempre dato molto fastidio nn tanto i suoi nemici storici che lo contrastavano esponendo idee diverse, ma i piccoli servi stupidi che si univano a mo di branco attaccandolo con stupidi epiteti ripetuti all'infinito , mostrando come anche in questa e-realtà , x molti il modo migliore x farsi accettare in una comunità sia quello di attaccare il debole/diverso ( o percepito tale)
visto il titolo son venuto qua aspettandomi del perculo gratuito... Che sfiga.
Almeno è stata una occasione per rileggermi le cronache dei tempi d'oro.
Devo dire che sono migliorato col tempo, il commento migliore che gli ho sfornato credo si limiti ad un
>"Per migliorare la fruizione dell'eRepubblica, pregasi soliti noti astenersi propaganda strumentale e/o >fuori luogo 😉"
>
>Uhmmm... Non saprei che dirti ora.
>Che so...
>
>Puppami la fava?
Rotfl XD
e dici di non essere un pezzo di storia??? basta questo commento a farti meritare un nobel qualsiasi 😃
Sir Johnny! \o
Votato
Lev?? Sei proprio tu?? (tu non ti ricordi di me ma io di te mi ricordo eccome \o/)
LEV EVTUSCENKO XD? E che ci fai qui XD? Non eri morto xD?
Ah, tu non mi conosci perché sono nato dopo di te ma... non hai fatto dei video su erep su youtube XD? Se anche non fossi tu, conosco il tuo nome di fama :;P
Diciamo che certi articoli ben scritti resuscitano anche i morti. 😉
lev?? uno dei pochi pce che ho stimato?? davvero davvero? 🙂
Reciproca stima. 😉
Lev, compagno di un tempo migliore!!
Quanti ricordi...
Da quale cripta sei uscito?
LEv sei vero o sei rinato con "anima" nuova???? ma che piacere!
"non solo l'intrattenimento ed il gioco è quello che si cerca nel tempo libero, ed il tempo libero è la parte più influenzabile e desiderabile che abbiamo"
De Fioreeeeeeee!!! Ti cercano!!!!
Mi dispiace enormemente e mi fa incazzare coma una bestia il fatto che nella tua facoltà non si studino i Filosofi e le scuole filosofiche orientali, ne trarresti delle riflessioni che potrebbero cambiarti totalmente la vita.
Riguardo il concetto di bene e di male sai benissimo che bisogna tenersi sempre molto stretti altrimenti si finisce col divagare e alla finenon si conclude mai perciò ritengo che tu abbia fatto un ottimo lavoro di contenimento dandomi quindi la possibilità di darti altri piccoli spunti di riflessione.
Che il Male esista l'uomo lo avverte da sempre eppure c'è da decidere una volta per tutte se il Male è insito nell'uomo dalla nascita oppure subentra in un secondo momento, in poche parole dobbiamo decidere se l'Uomo è fondamentalmente Buono o fondamentalmente Cattivo, una volta stabilito questo allora possiamo prirci a un mucchio di interpretazioni e a una miriade di conclusioni ovvie per certi versi.
Di questo ne parlano Meng Zi e Xun Zi, anzi direi che sul tema litigano abbastanza ardentemente.
Meng Zi (per i profani Mencio, studioso di Confucio) riteneva essere l'Uomo fondamentalmente buono, incattivito dalla società, incattivito dagli atteggiamenti degli altri uomini e da alcuni "comportamenti" della Natura che a prima vista potevano essere considerati crudeli, egli afferma: "Il Male esiste per glorificare il Bene. Il Male è Bene negativo. Ed è un termine relativo. Il Male può essere trasmutato in Bene. Ciò che per qualcuno in un dato momento è Male, diventa Bene per qualcun altro in un altro momento". C'è dunque da prendere la faccenda con le pinze e Xunzi afferma: "Una persona nasce con desideri degli occhi e delle orecchie, e un gusto per il bell'aspetto e il bel suono. Se da corda a queste cose, esse lo porteranno all'immoralità e alla mancanza di ritegno, e ogni principio e qualità verrà abbandonata.". Entrambi però su una cosa sono d'accordo, l'importanza dell'educazione. [continua]
Però, Atlius, potrebbe pure essere l'uomo per natura cattivo. Qui non intedevo una cattiveria di tipo fisico o abbastanza concreta ma soprattutto l'istinto, più che alla sopraffazione, alla vanità e al controllo degli altri, il desiderio come forza che tende sempre ad accrescere se stessa... Su erepublik per esempio, se noti, abbiamo avuto diverse "forze" che in ogni periodo si sono imposte come trainanti la e-storia e i loro leaders cercavano di dipingersi con la funzione di Maestri Illuminati simili a quelli che sotto dicevi... Ma in ogni caso non esisterà, da qui fino alla fine degli e-tempi, un'epoca senza che qualcuno non voglia "trascinare" gli altri. Ora, il "trascinare" può essere anche un processo di automiglioramento, può avere questo risultato ma... il fatto che ci siano già delle persone più adatte, più capaci, più precoci e delle persone "meno" produce una sorta di status naturale della diseguaglianza: non è la società che crea la disuguaglianza, la cambia e la evolve in economia ma... il regno della Natura, i corpi tipo il tuo tutti belli fighi e quelli come i miei tutti deformi e ciccioni parlano da sé u.u. La Natura è il regno della disparità e della crudeltà... o no?
Anche il marxismo, che crede in un ordine sociale alternativo e che presenta una sorta di messaggio messianico, non vorrebbe tornare allo stato di natura... o almeno, credo. Ad un certo punto, alla fine della Rivoluzione, si abolirà il Denaro e si abolirà lo stesso Stato, ma saremo tornati allo Stato di Natura? Non so, Marx non lo dice, ma sarebbe un bel problema... Se eliminiamo la disuguaglianza eliminiamo l'istinto naturale alla diversità e all'affermazione di sé? Io disprezzo l'affermazione di sé, nella cultura occidentale c'è un termine terribile che è "realizzarsi" e si intende sempre come "farsi una posizione sociale ed economica potente", lo usano persone che conosco e mi dà i brividi perché è come se una persona che non fa ciò non è ancora "reale"... ma
Ma io non sono mai stato il figo, diciamo che la barba mi dona e ho preso pure qualche chiletto perciò anche io ho qualche accenno di pancia 🙂
Ma la disuguaglianza prodotta dalla natura si può arginare, quella che produce l'uomo è difficile da buttare giù, e ci troviamo sempre sulla stessa linea di prima ovvero: volere è potere. E dunque vai a correre, allenati (se vuoi ti alleno io, preferisci Ninjutsu o Aikido?
Quello che auspicava Marx è un po' quello che in effetti si auspicano i Taoisti, ovvero il ritorno a uno stadio dell'esistenza umana in cui nessuno prevaricava nessuno perchè c'era bisogno di tutti. Il problema di oggi è che siamo troppi perciò per affermarsi bisogna necessariamente schiacciare gli altri, anche perchè la società occidentale (e ormai pure quella orientale) tende a idealizzare una persona e non un gruppo.
ci sono diverse cose che sembrano effettivamente "stati naturali" dell'uomo più che danni fatti a posteriori dalla società. Per esempio... la proprietà. Ok, la proprietà come concetto nasce ad un certo punto e si può togliere dal piedistallo di valore fondamentale, però... prima del liberismo c'era comunque, da... credo da sempre o_O... l'avidità del volere l'oggetto raro. Il bene. Tu hai un panino? E io ne voglio due! L'avidità è... naturale?
Molte riflessioni orientali arrivano alla lotta contro il desiderio della dominazione degli altri o attraverso la dominazione del sé o attraverso il dare valore nullo al resto dei valori ... ma se partiamo dall'idea che l'uomo è per natura cattivo, si tratta sempre di una Resistenza, di un Lavoro, il che non è qualcosa di tragico eh, per carità, è da accettare: ma se si lascia andare una cinghia, ci si ritrova nella barbarie, nell'incivilità senza che ci si volesse arrivare: perché quello è lo stadio naturale degli esseri umani...
Ecco vedi tu lo prendi come una soppressione momentanea, un recipiente che potrebbe collassare e invece non è così, una volta raggiunta l'unità di coscienza con l'Uno (l'universo tutto) non si sente più il bisogno di nulla, nemmeno di mangiare. E' una cosa che ho provato meditando. E' come connettersi a uno stadio di coscienza superiore, rendendoti conto della tua piccolezza nei confronti dell'universo e rendendoti conto che l'unica cosa he davvero puoi fare è morire....come potrai fare del male a qualcuno che condivide la tua stessa caduca natura? Diventa tutto assolutamente infinitesimale, le cattiverie, l'invidia, la gelosia, tutte quelle qualità schifose dell'animo umano vengono lavate via e non per magia ma attraverso l'accettazione di un ordine naturale pacifico che non apparirà più crudele.
L'Educazione da un lato, per Mengzi, mantiene l'uomo sulla retta via, dall'altro, secondo Xunzi, gli mostra ciò cui deve attenersi, i princìpi morali che devono essere tenuti in massimo conto e che mai potranno rivelarsi essere Maligni.
Purtroppo qui si innesta una discussione più ampia di cui farò solo un accenno per non tediarti oltre, è ovvio che le persone odiano avere maestri, non sopportano che qualcuno possa essere più in alto di loro moralmente e allora ecco che gli uomini disdegnano i Maestri e disdegnano l'educazione guardando ad essa come al Male. Non c'è nulla di più deleterio per l'umanità. L'uomo comune dice: "Ma perchè dovrei farmi educare da un altro uomo identico a me?" La risposta è che quell'uomo chiamato Maestro ha semplicemente imparato a dominare le sue pulsioni primitive e ha trovato nell'equilibrio e nella pratica del Giusto Mezzo la Pace, trovando la pace non può essere turbato da nulla e può qundi trasmettere ad altri questo suo dono. Ma come dicevo poc'anzi non sono molti quelli che possiedono la giusta quantità d'umiltà da dire: "Eccomi, insegnami", il più spesso delle volte fuggono dinanzi ai Maestri o li scherniscono addirittura, sono dominati dal male e questo fa sì che il Maestro diventi sempre più saggio e l'individuo sempre èpiù ignorante. Dunque i Maestri diventeranno sempre più contenitori del Bene e gli individui sempre più elargitori del Male.
Non ci hai detto la teoria dell'altro, Xun Zi u_u
Come no! Verso la fine del primo commento! C'è dunque da prendere la faccenda con le pinze e Xunzi afferma: "Una persona nasce con desideri degli occhi e delle orecchie, e un gusto per il bell'aspetto e il bel suono. Se da corda a queste cose, esse lo porteranno all'immoralità e alla mancanza di ritegno, e ogni principio e qualità verrà abbandonata.". Entrambi però su una cosa sono d'accordo, l'importanza dell'educazione. [continua]
Se tutti avessimo meno voglia di "fare" e più voglia di "imparare" anche Erep sarebbe un posto certamente migliore poichè è comunque espressione di una società, per quanto piccola e ristretta.
Come vedi Vajura nessuno vuole imparare, tutti sanno già tutto e vogliono prevalere, prevaricare gli altri. Come può da tutto ciò nascere il Bene? Io ho provato a pormi come Maestro di questa Community ma tutti fuggono come impauriti dall'educazione, addirittura credono che il mio carattere sia rissoso e irrispettoso e non capiscono che in realtà io sono preposto al Bene e al contenimento, al controllo del Male. Eppure gli uomini continuano a pensarla diversamente, continuano a fare e non ad imparare, e l'Italia come l'e-Italia va a rotoli. Ma in fondo ogni saggio Taoista è un eremita, e la mia fidanzata (sociologa) accetta quello che dico e lo prende come infinitamente buono eppure quando poi arrivo al punto di dire: "Lascia sola questa umanità, non scendere in mezzo ad essa ma fa che si rendano conto di aver bisogno di te e vengano a cercarti" lei da brava sociologa frena e mi dice che cche chi ha la coscienza più sviluppata dovrebbe porsi, o quantomeno tentare di porsi, come faro in mezzo al buio dell'umanità. Ma il Taoista che è dentro di me conosce i cicli a cui questo mondo è destinato e sa che il momento di scendere dalla montagna non è ancora arrivato e anzi è molto al di là da venire.
Resta comunque un fatto che si colloca fra il Bene e il Male, o ne è "al di là" come diceva il nostro amico Friedrich, e ti lascerei con questa riflessione di Laozi: "Invece di maledire il buio....è meglio accendere la candela!"
Ciao G!
"Come vedi Vajura nessuno vuole imparare, tutti sanno già tutto e vogliono prevalere, prevaricare gli altri."
Predichi l'umiltà e poi ti vuoi porre come "Maestro di questa Community", un atteggiamento un po' contraddittorio da parte tua.
"Chi ha la coscienza più sviluppata dovrebbe porsi, o quantomeno tentare di porsi, come faro in mezzo al buio dell'umanità."
C'è molta superbia nel ritenersi più probi degli altri, non mi sembra una dimostrazione di coscienza superiore.
Magari il fallimento non stà nel fatto che gli altri fuggano di fronte al tuo tentativo di educarli, magari sei proprio tu che hai sbagliato a tentare di educarli in quanto lo stesso tentare è sbagiato, perchè se è l'uomo che deve andare a cercare il saggio Taoista, il vero saggio Taoista non farebbe mai la prima mossa.
In tutta sincerità mi sa che sei ancora lontano dalla saggezza Taoista 😃
Confermi semplicemente quanto ho detto: Nessuno vuole imparare.
Sei tu che devi fare il passo perchè io ho rinunciato e sì una volta o due ho provato a scendere a un livello più accettabile da tutti ma nessuno ne ha guadagnato qualcosa quindi l'eremita taoista muore solitario sulla montagna.
Ma il punto è che tu non comprendi per quale motivo io posso affermare ciò, nessuno ti sta dicendo che io sono superiore a te, ho semplicemente una coscienza più ampia e posso insegnare ad altri ad averla, se poi tu già ce l'hai allora tanto meglio anche se non credo tu ci sia ancora arrivato visto il tuo commento.
Il punto è che quando si cerca un Maestro, un Taoista, allora sia maestro che allievo imparano qualcosa l'uno dall'altro. L'allievo ottiene una coscienza superiore e il Maestro ottiene una conoscenza superiore. Ma come tu dimostri ci sono sempre i piagnoni che dicono: "Ma perchè tu e non io? Chi sei tu? Chi ti credi di essere?"
E questo è male perchè tu ritieni le parole essere più importanti delle persone e allora Maestro diventa qualcosa di inaccettabile "Non ho bisogno di maestri io", ma tutti ne abbiamo bisogno, anche i maestri hanno bisogno degli altri maestri e li vanno spesso a trovare. I libri taoisti sono pieni di visite.
Confucio era un Maestro ma andò comunque a trovare il maestro Lao e dopo l'incontro scrisse: "Io capisco come nuotano i pesci, come volano gli uccelli, ma non capisco come fa il Drago a salire in alto nei cieli e restarsene lassù...oggi ho visto il Maestro Lao....egli è simile al Drago". Io non mi pongo più in alto rispetto a nessuno, se anche tu ti consideri un maestro vieni e discutiamo della vita universale, saranno le nostre discussioni ad arricchirci entrambi o a dimostrare che l'uno, o l'altro, è un mero impostore.
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Non intendevo dire che io sia già completo e che non abbia bisogno di altri insegnamenti, semplicemente penso che l'uomo sia veramente portato a migliorare la propria misera condizione solamente quando ha preso coscienza di questa, allora ben venga un maestro, ma il processo iniziale deve essere spontaneo e autogeno.
In pratica è sbagliato accelerare i tempi, è controproducente che il maestro spinga l'allievo a migliorare, perchè l'allievo non ancora del tutto cosciente e miope interpreterà questi insegnamenti come una forzatura e allora, come dici tu, si rifiuterà di impararli.
Io non ho nulla da insegnare; ma non accetto morale e lezioni dal primo che passa.
Se davvero sei degno di essere maestro, dimostralo.
In termini crudi ti direi questo.
Te lo dimostro quando vuoi, di che vogliamo parlare?
potremmo parlare di baffi Atlius. Siamo nel 2014 e tu li tieni ancora, e che c****...
"Ecco i governi di Atlius ed i movimenti che ha fondato: dietro la bellissima grafica ideata, dietro le musiche, le atmosfere, la fratellanza cosmica ripresa dalla teocrazia, non c'è niente. Magari qualche accenno, qualche speranza, ma quello che sembra esserci rimasto di quei periodi è: si stava bene senza un perché."
Bravo! la definizione precisa è: "La scrittura totale del Vuoto Abissale".
comunque failcin riesce a farmi girare le balle anche solo con il ricordo....
asd. Ma più terra terra qualcosa che ha fatto per farti incaz*are u.u?
respirava.... asd
"O muori friendzonato o vivi abbastanza a lungo da diventare il friendzonatore"
Che vuol dire?
Comunque, è un articolo interessante.
Sai cos'è la friendzone u.u? E' quando una ragazza ti dice "siamo solo amici" asd.
"La regola dell'amico non sbaglia mai, se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente, no, non potrai, rovinare un così bel rapporto" (883)
mi dispiace dire che per me sta regola ha ciccato clamorosamente : D
Ho giusto giusto delle monetine.
Vediamo se balla ancora
wat