[PENSIERI] Essere e apparire, persone e personaggi.
Gabriele Magro
PREMESSA: Scrivo questo articolo non so bene perchè, credo per distrarmi dal mal di testa. Non so cosa scriverò, cercherò di mettere ordine tra le mie idee senza dare necessariamente un senso compiuto a questo articolo.
Leggete se proprio non avete nulla da fare. Altrimenti potete guardare qualcosa su youtube, come questo bel concerto.
Invece se proprio avete deciso di leggere i miei deliri io vi dico: bravi! Avete molto tempo da perdere!
In questo particolare ambiente che è la nostra community ci sono tante persone ma soprattutto tanti personaggi. Ciascuno interpreta il suo.
Penso che siano veramente poche le persone che, qua su erep, sono ciò che sono davvero. Mi basta pensare a certa gente che gioca a fare lo scorbutico e il malato di sindrome Asperger, qualcuno gioca al papa, qualcuno al nonno, qualcuno alla strega e qualcuno al commie.
Tuttavia, bene o male, alcuni di quelli che cercano di interpretare un personaggio "montato" risultano particolarmente patetici. Anche alcuni che cercano di essere veri risultano patetici.
In questo strano ambiente che è l'eItalia, quando si nasce, si viene catapultati in un mondo pieno di personaggi, modi di dire, tradizioni e consuetudini che al newbie sono totalmente oscure e che lo lasciano disorientato. Si può parlare di una vera e propria cultura eItaliana? Secondo me sì. Anche grazie ai personaggi che alcuni player interpretano.
Certi personaggi sono famosi qui in eItalia proprio per il loro personaggio, certi sono famosi per la loro persona, certe persone sono famose per essere dei personaggi e certi personaggi per essere delle belle persone.
Molti credono sia importante tenere personaggio e persona ben separati per vivere tranquilli in questo che, in fondo, è anche un GdR.
Io non ci sono mai riuscito, tanto che adesso gioco a QuizDuello con Innocenti e Dapal e che Vajura mi tagga sotto video di omosessuali ciccioni che si infilano bengala nel sedere su Facebook. No, davvero.
Insomma, io qui in game sono Gabriele Magro e sono Gabriele Magro anche lì fuori, a città laggiù.
Essere un personaggio misterioso i cui riferimenti reali sono ignoti ti rende più inattaccabile e più "coperto", e ti fa stare anche più tranquillo, ma ti preclude in un certo senso esperienze ed amicizie extra-game.
In conclusione io penso che sia necessario che il paese abbia sia persone che personaggi, perchè se ci fossero solo persone sarebbe noioso e se ci fossero solo personaggi sarebbe un po' falso e sembrerebbe ancora di più di stare in una gabbia di matti.
Fine della riflessione.
"E quindi?" Direte voi.
E quindi niente, vi dico io.
Comments
è un bell'articolo, in realtà fa riflettere parecchio.
Come sempre questa cosa che tu hai applicato su erepublik si può applicare anche sulla RL. O sbaglio? A me capita raramente di conoscere gente nuova nella vita Reale, ma vedo che quasi subito è necessario esagerare alcuni lati di se stessi per rendere comunque agibile la discussione... Per esempio io tendo a vittimizzarmi e fare il Mariottide quando tutti quelli che ho attorno a me sono normali, ma non perché in fondo mi va veramente di fare così, spesso è anche perché quando non ci sta un, per usare un tuo termine, "personaggio", il momento diventa incredibilmente statico e morto a livello di discussione, almeno che non ci sia un rapporto talmente tanto ben orchestrato da poter condividere o attività senza bisogno di parlare... e allo stesso modo qui su erep, credo che come hai detto tu certe "esagerazioni-personaggi" facciano "bene" quando si è accerchiati da persone "normali" ._.
Allo stesso modo quando si è solo persone-esseri normali, comunque un normale a ***** verrà scelto come quello leggermente più personaggio, ci sarà sempre bisogno d'un capro espiatorio...
Spesso mi capita di sentir dire che non si dovrebbe parlare di chi non è presente, ma tutti parliamo di quelli che non sono presenti ._. se è maleducazione parlare di X che vagamente conosco ma non è presente, di che parliamo? Di un Vip per dire, che non è presente: ma se quel Vip fosse presente lì di fronte non potremmo parlarne così ._. è una specie di istinto delle "persone" a parlare dei "personaggi", avere bisogno dei "personaggi", perché quella lontananza-diversità gli consente un giudizio che invece ai loro simili non si sentono di fare perché criticherebbero se stessi
Fra l'altro qui su erep-Rizon in genere si assiste a delle conversazioni surreali quando si sfiora la RL. Una sera mi è capitato di vedere persone un po' più grandi di me che parlavano delle loro RL... e niente, uno era veramente fortunato ad avere un lavoro che gli dava tanti soldi, l'altro avera una macchina sportiva, quell'altro sc***** le stra**ghe sulla spiaggia d'estate, gente che studia e prende 30 e si laurea, gente che lavora ma sono tutti comunque stranamente realizzati e messi bene... cioè ma che palle.
Almeno dico d'essere sfigato e basta, è veramente noioso questo essere "persona" se deve comportare questo appiattimento STRANAMENTE sempre ottimizzante, sempre "migliorante", ogni descrizione sembra un lifting ._.
Ci sono ordunque questi players che conosciamo da anni e stanno, diciamo ore e ore e ore connessi su erep che ovviamente hanno studiato-lavorato, hanno la ragazza bella, la fidanzata, la moglie, la macchina figa e sono socievoli e allegri e intelligenti. CEEEEERto. E poi vedi nel profilo Titan e sta connesso 9 ore ogni giorno ._. Che piattezza...
Quindi chi vuole sembrare una "persona" finisce per sembrare un "personaggio della normalità" più che una persona, una persona ha tutte le incrinature, le sue deficienze, i suoi limiti e quelle 2-3 cose dove rende meglio di altri ed è geniale e basta... Poi una cosa che mi fa veramente inca**are sono tutti quelli che giocano a qualcosa e magari diventa una parte integrante di loro, magari scrivono pagine e pagine e ci passano anni sopra, e poi "vabbé è solo un giochino per bambini per passare il tempo, con quella presunta "seriosità-maturità". Anche quello è tutto infantilismo, vergognarsi di quello che sei, come se alla fine una persona senza hobby o interessi particolari fosse più figa: in realtà è inumana una persona che non si lascia coinvolgere in niente, siamo tutti ampiamente nerds qui e dovremmo andarne fieri o.o meglio questo che truzzi o perfettini.
Sfigati FTW!
Credo tu sia l'unico essere al mondo che riesce a fare dei WOT assurdi anche nei commenti ç_ç
Non è (solo) questione di lontananza-diversità, non per niente esistono i pettegolezzi sul tuo vicino, sul tuo compagno di banco e su tanti altri che tutto sono fuorché "vip". Non è né questione di lontananza spaziale (vedi, in treno, le due ochette che prendono in giro il tizio che si è addormentato con la bocca aperta) né di lontananza figurata (vedi il docente che sparla del suo collega o il ragazzo che disquisisce coi suoi amici di fisico e comportamento della sua ragazza). Quindi, per quanto sia suggestiva l'immagine dei conversanti che volgono lo sguardo e puntano il dito in alto perché, se gli occhi ricadessero sui loro pari probabilmente anche loro finirebbero nell'occhio del ciclone dell'esamina, non posso condividerla.
Invece, io credo questo: visto che, è un fatto, siamo tutti sulla stessa fatiscente e maleodorante barca, dal principe al venditore di almanacchi, tutti viviamo, anche se declinate diversamente, difficoltà e sofferenze e, di conseguenza, tutti tutti hanno un "quid" di insicurezza, la luce di scarico che conduce al reattore principale della propria "Morte Nera": chi di noi non ha un particolare, piccolo e grande che la sola rievocazione costituisce un'offesa? I fan di Scrubs sicuramente si ricorderanno di Molly (interpretata da eather Graham), la psichiatra dell'ospedale che, nella puntata 4×4 ( http://tinyurl.com/scrubs-sopracciglia ), con una sola parola ("sopracciglia") riesce a far crollare Elliot?
Chi conosce la "falla" di un altro e, di conseguenza, le difficoltà che ne derivano e gli sforzi per occultarla, non potrebbe mai parlar male di lui in sua assenza, con gli altri, anche per una visione eroica e autocompiacente di sé come "protettore dei segreti".
Da qui deriva anche la differenza tra le cosiddette persone sicure ed insicure. Le persone insicure credono che i loro "talloni d'Achille" siano esposti e sotto gli occhi di tutti e, quindi, vivono in una condizione di sudditanza dagli altri e di "complesso" (un esempio sono coloro che si ritengono "brutti"); le persone sicure sono coloro che credono che il loro "quid" d'insicurezza sia ben lontano dal campo d'esperienza altrui, ben nascosto in una cronologia o negli anfratti della propria mente. Una situazione di mezzo sono coloro che hanno "difetti" fisici normalmente non visibili (la "virtù meno apparente", direbbe De Andrè): possono apparire sicuri e con in mano le redini della propria esistenza ma, talvolta, hanno paure e ansie nell'intimità, di coppia o di spogliatoio.
Su eRepublik e anche su Facebook, tutte le feritoie dell'animo possono essere tenute ben celate e "altrove" e, per questo, si può vivere, senza problemi di credibilità, secondo uno o più archetipi, importati sia dalla "real life" sia affermatisi nella community. Ma lungi dal considerare l'adesione agli archetipi come qualcosa di ragionato, come la caratterizzazione di un personaggio! È qualcosa di conscio, generalmente sì, ma non per questo volontario o, comunque, sicuramente, non studiato a tavolino. Il fenomeno è riconducibile all'"auto-immagine" che ognuno ha di sé (statista, soldato avversario della burocrazia, "filosofo", ecc...) e l'oggetto che è stato modellato, anche in piccole azioni e automatismi (ad esempio terminare quasi ogni frase con "asd").
Però tu dici che le persone insicure sono quelle che ritengono d'avere un punto debole esposto alla vista; in realtà è anche, in alcuni casi, una tecnica, quello di rendere il punto "debole" molto evidente e come primo aspetto da mostrare per non doverlo nascondere e/o non dover "nascondere" in generale. Ti faccio un esempio: il cinico e il depresso esorcizzano tutte le loro paure e il loro malessere mostrandolo continuamente, etichettando ogni bivio come la certezza che la strada scelta sarà quella peggiore, ecc. Probabilmente è quella, davvero, la loro debolezza, ma cercano mostrandola di farsene una forza rispetto agli altri che non la mostrano. Il mostrarla poi, dopo la facciata e il confronto "fra personaggi", li porta una volta finito il confronto a non dover affrontare qualcosa di "nascosto"... mentre l'Eroe e il Paladino quasi sempre quando tornano a casa o sono stupratori pedofili o si comprano i gold con la carta di credito o cose del genere. Nel senso che chi mostra continuamente una debolezza è... più sincero ma anche più pulito, più lindo, mentre tu dai come presupposto che la tendenza di tutti è quella di nascondere la debolezza. Secondo me non è sempre giusto e l'infemminilimento di questa epoca, il fatto che siamo tutti "mammolette-paranoiche" potrebbe portare col tempo ad una sorta di omni-nerdizzazione delle persone. Fra 100 Bing Bang Theory potrebbe essere molto meno paradossale e lo dimostra già ora il fatto che sia mainstream e che anche il maschio-fascio-medio si riconosca in Leonard, quello "più normale".
Oltre ciò mi viene in mente un altro episodio, che penso sia alla larga legato al thread, ma è più generico. In Sicilia, quando vivevo lì, mi ha sempre traumatizzato da piccolo l'espressione "parlare alle spalle". Ricordo che finora qualsiasi persona che abbia conosciuto, a partire da mia madre, finita una discussione in un luogo con un altro essere umano, girando l'angolo, ha sempre qualcosa di cattivo da dire su
quell'altra persona. Se per esempio mia madre mi veniva a prendere all'asilo vedevo quel sorriso molto ampio e sereno con la suora e quella immensa calma e pace, ma una volta in macchina finivamo per dire "che denti sporchi" "già, sembrano marroni come la mer**" "ormai è vecchia, morirà " "eh speriamo, è una stronza in aula, fa schifo". (Ok forse erano le elementari come lessico). E quindi questa cosa l'ho estesa a tutta la mia vita: con tutti parlo continuamente male di altri e tutti, da sé, parlano male di qualcun altro che poco prima era in chat ed ha appena quittato. E' quasi automatico credere che ogni volta che si esce dalla chat tutti diranno una battuta su di te o ti spaleranno mer** addosso. Per fare un'ipotesi, magari tutti in elite scherzano e ridono con te ma appena quitti parla la stabile presa in giro dello stile letterario dei tuoi articoli: in questo senso la paranoia dov'è poi una malattia? Nel film "Il petroliere", se non sbaglio, c'era questo tipo che faceva una barca di soldi in un capitalismo primordiale ed a un certo punto dice "Ho sempre creduto che il vero fosse il peggio" o una cosa simile, per spiegare la sua fortuna. Se lasciamo tutte le BNC aperte la manifestazione del mondo sociale sarà quella dell'inferno, è per questo che Sartre dice che "L'inferno sono gli altri", è una sete disperata e totalmente vitale la sete dell'altro e il valore di giudizio che solo l'altro può darci, che caratterizza la nostra identità, ma la natura dell'Altro è quello dello spalare mer**, noi tutti in quanto uomini siamo spalatori di mer**.
E questo vale anche per la phoné, per la voce: magari sei con la persona che ami e hai detto qualcosa, poi stai zitto; un Altro-dell'Io inizia a sfiduciare la frase appena detta, il silenzio è la culla degli altri Io-Demoni: anche alla donna che ami nella tua testa dici "sì certo tro**, ma muori va" con i tuoi Io-Demoniaci. Sarà pazzia ma il discorso del parlare male a me sembra che porti alla pluralità
psicologica a questo punto.
La "sincerità" è una categoria morale che non ha alcun riscontro in natura, tutta la "morale" è innaturale ed in una prospettiva panteistico-conoscitiva del mondo la falsità è la natura, la mimesi, la poker face e il camouflage sono le prime reazioni innate . La vita è l'egocentrismo e l'affievolirsi dell'egocentrico è l'affievolirsi dell'istinto animale della vita, la giustizia inizia quando c'è una società di patetici-deboli-idioti probabilmente?
*fra 100 anni
*parte la stabile
No, non leggerò anche questo.
Sono d'accordo con te: parlavo del comportamento dei "più".
Comunque, un conto è avere una feritoia ben visibile, un conto è renderla visibile. Sia perché potrebbe essere una "feritoia civetta", uno specchietto per le allodole su cui far focalizzare l'attenzione ed i dardi, sia perché è appunto una tecnica per esorcizzare quelle debolezze che, non essendo più "obscenus" non sono più fonte di vulnus,
Il tuo discorso sugli Io-demoniaci mi ha fatto tornare in mente la "confederazione delle anime" di cui parla Tabucchi in Sostiene Pereira ma, a mio parere, è una pluralità che va dimensionata a pluralità di output allo stesso input (che esiste, è un fatto).
Poi non sono affatto d'accordo sulla retorica della società infinocchiata e della fierezza e durezza animale, contenuta anche nel tuo ultimo articolo. Innanzitutto perché gli "idiotes" non sono i deboli e patetici cittadini ma proprio i solitari con il cosiddetto "istinto da predatore". In secondo luogo perché francamente non sento la necessità di introdurre il concetto di "istinto" per spiegare i vari fenomeni. Inoltre, voglio spendere qualche parola sulla concezione secondo la quale l'evoluzione è dominata da paradigmi quali "vince il più forte" o il "più str*nzo", che sono falsità, prima di tutto perché si vuole farle passare per leggi deterministiche e, visto che Dio (inteso come governatore del mondo) non esiste, è un errore. Oltretutto, quando gli ominidi cessano, a causa dei cambiamenti climatici, di cibarsi di frutti, scindendosi da chi prende a mangiare radici, e passano quindi ad una dieta anche carnivora, devono subire la concorrenza spietata di predatori ben più predisposti alla caccia e, se gli uomini fossero stati i rudi, aggressivi, virili e solitari che ti immagini tu, probabilmente sarebbero stati ammazzati tutti. La socialità è un vantaggio evolutivo.
L'Allievo ha lasciato il Maestro troppo presto, avrebbe dovuto imparare di più.
Tant'è che il Maestro batte a QuizDuello l'Allievo.
Ma la cosa più grave è che Vajura abbia taggato anche me nel post di Muniz.
Essere un pò di se stessi è giusto ma ricordiamoci sempre che è un game e di non confonderlo con il real. Quando confondiamo il game con RL, diventa come una droga. Avere delle eamicizie e confrontarsi, và bene ...ma le vere amicizie sono quelle che vivi ogni giorno fuori dal game nel RL.
V
Bell articolo nabbone 😃
Io sono me stesso anche su erep e ne vado fiero 🙂
Idem 🙂 o7
Bell'articolo, bravo Gabry! 😁 Che poi diciamocelo chiaro... Se è una rottura di palle fingersi diversi nel RL figuriamoci in un gioco. 😉
Esatto Vali!! 😃
😘
Analisi non del tutto corretta.
A costo di chiamare in causa Fanaxidiel (e la trinità asd) io sono Trino:
1) Sono me stesso con voi fuori dal gioco (tipo su fb) e con quei pochi che mi vanno a genio su erepublik
2) Mi comporto in un modo diverso in partito;
3) Sono Yoda il rompiballe per tutti gli altri.
In generale, qui ognuno è contemporaneamente persona e personaggio. Che poi alla fine, come diceva Pirandello, sempre di maschere si tratta, solo che una (la persona) è quella che si usa normalmente; l'altra (il personaggio) è pensata ad hoc per erepublik.
Per me sono meglio i personaggi, sono un fattore che rende più divertente ed integrante il gioco perchè contribuisce in modo determinante alla nascita del flame 😛
Intrigante*
La vera domanda è: siamo più personaggi/maschere patetiche noi o originali guasconi?
Mah ... infondo chissenefrega
ad ogni modo bello l'articolo e interessante il tuo ragionamento inno
quizduello? ci giocate anche voi gente strana?
asoci_ale , search me!
Yodinno search me (you) 😛
[removed]
GabrieleFailetto
ci sono anch'io: XnagatoX
Io credo di essere sempre stato me stesso in game. Non ho mai trovato un motivo valido per costruirmi un personaggio. Sono già un personaggio unico, di mio ù.ù Credo però che alcune persone possano sentire la necessità di evadere dalla RL. Non gliene voglio fare una colpa. Giusto che provino ad essere quello che desiderano realmente. Però, ahimé, c'è anche una piccola schiera di persone, che più di crearsi un proprio personaggio cercano in tutti i modi di distruggere quello altrui. Questo beh, non lo trovo giusto.
p.s. Gabriè, mi sento tremendamente in colpa per quelle scempiaggini che Vajura posta sul tuo profilo Facebook xD Colpa mia, solo mia... 😘
p.p.s. Non mi hai citato tra le belle persone. te la farò pagare :3
io sono nonno per anagrafe e per avere una splendida nipotina.
l'avatar rappresenta quello che in rl non sarei mai, un tipo truce e fascinoso 😛
e gioco per il gusto di vincere, ma non succede spesso 😛
però l'articolo è carino, se trovo tempo leggo anche i commenti 😛
nonno vai trà, non sei assolutamente fascinoso!!!!
mo me devo pija critiche pure da na scatola!!!!!!!
😛
Bell'artiocolo davvero 🙂
1) grazie per il ridicolo
2) qui gioco a fare il papa perché nella vita vera Ho una vita vera e siccome è la mia vita non ho bisogno di condividerla con degli sconosciuti, il che è molto più facile che farlo nella realtà
3) io gioco a fare l'epapa come tu giochi a fare l'epresidente, e l'epapa simboleggia solo un nome da assegnare per poter ad esempio inventarsi il progetto misericordia e quindi dare un senso e costruire qualcosa qui sopra
4) in chat gioco da poco ma con quei pochi che mi conoscono ho condiviso alcune delle mie info personali con le persone del partito e non ho mai giocato a fare il papa, anzi sono sempre stato io
Tu sei l'unico vero Papa!
Ti servirò fino alla morte, uccidiamo l'Antipapa!
Ma guarda quanto si prende male Papa Leone 😐
Chi ti ha detto nulla, scusa?
Taci dinnanzi al Papa!
Sto già marciando.
TREMATE!
Va e compi il volere degli Innocenti asd
io fortunatamente quelli che ho conosciuto in RL sono uguali a come sono qui. Tutti tranne Bisiacco, scoprire che non è davvero uno scoiattolo è stato un duro colpo per le mie certezze. ASD
V Bell'articolo Gabriè