[Macchina Statale] Verso quale sistema di Welfare?

Day 266, 11:58 Published in Italy Italy by Wisp

Dopo la panoramica generale vista nello scorso appuntamento, mi accingo ad una breve analisi di cosa, secondo la mia modesta opinione, non funziona nei meccanismi della macchina del Welfare italiano.

Inanzittutto partiamo dalla tipologia di sistema utilizzato, il sistema interattivo, non è lo Stato ad attivarsi quando il cittadino ha i prerequisiti, ma è il cittadino che raggiunti i prerequisiti si deve attivare per entrare nel sistema di Welfare.
Questo sistema evita lo spreco di risorse, sia "emateriali", a esempio gifts dati a fake o a gente che poi molla, sia "umane", in quanto qualcuno dovrebbe cercare i nuovi iscritti, verificare che questi abbiano i prerequisiti e poi automaticamente farli entrare nel processo di aumento della wellness.
Quindi un sistema passivo, è totalmente da escludere, sia perché avrebbe difficoltà a scremare i fake e i giocatori non intenzionati a continuare, sia per l'eccessiva burocratizzazione della macchina e l'immane spreco di risorse.
Il problema dell'interattività è che solo quelli che ne sono informati o chi conosce già gente con una qualche cognizione del gioco e della macchina statale, riuscirebbe a entrare nel programma. Quindi il "random player" ne rimarebbe inesorabilmente escluso, in quanto non è comunque possibile fare informazione 365 giorni all'anno.
Ecco che il secondo protagonista del processo interattivo dovrebbero essere le aziende, sarebbero loro stesse a segnalare i giocatori assunti dopo X giorni alla macchina statale, che andrà a verificare se il giocatore è un utente "degno" o meno.
Si avrebbe quindi un sistema duale, che permeterebbe di intercettare tutta la possibile utenza, e non solo una parte.

Un altro punto chiave del sistema è la territorialità dello stesso, i modelli più semplici sono quello centralista e quello federalista.
In quello centralista tutto il sistema ruota intorno a una singola "entità" centrale che si occupa di tutto. Il più grande difetto di questo modello è l'eccessivo dispendio di energie da parte dell'equipe che controlla l'entità e l'organizzazione stessa dell'equipe, in quanto come già detto deve rispondere a tutte le richieste di tutto lo Stato. Il pregio invece è che il controllo dei fondi e del loro impiego è semplice e immediato.
Nel modello federalista, invece, il lavoro viene demandato a singole entità sparse sul territorio. I difetti del modello federalista sono variabilità di funzionalità tra le varie entità, in quanto è comune che non tutte operino con il medesimo standard, per esempio demandando ai governatori\sindaci è possibile che alcuni siano meno "attivi", e il controllo dell'impiego dei fondi, che risulta di più difficile rendicontazione.

Dato che nel programma dell'attuale Presidente bisiacco è presente la riforma del Welfare, mi permetto di aprire un dibattito e lanciare una proposta, su come dovrebbe essere.
Date quindi le premesse dell'analisi sopradescritta, il sistema del Welfare dovrebbe essere:
- Interattivo, con possibilità sia dei cittadini che delle aziende di fare richiesta per i propri dipendenti all'entità che si occupa del Welfare.
- Federale, ogni governatore\sindaco sarà responsabile della sua regione\comune per il Welfare. Le richieste vanno fatte o alla SO della regione\comune o al sindaco stesso della regione\comune di residenza. Nel caso delle aziende, anche se il dipendente abita in una regione diversa, il processo viene portato a compimento dallo stesso governatore\sindaco che ha ricevuto la richiesta dopo tutti gli accertamenti del caso.
- Cofinanziato, le regioni\comuni dovrebbero destinare una parte delle loro entrate al Welfare, magari una quota fissa, mentre lo Stato integra il rimanente. Così si darebbe un senso alle entrate regionali\comunali, che oggi sono sottoutilizzate o addirittura inutilizzate, lasciando però al medesimo tempo una parte per eventuali azioni personali del governatore\sindaco e non impegnando il Governo centrale a finanziare in toto il sistema.
- Modalità di finanziamento dello Stato, il finanziamento statale dovrebbe essere calcolato in base in base al numero di cittadini e aziende, in modo da non sottofinanziare le regioni\comuni più popolosi o sovrafinanziare quelli più piccole.
- Unico, il sistema di Welfare dovrebbe portare i cittadini da 50 a 100 di wellness senza ulteriori "salti" o prassi burocratiche da parte del cittadino, se non l'iscrizione, onde evitare sprechi, rallentamenti e inutili "conflitti di poteri".