[IHT] Storia: la repressione del dissenso

Day 1,891, 05:21 Published in Italy Italy by Massimo Belinone


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La repressione del dissenso: uno sguardo al passato
di Massimo Belinone

Per una volta, abbandoniamo il campo del gioco per spostarci su una riflessione della vita reale.

Penso avrete seguito, anche solo di sfuggita, il caos scaturito dalla presentazione delle liste elettorali in RL. Con l'attuale legge elettorale, sappiamo che i vertici dei partiti o delle liste hanno un grande potere: quello di escludere, epurare, allontanare i dissidenti o i personaggi scomodi ed invece di attirare quelli più accondiscendenti verso le proprie posizioni.



Facciamo un passo indietro: casi simili li ritroviamo nell'URSS di Stalin con le famose purghe, ma sappiamo che anche sotto Chruščёv le deportazioni nei gulag siberiani continuarono. La Siberia, d'altronde, offre i migliori luoghi per l'emarginazione e l'isolamento dei soggetti indesiderati: villaggi distanti decine di kilometri gli uni dagli altri, in mezzo alla neve, alla tundra ed alle foreste di betulle, posti ameni costellati da campi di lavoro nei quali sfruttare i pericolosi eversivi.
Per scalare la gerarchia del potere, il cittadino sovietico doveva essere simpatico all'apparato del PCUS e dimostrarsi perfettamente allineato al centralismo democratico imposto dal Compagno Segretario (oppure alla linea del proprio referente politico, ma la sostanza della clientela non cambia). Erano pochi quelli che riuscivano ad avere un posto di rilievo a Mosca.



Nella Germania nazista, invece, il nemico politico poteva essere massacrato dalle camicie brune, ucciso dalla Gestapo oppure, come racconta Primo Levi, deportato in appositi lager (se tedesco) dove, proprio in virtù della nazionalità, vivevano in condizioni migliori rispetto agli internati etnici (ebrei, rom e slavi) o malati (sia di malattie naturali, sia portatori di handicap, sia "malattie mentali", tra le quali l'omosessualità), ma comunque emarginati dalla società.
Anche qui, per diventare qualcuno il cittadino tedesco doveva ingraziarsi il Führer o, più sovente, uno dei capi delle varie fazioni che, a loro volta, competevano per sembrare le migliori agli occhi di Hitler.



Torniamo all'Italia, stavolta nel Ventennio fascista. Non dovremmo aver problemi nel sapere che nelle fasi iniziali gli oppositori venivano picchiati a sangue, talvolta a morte, dalle camicie nere, poi diventate MVSN dopo la loro legalizzazione. In seguito ci pensò l'OVRA, la polizia segreta del regime, ad eliminare i nemici del fascismo: Gramsci in carcere nel 1937, i fratelli Rosselli lo stesso anno a Parigi.
Era presente anche il Tribunale Speciale per la Sicurezza dello Stato, che mandò al confino una grande quantità di persone (mi piace ricordare tra queste il Presidente Sandro Pertini), altre le spedì in carcere e qualcuna la condannò a morte. Il TSSS fu dunque un tribunale politico, incaricato di reprimere il dissenso interno. Si sa, per un regime la tranquillità interna è un punto fondamentale.



Andando ancora più nel passato, incontriamo le repressioni austriache dei patrioti/ribelli italiani, ma più ancora di quelle ricordiamo il periodo della Rivoluzione Francese noto come Terrore, nel quale si staglia la figura di Maximilien de Robespierre.
Robespierre era un altro che non ci andava tanto per il sottile: sei nobile? Alla ghigliottina. Sei girondino? Alla ghigliottina. Mi stai antipatico o mi sei d'intralcio? Alla ghigliottina. Sei sospettato di essere un dissidente? Alla ghigliottina. In quasi 13 mesi furono ghigliottinate tra le 35mila e le 40mila persone. Credo che sia stata una delle più efficienti macchine di repressione del dissenso della storia.
Peccato che poi anche Robespierre finì ghigliottinato, quando i francesi non ne poterono più di lui e della sua dittatura.

Nel Medioevo italiano erano frequenti i cambi di potere tra una fazione e l'altra: guelfi contro ghibellini, guelfi bianchi contro guelfi neri, con i continui esili della fazione perdente. Di ciò ne sappiamo abbastanza da Dante, che pure era stato al governo del Comune di Firenze.



Tralasciando l'età romana, nella quale era comunque previsto l'esilio, sempre che non si morisse in qualche congiura (o per avervi partecipato, se si veniva scoperti), è interessante ricordare il caso della democrazia ateniese: era infatti previsto, tramite votazione con almeno 6000 cittadini partecipanti, che chi raggiungesse la maggioranza assoluta dei nomi venisse esiliato da Atene per 10 anni, anche se non aveva commesso alcunché. Questo era l'ostracismo, uno strumento di repressione politica impressionante, anche per la facilità con la quale poteva essere manovrato.
Oltre all'ostracismo, i greci inventarono anche la grafē paranómōn. Il cittadino che in assemblea avesse proposto alcunché in contrasto con il diritto tradizionale poteva subire pene assai gravi, compreso l'esilio decennale. Questo, ovviamente, comportò una grave limitazione alla libertà di espressione in assemblea (isegoria). A differenza dell'ostracismo, la cui portata era eminentemente politica, l'istituto della grafē paranómōn aveva invece come presupposto un fatto che costituiva una colpa, ma si prestava ad evidenti abusi e soprattutto a un effetti dissuasivo della libertà di espressione.

Vorrei ora chiedervi di riflettere e discutere: se un qualcosa del genere dovesse mai accadere qui su eRepublik, nella nostra eItalia, quali sarebbero le vostre reazioni?


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di Massimo Belinone

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Ultimo giorno utile per candidarsi
di Massimo Belinone



Vi ricordo che oggi, 23 gennaio, è l'ultimo giorno utile per presentare la propria candidatura alle elezioni congressuali, che si terranno il 25 gennaio.
Chi non si fosse ancora candidato può farlo nella pagina eRepublik del proprio partito.
Domani 24 gennaio i presidenti di partito potranno modificare l'ordine delle candidature.


Italian Herald Tribune: le notizie in breve

- La repressione del dissenso: uno sguardo al passato - Una semplice lezione di storia
- Lotto LeI: vinci 3 gold - Compilare il form e poi mandare un PM a Mister Gervaz inviandogli 1 ITL per ogni biglietto comprato
- Ultimo giorno per presentare le candidature - Presso la pagina eRepublik del vostro partito


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