[FattiDalFronte] Attacco all'interno della città

Day 3,454, 10:13 Published in Italy Italy by AngeloDellaMorteTarokiu
Le descrizioni possono differire dalla realtà e si basano sui luoghi comuni asiatici. Non vogliatemene male. Questa sarà una serie di articoli che parleranno di fatti di guerra nell'eMondo.



Correva il giorno 3450, un giorno qualsiasi per l’eCorea. Il presidente trisoul, una personcina bassa, dalla carnagione asiatica e con i capelli cortissimi, si alzava presto, pronto per una nuova giornata gloriosa. Tutto sembrava apposto, i confini erano protetti dai suoi più valorosi guerrieri, mentre il cielo veniva difeso dai cosidetti “Salvatori”, le quali erano le truppe aeree più feroci dell’intera Asia. La sua grande potenza aveva fatto scalpore in tutto il mondo, tanto che anche il più forte dei paesi, l’eSerbia, rimase sconvolto.
Oggi grandi battaglie bisognava combattere: con il Taiwan in casa, era necessario lottare per liberarsi dall’oppressore.
Il presidente era in una stanza che provava il discorso che avrebbe dovuto fare: “Oggi è un giorno speciale per il nostro paese. La gloria e la grinta di tutti noi va tirata fuori e usata contro il nemico. Dobbiamo resistere in tutte le battagl… EH?”. Il presidente venne interrotto da un uomo particolare, dell’Europa dell’Est, probabilmente. “Salve presidente, io sono qui, diciamo, in visita speciale. Non voglio certo farle del male, sarei interessato più che altro a governare il suo paese.”
La faccia di trisoul divenne bianca. Non sapeva cosa dire. Rispose con tono da arrabbiato: “Come si permette di rubare la democrazia al nostro paese?!”
CornelB, così si chiamava l’uomo, rispose: “Non è ancora detto niente, vediamo se le sue truppe sono così forti come raccontano le leggende!”

Intanto, a Seoul, la battaglia infuriava: le truppe rumene e le truppe della Soul Company combattevano nei quartieri della città.
Il capitano del primo reggimento era divenuto il comandante: originariamente era trisoul, ma siccome era stato rapito, non poteva guidare l’esercito.
L’unico ordine era di conquistare il quartier generale, ove si trovava il presidente.
Le squadriglie aeree combattevano fuori città, nelle campagne: il supporto aereo rumeno doveva ancora entrare nella capitale. Una squadra di bombardieri coreana lanciava ordigni in ogni parte della città per indebolire le difese che si erano stabilite. Gli armamenti europei erano nettamente superiori a quelli coreani: seppur i soldati fossero di maggior numero, le armi avevano tecnologie poco avanzate.
Ben presto vennero chiamati ad aiutare gli alleati: in gran parte italiani, argentini, turchi, egiziani…
All’inizio, tutti avrebbero detto che la battaglia sarebbe stata vinta dai coreani, ma così non fu. Dopo ore e ore di combattimenti, l’ultimo reggimento coreano cadeva sotto ai colpi dei fucili nemici. La città era finalmente sotto il totale controllo rumeno.
Cadeva così la democrazia di un paese che stava diventando potente.

TO BE CONTINUED...