Apologia dell'extra-game e della burocrazia

Day 2,407, 07:00 Published in Italy Croatia by Squatriota

Stride parlare di potere in un mondo dove questa parola è vista con sospetto se non palesemente vituperata o in alternativa ammansita con beceri sostitutivi egoici.
[...] oggi la soluzione che va per la maggiore sembra essere la rinuncia alla determinazione della forma.
Il terrore per l'aguzzo stiletto della volontà, la cui attuazione è per forza di cose terribile se si prefigge di essere efficace in questo modo, ha indirizzato il contemporaneo essere umano all'abbandono totale di qualsivoglia istinto titanico.

~ Andrea Jacopo Sala, Uomini e Titani, in Eretici del terzo millennio, n. 2
Vorrei fare qualche precisazione, trita e ritrita, ma, a quanto pare, necessaria.
eRepublik è noioso. Se una suora di clausura, stanca di stare in ginocchio e di invocare Dio tutto il giorno (se avesse voluto questo avrebbe fatto la battona, pediana!) riuscisse a collegarsi ad Internet e, non so perché quale strano motivo, invece di stare tutto il giorno a gironzolare tra un sito porno ed un altro, cominciasse a cercare dei browser game, trovasse eRepublik e prendesse a giocarci, senza voler infrangere il suo voto di afasia, probabilmente riprenderebbe a recitare il rosario, perché è più divertente. Ed è una suora, dovrebbe essere abituata a fare cose totalmente inutili e noiose, tipo, pregare.
In verità vi dico, eRepublik non è propriamente un gioco. Lo dice anche George Lemnaru.
eRepublik è un simulatore, volto a dare la possibilità a tutti le caviegli iscritti di costruire una società alternativa, dimenticandosi di quanto avviene in real life. Certo, questo è molto difficile fin quando c’è gente che per rendere il gioco più emozionante ripesca stupide dispute internazionali, gente 1, 2 che sfrutta simboli e immaginari real life per raccattare iscritti e gente che tira in ballo la crisi economica per non farsi linciare.
Purtroppo, a noi non resta che far finta di niente, e andare avanti per la nostra strada, cercando di divertirci (tanto di George Lemnaru ci importa una bella sega).

NO! IL PCE NON ESISTE! NON PUÒ ESISTERE!!!
Ma come si fa a divertirsi in un giocosimulatore ridotto ad un pay2win? Semplice! Vivendo in comunità. Beh, Winston - mi dice una voce interiore - se volevo vivere in comunità (cazzo metti il grassetto poi…) mi sarei dedicato maggiormente alla vita vera, l’habitat naturale, non so se lo sai, della FICA. Anche questo è vero, ma la verità è che la società, in real life, è tremendemante più complessa (ovvero soggetta a più Volontà o Necessità) e, pertanto, svuota l’individuo del potere (e della responsabilità, amaramente) di cambiarla.
Su eRepublik, invece, gli effetti (in negativo o in positivo) di un mandato di un presidente si dissipano nell'arco di, massimo, un anno (eccezion fatta per i danni compiuti dai comunisti, quelli sono indelebili), i soggetti politici hanno un ciclo davvero breve e, se spari stronzate in un giornale, nel giro di qualche anno se ne saranno tutti dimenticati (vero corvobianco?). Quindi, se nella real life un uomo, appena nato, viene introdotto in un mondo pre-esistente, con strutture stratificatesi in millenni, e modificato dall’azione di miliardi di altre persone, l’eMondo è decisamente più recente e meno popolato e, di conseguenza, è caraterizzato da un numero più esiguo di costruzioni e determinazioni, tra l'altro, molto più mutabili.
Questo, se da un lato rende le azioni e le costruzioni dei player molto effimere, come neve al sole, dall’altro dà potere al Nuovo di farsi spazio e realizzarsi.
Quanto ci ha messo, lo Stato costruito da God Dark a deteriorarsi e scomparire? Quali resistenze trovò a fermarlo quando, due mesi prima, fu proposto?
VERGÄNGLICHKEIT

e come tutte le più belle cose / vivesti solo un giorno, come le rose.
~ Fabrizio de André, La canzone di Marinella
Ecco perché caleroide è così e-longevo!

Di conseguenza, nulla dovrebbe impedirci di progredire nella creazione di strutture che integrano e talvolta sovrastano quelle del gioco spicciolo: basti pensare alla chat interna ad eRepublik, una feature implementata per un certo periodo, poi rimossa, ora testata da alcune MU, in beta: non è mai stata, giustamente, utilizzata, preferendole IRC.
Il problema è quando queste sovrastrutture perdono di vista l’obbiettivo per il quale dovrebbero essere implementate, ovvero accrescere il divertimento o migliorare l’usabilità e fruibilità del gioco; un altro problema sorge quando si pretende che il dominio delle nostre costruzioni si estenda oltre il suo limite naturale, la volontà della community di utilizzarle, arrivando a concepire astrusi meccanismi coercitivi (si pensi alle pene previste dalla Legge “Aiutiamo l’eItalia”, ovviamente bellamente ignorata, un tempo, da FdeI).
Entro quei limiti, però, infrastrutture extra-game vanno realizzate, perché gli strumenti offertici dagli amministratori, semplicemente, non sono abbastanza.


Là, da più lune, la sua pratica risognata attendeva, attendeva. Come delle pere, delle nespole, anche il maturare d'una pratica s'insignisce di quella capacità di perfettibile macerazione che la capitale dell'ex-regno conferisce alla carta, si commisura ad un tempo non revolutorio, ma interno alla carta e ai relativi bolli, d'incubazione e d'ammollimento romano. S'addobbano, di muta polvere, tutte le filze e gli schedari degli archivi: di ragnateli grevi tutti gli scatoloni del tempo, del tempo incubante.
~ Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Una piccola premessa. Di burocrazia, sul mio giornale, s’era già parlato, con quest’articolo. Ma non è abbastanza. È più una critica che un’esposizione di quello in cui credo e che, visti gli ultimi fenomeni (il progetto di Borgomastro, quello di Atlius), gli esiti di diverse mie conversazioni e un sentiment piuttosto chiaro e disseminato uniformemente nella community, sento il dovere di rendere pubblico.


Socrate amò morire perché a quella vita aveva detto no,
quella vita rimossa dai moralisti che vive con la potenza espressa
nelle teorie dei sofisti
come Callicle che sa che la legge è contro natura
e serve ai deboli per addomesticare la volontà pura
e dura che in quanto taòle è fatta pre dominare
e la sua gioia è liberarsi dalla morale e creare.

~ Zona MC, Amici miei
I più guardano alle leggi che la community decise di darsi e di accettare come dei lacciuoli fatti per limitare il potere dei singoli. Da qui, se è vero che “le leggi sono nulla senza spada” (parafrasando Hobbes), ovvero che leggi che obbligano a tenere una certa condotta necessitano di un potere coercitivo per contare qualcosa, e se è vero che nessuno di noi lo detiene, il passo per arrivare ad affermare che le leggi di cui ci siamo dotati o di cui ci potremmo dotare sono inutili perché inapplicabili il passo è breve: semplicemente, se leggi son fatte per obbligare a seguire o evitare taluni comportamenti e, nonostante ciò, ognuno può fare quello che gli pare, le leggi non servono a nulla. Per completezza, in realtà, come in “Conan the Barbarian” la maschera di Acheron (un potente demone) è divisa in frammenti, ognuno affidato a delle tribù, e come ne “I pirati dei Caraibi”, a ciascuno dei pirati nobili della Fratellanza è dato in affidamento solo uno dei “pezzi da nove” (di modo che solo insieme potessero evocare Calipso), così ognuno di noi ha un “frammento” di un potere, che è quello della gogna pubblica, e frammentato deve rimanere (le motivazioni le ho esposte qui).
Inoltre, ci sarebbe molto da dire su una community e su dei player che decidono di riunciare ad un bel pezzo di volontà di potenza, facendo determinare e plasmare da altri (il Legislatore) ciò che potrebbe essere la loro plastilina, il loro mondo.
In realtà, non è proprio così.
Innanzitutto, occorre prendere atto del fatto che, nelle teste dei player, esistono già delle regole, sotto forma di consuetudini, preconcetti o quant’altro, mutuati dalla logica, dalla real life, nati dalla propria visione di cosa è giusto e cosa è sbagliato e dalla propria esperienza. Ad esempio, non volendo giudicare nel merito, è diffusa l’opinione secondo la quale il Governo dovrebbe integrare nel proprio organico stagisti o apprendisti, in modo da formare la nuova classe dirigente; lo provano, in modo palese, la legge stagisti (ora abrogata), la proposta di Daniel e il corso indetto dalla Farnesina; leggendo i fenomeni con questa chiave, l’inserimento di un vincolo molto stringente per i presidenti, che portò all’impeachment di Castell Militarista, è solo il mettere per iscritto un’opinione già radicata nella mente degli eitaliani.
Ora, visto che, ribadisco, ognuno ha una frazione di potere, è ovvio che chiunque svolga una carica pubblica o, semplicemente, si esponga nell’agire, deve fare i conti, nei commenti o nelle azioni, a ciò che gli altri ritengono sia giusto fare. In quest’ottica, le leggi servono a far venire alla luce del sole questi preconcetti, di modo da poter essere mediati per un “consensum gentium”, che porti all’armonia bastevole per il vivere sereno e, anche, essere affrontati di petto.
Se questi “nodi” non vengono al pettine, e rimangono sotto il pelo dell’acqua, come in un immenso ice-berg, per forza di cose ci vai a sbatterci, senza accorgertene, e senza possibilità di correggere la rotta, in modo da evitare rotture e inutili discussioni.
Se questi “nodi” non vengono al pettine, non c’è modo di scioglierli, e ognuno dovrebbe vivere schiavo dei preconcetti altrui, senza possibilità di trovare un’accordo e raggiungere un compromesso soddisfacente per entrambi i contraenti.
Se questi “nodi” non vengono al pettine, non c’è spazio, per i novelli Don Chisciotte di avere, innanzi a sé, un sistema organico e strutturato contro cui combattere, e a cui opporre una nuova visione delle cose e un nuovo modello, che sostituisca l’ancient regime, radicalmente.
Cosa succede quando queste regole rimangono non-scritte, ma nelle teste dei cittadini? Guardate quanto successe durante il governo scricciolo, quando una parte di player riteneva che fosse giusto, anche se non codificato direttamente dalle leggi, che un ministro si dimettesse dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia. Il risultato? Scaramucce, litigi, insulti reciproci: nulla di fatto.
Quindi, se le leggi diventano obsolete, semplicemente, la community avverte il bisogno di cambiarle. Se a qualcuno non vanno bene, poiché sono trasposizioni di ciò che i membri della community pensano, deve cambiare (la) community. Non per niente i Theos, coloro che coniarono il motto “SILENT LEGES INTER ARMA”, non persero tempo a eradicare le leggi ma, semplicemente, si trasferirono. Per completezza, occorre precisare che le leggi sono la trasposizione delle regole nella testa dei cittadini che prendono parte alla vita politica; per questo, bisogna incentivare la partecipazione degli idioti (nel senso etimologico del termine).
Ma la necessità di avere delle leggi scritte non risiede solo in questo.
Un concetto che mi sta molto a cuore, mutuato dall’opera di Machiavelli, è quello della realtà fattuale. A mio parere, nell’analizzare la situazione come nel proporre soluzioni, non ci si può basare su una visione ideale delle cose o su come noi vorremmo che le cose andassero, ma sull’osservazione puntuale di ciò che ci è attorno, senza tralasciare alcun particolare per comodità di coerenza alla propria weltanschauung. Sarebbe bello vivere in una community i cui membri sappiano sempre cosa fare e come agire, quando ricoprono una carica importante, sarebbe bello vivere in una community in cui chi controlla le infrastrutture esterne e chi detiene il “potere” si muovesse sempre in accordo al buon senso, e sempre con l’intento di rendere la vita più semplice e facile al resto della community. Purtroppo, così non è.
Purtroppo, senza una Costituzione, senza delle leggi ordinarie e senza un Regolamento del Congresso, caleroide fa quello che je pare cogli accrediti e, spesso e volentieri, si muove per ostacolare.
Purtroppo, se non ci fosse qualche linea guida a dire come fare le cose, molti presidenti, ministri e congressisti non saprebbero che fare.
Inoltre, se c’è una parte di community che vuole giocare rispettando delle regole esterne (addirittura c’è chi paga le sanzioni), perché non “sfruttarlo”? Perché non utilizzare questo dato per cercare di rendere più trasparente l’operato del Governo? Perché non utilizzare questo dato per cercare di far fare le cose “come Cristo comanda”?
Il problema sorge quando le leggi diventano oscure (vedi le diatribe sull’interpretazione della Costituzione) e quando nascono da un gusto per il pernicioso. Per questo, bisogna sostenere un codice chiaro, coerente, e il più semplice possibile, fruibile piacevolmente.
Se ritenete che le leggi vigenti non lo siano, criticatele e proponete qualcosa di nuovo.
SNELLO È BELLO.