Racconti tragici 2

Day 3,887, 16:16 Published in Italy Italy by Soledad.
Prima parte - Racconti tragici 1


2.
Il Generalissimo chiamò a sè i suoi quattro fedelissimi. Era tempo di infiltrarsi tra le linee nemiche.
Avevano tutti nomi in codice.
Il primo era Falco, veterano di guerra, cecchino infallibile, braccio destro del Generalissimo.
Il secondo era Mitra, esperto di armi pesanti ma anche letale nel corpo a corpo.
Il terzo era Montecristo, chiamato così perchè arrestato ingiustamente per omicidio, riuscì a fuggire scavando un tunnel per ben tre anni, poi si rifugiò nella Legione Straniera per due anni, prima di poter tornare in Italia sotto falso nome e giurare fedeltà al Generalissimo.
Il quarto era Molotov, un sociopatico che risolveva situazioni in modo brutale, se poi la situazione degenerava, lui faceva saltare in aria tutto. Era quello che aveva ucciso più nemici di tutti. C'erano diversi paesi che avevano messo una taglia sulla sua testa.

"Sapete cosa fare, abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli, ma sapete comunque che potrebbe essere una missione suicida, la Serbia a sud è impegnata in altri conflitti e sembra cedere un pò di terreno, ci danno per spacciati, facciamogli pensare di esserlo. Ci dedicheremo per il momento a Francia e Slovenia che si stanno spartendo il Nord. Deve essere un lavoro chirurgico, voglio far cadere le teste dei loro due generali nello stesso giorno. Questo non fermerà la guerra ma insinuerà il terrore, li farà retrocedere, perdere tempo, e soprattutto farà capire che siamo pronti a tutto per la nostra libertà. Non abbiamo più niente da perdere, mi fido solo di voi, andate!"

Falco e Mitra si infiltrarono in Slovenia, Montecristo e Molotov in Francia.
Tre giorni dopo Falco e Mitra raggiusero l'accampamento sloveno. Da in cima una collina lo scrutavano col monocolo del fucile di precisione. C'erano centinaia di tende, quattro carri armati, otto furgoni blindati e almeno una ventina di Jeep.
C'erano due tende più grosse al centro dell'accampamento. Una era chiaramente l'ospedale o infermeria, l'altra doveva essere quella che fungeva da Quartier Generale.
Falco si trovava ad una distanza di almeno seicento metri, doveva centrarlo al primo colpo. Non c'erano margini di errore.
Attesero quasi due ore nell'ombra, invisibili e infreddoliti, era il 5 novembre.
Il generale sloveno uscì dalla tenda principale, lo riconobbero subito.
Falco trattenne il respiro, inquadrò la testa del generale e fece fuoco.
Il generale si scostò velocemente di lato per schivare un giovane soldato che passava davanti alla tenda.
Il proiettile sfiorò il generale alla tempia che sentendo il colpo si gettò a terra.
"Maledizione!!!" imprecò Falco ricaricando il fucile.
Il soldato vide cadere il generale e subitò si precipitò per aiutarlo, non aveva capito cosa fosse successo.
Falco aveva la visuale coperta dal giovane ora.
Fece fuoco dritto sulla schiena del soldato, il colpo lo trapassò da parte a parte e si conficcò nel petto del generale.
Due con un colpo... I proiettili di quel calibro non lasciavano scampo.
Nell'accampamento era già il panico, la sirena dell'allarme ruppe il silenzio ai piedi della collina.
Partirono decine di Jeep e due carri armati iniziarono a puntare i cannoni verso la direzione del colpo e fecero fuoco.
Falco e Mitra che stavano già scendendo dalla collina sentirono tremare la terra sotto i loro piedi. Poco dopo raggiunsero la strada sterrata sottostante e si diressero verso la loro Jeep "slovena", anche loro erano vestiti da soldati sloveni.
Ad un tratto un'altra Jeep incrociò il loro cammino e inchiodò.
Uno dei due soldati sull'auto disse qualcosa in sloveno, indicando la radiotrasmittente e fecero cenno di seguirli.
Avevano sentito dell'attentato al generale e avevano bisogno di rinforzi, ma Falco non si mosse, fece solo un cenno del capo e si avvicinò alla sua Jeep.
Il soldato al volante suonò il clacson stizzito facendo ancora cenno di muoversi.
Mitra alzò il suo Ak47 e svuotò il caricatore sulla Jeep dei malcapitati.
Avevano perso fin troppo tempo.
Entrarono nella loro Jeep e si fiondarono verso la loro via di fuga.


continua...