(cit.) Vile, uccidi un uomo morto!!

Day 2,790, 07:13 Published in Italy Croatia by Squatriota

Nuovo episodio della rubrica (cit.) *, introdotta da bandiagara, continuata da prima da Gil-Galad, poi da me. Quest’oggi, la citazione da cui partiamo è stata pronunziata, un attimo prima di spirare, da Francesco Ferrucci, valoroso condottiero della Repubblica di Firenze, uomo di alta statura, di faccia lunga, naso aquilino, occhi lacrimanti, colore vivo, lieto nell'aspetto, scarzo nelle membra. Dopo una carriera militare e politica esemplare gli fu ordinato, a cavallo tra il Luglio e l’Agosto del 1530, di guidare un manipolo di soldati e affrontare le truppe imperiali, più del doppio nel numero; nonostante la sua salute cagionevole ingaggia una battaglia nei pressi di Gavinana, per spezzare l’assedio a Firenze ove, coi suoi uomini, combatte strenuamente, riuscendo anche a trascinare sotto terra il comandante della fazione avversa, ma vengono sopraffatti e Ferrucci viene fatto prigioniero. Nonostante, il maramaldo Maramaldo, in barba a qualsivoglia regole di cavalleria, prima lo disarma, poi lo ferisce a morte e, in seguito, morente, lo fa finire dai suoi uomini, altrimenti impauriti anche di avvicinarcisi, con le armi in pugno, nonostante egli gli avesse spiegato che “né utile né onorata lode t’acquisterai della mia morte”: il suo corpo era già fiaccato dalle ferite e la sua patria già sconfitta, poiché governatore di Firenze avesse già inviato richieste di pace a Carlo V, abbandonando il suo condottiero e decretando di fatto la fine della campagna. Ferruccio, prima di morire, con il disprezzo nobile dei fiorentini impresso sul viso, lo apostrofò così: “Vile, tu uccidi un uomo morto!”.
Allo stesso modo, le leggi sono fallite tempo fa, tutte le volte che qualcuno, assurto a cariche pubbliche, piuttosto che fermarsi un attimo e impiegare mezz’ora a leggere cosa il Congresso ritiene si debba fare, ha preferito spegnere il cervello e fare tutto alla carlona. l’abrogazione tout-court delle leggi ordinarie approvate dal Congresso nel corso degli anni, è l’efferato calcio dell’asino, vindice della frustrazione accumulata nel corso degli anni da parte di chi, come LegioFerrea, esulta dicendo che questa “è l’occasione di ricreare uno stato più agevole, snello e facile da capire per tutta la cittadinanza al posto di quello vecchio da onanisti dei regolamenti” ma, congressista per diciassette volte non ha mai fatto alcunché per cambiare il sistema e non ha aperto bocca quando quelle leggi sono state approvate. Quest’abrogazione è l’espressione di un malcontento indistinto e viscerale di masse svogliate e indolenti che si travestono da suprematisti, l’assalto ottuso verso un insieme di linee guida, che non hanno alcun valore coercitivo. Ma bando alle ciance e, “castigamus ridendo mores”.




Ceppanera in un’immagine di repertorio.
La più grande battaglia di Fratelli d’eItalia, quella di liberare la community dal giogo asfissiante di bizantinismi, commi, sofismi e leggi, è stata vinta. Da Yamisuke.
Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico, dice il proverbio. Sì, ma il fiume è bianco e appiccicaticcio… porco **o dIbex, l’hai fatto di nuovo!!
A proposito, se i “fratelli” sono in ben novantanove, la madre non sarà un po’ una pu*****a?


Il direttivo di Bastardi Senza Gloria discute animatamente sulle soluzioni alla crisi politica.

Il Partito Comunista eItaliano viene informato dell’abrogazione di tutte le leggi. Il dinamico duo alla Presidenza del Congresso, tra un fail e un altro, risponde in coro: “Eh? Quali leggi?”.
In Ricrescita eItaliana (cit.), vErmes Massignani accoglie inizialmente con favore la proposta, finalmente radiamo al suolo questi tecnicismi e questo burocratese che nessuno può capire! Poi, la maestra di sostegno gli dà uno scappellotto e lo informa che quello è l’italiano, e lui ritratta, ridimensionando l’entusiasmo.
Nessun comunicato da Libertà e democrazia. Diamo loro un po’ di tempo: Renzi non ha ancora twittato niente sull’argomento. Lux et Ratio affida a piangi89na l’onere di esprimere la posizione del partito. Si prendono per il culo da soli.

Centro di recupero per dipendenza da eRepublik

"Ciao Innocenti, sono Winston, benvenuto tra noi!"


"NO! NO! Voi siete irrecuperabili, non io... ragazzi, guardate tutti come ne frego di voi huehuehue"


"Su Innocenti, riconoscere che si ha un problema è il primo passo per superarlo!"


"Pensa a kimina!! Perché kimina... kimina non scopa, ecco!!"


Ne Le Giovani Marmotte (cit.), a.k.a. LGheI, Oivalfail viene posseduto dallo spirito di Ennio e dalle anime perdute di eRepublik. Nei log, riprendono vita le anime di innumerevoli caduti, tra cui superpimpo, supermaghe pfloris. L’excursus viene interrotto da caleroide, quando Alessandro_Brizzi gli riconosce il merito d’aver insegnato a Yamisuke. Quello proprio non poteva sopportarlo.
mappina e Artan subissano e tacciano di sfigataggine Nazisuke perché vuole la burocrazia. Chi dice loro che la soluzione per le leggi l’ha proposta lui? Nessuna notizia da PATATAH. Ancora deve smaltire la botta delle elezioni.


Oivalf, scelgo te!!!





In Acquila et Glandius, il partito dei ghost writer (Pierpierpiero Maneroneronero, che si fa scrivere i post su Pastebin e Teo8😃X, che copia i discorsi da Fini), LegioDiarrea esulta, a nome dell’Associazione Italiana Analfabeti: “Finalmente anche noi potremo presentare un bilancio corretto!!”. Una volta smaltita l’ebrezza della vittoria di Pirro colta in una battaglia che non ha avuto nemmeno il coraggio di cominciare, corre a riproporre paro paro una legge appena abrogata. Ancora nessuna notizia di Bottom Danzica che, a furia di farsi pippe coi manuali di Costituzione Economia ancora non ha capito che c***o sta succedendo. Mongolino d’oro a Pierpierpiero Maneroneronero e a il Cracken, che propongono e votano l’abrogazione di una legge in procinto di essere abolita.




La redazione di Chi l’ha visto a lavoro a pieno regime per rintracciare chi ha effettivamente votato a favore dell’abrogazione, visto che negano tutti, sembrano gli exit poll del 2006. Qui sopra, un identikit con le fattezze del volto dei colpevoli, per identificarle.




Don Chisciotte: A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento. Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno. Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti. Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro. A tutti quelli che ancora si commuovono. Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni. A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato. Ai poeti del quotidiano. Ai "vincibili" dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo. Agli eroi dimenticati e ai vagabondi. A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile. A chi non ha paura di dire quello che pensa. A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà. A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.
Sconfitti ma invincibili. RENEGADE