Yalta, 1984

Day 1,692, 15:08 Published in Italy Italy by Fenoglio

Un nuovo assetto mondiale. E' questo lo scenario che si prospetta alla popolazione e-mondiale, a seguito dei negoziati intrapresi nei giorni scorsi dalle principali potenze di eRepublik.

Lo scorso mese il governo brasiliano ha deciso, a sorpresa, di disimpegnarsi da TERRA: tale decisione è stata motivata - a detta del governo - dallo scarso appoggio ricevuto nelle operazioni internazionali e dalla progressiva marginalizzazione del Brasile nelle priorità e nelle strategie stabilite negli HQ dell'alleanza.




Nonostante le rassicurazioni del governo carioca sulla reciproca collaborazione e il rispetto dei MPP già firmati, la defezione di uno dei pilastri di TERRA ha immediatamente messo in moto le diplomazie europee e americane. L'indebolirsi del fronte atlantico occidentale, infatti, unitamente alle difficoltà vissute dalle nazioni EDEN invischiate in lunghe guerriglie regionali, indirizzava decisamente le sorti del confronto mondiale a favore di ONE.

In quegli stessi giorni si consumava nei territori francesi il conflitto tra USA e Polonia per il controllo dell'Aquitania, regione indispensabile per il mantenimento del bonus bellico americano.



La concreta prospettiva di una logorante guerra di confine con le potenze di ONE, il disgregarsi dell'alleanza e i timori di una minore potenza militare hanno dunque convinto le nazioni americane ad inaugurare una nuova stagione nelle relazioni internazionali.

USA, Brasile, Polonia e Spagna hanno dunque avviato trattative segrete, mirate alla creazione di una nuova alleanza globale.

Tali negoziati sono però divenuti di dominio pubblico grazie alle rivelazioni dell'e😜residente canadese, Rylde, che in prossimità delle elezioni presidenziali ha pubblicato tutte le basi dell'accordo sul suo giornale, dichiarando di aver ricevuto tali informazioni da una fonte interna al progetto.
Il presidente americano uscente, Israel Stevens, ha dovuto dare conferma di tali voci, cercando però di rassicurare gli alleati e i cittadini TEDEN, chiedendo loro di pazientare in attesa di nuovi sviluppi. Stevens ha inoltre accusato di tradimento il presidente canadese, invitando gli elettori a non riconfermarlo, per facilitare i futuri rapporti tra i due paesi: tale appello è però caduto nel vuoto, dato che gli elettori sembrano aver apprezzato l'operato di Rylde, riconfermandolo alla presidenza.
Al contempo, negli Stati Uniti è stato eletto Evry, dello stesso partito di Stevens, e dunque è più che probabile il proseguimento delle trattative già in corso.

Secondo le indiscrezioni riportate nel giornale canadese, l'interesse dei quattro paesi è rivolto al conseguimento dei bonus di produzione massimi per ognuno dei paesi membri e al disimpegno dalle lunghissime guerre regionali tuttora in corso.

Polonia e Brasile hanno ottenuto le regioni necessarie ad ottenere i bonus già nei mesi scorsi con l'invasione, rispettivamente, di Francia e Sudafrica.




Gli USA - forti di un patto di non aggressione con la Polonia - hanno dato corso alla nuova politica estera attaccando il Messico: privi di un adeguato sostegno alleato, i messicani sono stati costretti alla ritirata, perdendo tutte le regioni bonus di pesce e salnitro.



Come si può desumere dalla tabella, tali risorse sono vitali per gli Stati Uniti:




In previsione di futuri accordi sul territorio europeo, si può pronosticare che l'avanzata americana proseguirà fino alla conquista del sud-est del Messico, ricco di gomma come l'Aquitania.
La Spagna, infine, potrebbe beneficiare dell'eventuale ritiro USA dalla Francia, ma la sua carenza di petrolio mette a rischio il futuro delle regioni italiane che ne sono fornite, Abruzzo e Molise.




Se gli scenari prospettati dovessero verificarsi, molte delle guerre in corso perderebbero importanti contendenti: la battaglia delle Ande tra Argentina e Cile, la guerra del Bosforo tra Bulgaria e Turchia, le lotte in Oceania, i conflitti in estremo oriente e le guerriglie balcaniche diverrebbero scenari di scontri periferici.

Nonostante nei quotidiani dei quattro paesi si registrino opinioni contrastanti, soprattutto nel rapporto con gli attuali alleati, si apre dunque un nuovo scenario per l'Europa e per i grandi esclusi di questo patto: Russia e Serbia. Non è stato possibile risalire a dichiarazioni ufficiali, e tuttavia le opzioni sono ridotte: saranno partecipi nei nuovi accordi oppure, poste ai margini dei negoziati, dovranno intavolare trattative con Paesi finora nemici?
Di fronte ad una simile divisione mondiale, EDEN dovrà decidere se contare sulle promesse dei vecchi alleati per garantire la sopravvivenza dei propri membri, oppure sarà necessario trovare nuove soluzioni e giocare d'anticipo, affinché nazioni amiche non debbano seguire lo stesso destino messicano.




L'Italia, già in una situazione svantaggiata a causa della scarsa popolazione, si troverebbe maggiormente in pericolo se dovesse realizzarsi la nuova super-alleanza. I suoi territori diverrebbero zona di confine e dunque di battaglie, ritrovandosi in ogni caso in prima linea col nemico, sia che si stipulassero alleanze atlantiche, sia che si fosse risucchiati in ambito balcanico.
E' quindi inderogabile un intenso e proficuo lavoro diplomatico, per non ritrovarsi esclusi dai nuovi assetti mondiali, nell'interesse futuro di tutta la popolazione eitaliana.