Teocrati, congressman e affini

Day 415, 11:43 Published in Italy Italy by Rhevard

Non mi piace scrivere articoli, non m'è mai piaciuto.

IRC avrebbe la possibilità di essere 20 volte più efficace, ma su IRC non si può fare una sorta di monologo, quindi mi tocca scrivere un altro articolo.

Sinceramente, ci rendiamo conto di dove siamo arrivati?

Il mese scorso ci sentivamo invincibili, ci sentivamo potenti, avevamo respinto ATLANTIS, rimesso in sesto le casse statali e si era trovata una certa unità nazionale.
Certo, i teocratici avevano causato un pò di trambusto, ma niente paragonabile ad ora.
Già, ora.

La situazione qual'è?
Ci ritroviamo con un Presidente che, appoggiato da un solo Partito, è sull'orlo dell'impeachment.
Un Congresso spaccato fra l'appoggiare Colinar o meno.
Un Esercito senza guida, dopo le dimissioni di vegaicm.
TUTTI i Partiti, divisi su cosa fare.

E per finire, grizly che cambia le password di National eItaly e minaccia di far sparire i 2000 gold statali se non si voterà a favore di Colinar.

Ma dico, vi rendete conto di dove siamo finiti?
E in giro cosa si fa per calmare le acque?
Altri articoli: "è colpa tua!" "no, no è tua, io sono buono, sei tu il cattivo!"

E nel mezzo? Gente che è pronta a lasciare la propria Nazione per delle elezioni che hanno fatto clamore già 10 giorni prima delle votazioni, soldati che minacciano di lasciare lo Stato in mano ai nemici, congressman che fanno il bello e cattivo tempo per la gestione dell'Italia.

Ma dico, quell'orgoglio patriottico che sembravata avere (riferendomi al 90% della popolazione italiana) quando gridavate Gloria et Onore o Forza e Onore ogni volta che veniva scritto Esercito, Divisione ecc non l'avete più?

Inizialmente appoggiavo Colinar.
Ho lottato abbastanza a lungo nel PCE per farlo candidare.
Alla fine è prevalsa la volontà comune di non appoggiare nessuno, idea che io stesso ho appoggiato una volta che tutti i Partiti hanno optato per Pier4Reich.

Il Presidente deve avere tanti doti, non ha un grande potere ma deve saper essere diplomatico, avere pazienza e saper discutere con altre persone.

Colinar è un grande Generale, una persona onesta e seria.
Ma le doti che ho elencato sopra, non le ha.

Il Presidente deve saper discutere con il Congresso.

L'elezione dei congressman, è un'elezione nominale e non decisa dai Partiti, dove chiunque ha la possibilità di candidarsi, così come il Presidente (anche se è candidato dai Partiti).

Colinar, come ho già detto è un Generale, non un politico.
Non sa e non saprà mai stare in Congresso e dibattere con i politic.
Gliel'avevo detto poco prima delle elezioni: ripensaci, sei sprecato in quel ruolo.

Non mi ha voluto ascoltare e ora siamo arrivati a questo punto.
Già dalla prima elezione sono volati dei "traditori" ai congressman, traditori immotivato ma che cmq è stato, parzialmente, cercato anche dai congressman.
Colinar non ha ottenuto gli accrediti congressuali perchè Rocco è stato fuori tutto il giorno (e anche la sono voltati complotti su complotti in merito) e non ha potuto spiegare la motivazione dell'MPP da lui proposto.
I congressman han votato NO, alcuni, ma nonostante la legge sia passata alcuni sono stati definiti traditori.
Ok, si può aspettare a votare, magari chiedere su IRC la motivazione della votazione, ma quel che conta è che attualmente, e probabilmente ancora per poco, dialogo fra Presidente e Congresso non ce n'è (e se l'impeachment non passasse difficilmente ce ne sarà in futuro)

Ho letto molti dire "se passa l'impeachment me ne vado", quasi tutti soldati.

Faccio un invito e una sfida, perchè i nostri nemici sono ancora alle porte: comunque vada a finire la votazione, invito tutti i soldati e i cittadini italiani a restare sul suolo patrio.

Non è questo il momento di cedere ai nostri nemici.
Non è questo il momento di dividerci, mentre tutti i rumeni, spagnoli, svedesi, americani e chi più ne ha più ne metta, godono delle nostre divisioni e debolezze.
Non è questo il momento di minaccie, ricatti, che non fanno bene al Paese, ma peggiorano solamente la situazione.

Mostriamo di ragionare un attimo con la testa e non con i piedi, pensiamo al bene del nostro Stato, non a quello personale.

Rhevard