Siamo di qui, siamo di là‏

Day 2,082, 19:02 Published in Italy Serbia by Zibello
Sono nato in un posto allontanato di tutto, nel sud del mondo. Un paese che era stato potenza in qualche momento, ma le guerre interne, e la corruzione l'hanno portato ad essere un paese sottosviluppato, un posto dimenticato da Dio e dagli altri paesi. Mia nonna paterna mi parlava sempre, su quelli bei posti, quasi leggendari per me, nell'altro estremo del mondo, dove la gente ballava tarantelle, e mangiava pasta. Sulla Parma (più specificamente, il Zibello) lasciato nel passato, e la Argentina che riceveva agli emigrati. Avevo sei anni, e parlavo meglio l'italiano dello spagnolo, e mi piaceva di più. A casa parlavo in italiano, ma alla scuola, nessuno lo faceva, tutti parlavamo spagnolo. Mia casa, piena di bandiere italiane, ma nella scuola cantavamo l'inno alla bandiera argentina. Mia nonna materna anche parlava sui miei antenati; ma le storie, non c'entravano niente tra loro. Una nonna parlava sulla guerra mondiale, sull'Italia, sugli italiani, cantava arie d'opera, e sempre cucinava spaghetti, mentre che l'altra, mi parlava sugli abitanti originali di questa terra, sugli indiani, che andavano in cavallo, bevevano mate, incrociavano le pampas , e provavano di buttare agli spagnoli dei suoi territori. Benché io mi sentivo italiano; qualche giorno, mi sono guardato nello specchio, e non sembravo italiano. I miei occhi erano abbastanza piccoli, scuri come la notte, e guardavano profondo, molto profondo, i miei capelli; anche scuri, e non ero (ne sono) di buona statura. Quando domandai perché se io parlavo, scrivevo ed anche avevo accento italiano, non sembravo uno, m'han risposto che non solo avevo antenati italiani, ma si anche indiani, originari. Il vero termino, è meticcio. Il mio documento diceva che ho una "doppia cittadinanza" ma tornando in tema; è sorta la domanda; da dove vengo? chi sono? dove vado? sono argentino, italiano, indiano, cosa sono? Ai miei sedici anni di vita posso rispondere; né sono di qui né sono di là; sono di tutti e due; dell'Italia che mi da la gioia, che mi da la passione dell'opera e delle canzonette che parlano sull'amore, l'Italia che me da i migliori cibi al mondo, l'Italia delle belle donne, ma anche l'Argentina in cui sono nato, questa terra fertile, benedetta e maledetta dagli argentini stessi, colle Pampas, col tango, con un governo ladro che non ha cura dei suoi cittadini e compatrioti; "Quando Dio creò l'Argentina, le diede tutto quello bello al mondo; terra fertile, boschi, foreste, fiumi, e montagne; ma come questo era troppo buono, anche le diede agli argentini" ed è tutto un'orgoglio portare con me il gene italiano, e quello argentino, l'orgoglio d'essere un "meticcio" (non pensate che sembro indiano, soltanto sono un po' scuro d'occhi e capelli), l'orgoglio d'essere italo-argentino










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