Retrospettiva sul Sud America

Day 200, 11:50 Published in Italy Italy by Rebaf

Questo numero di Internazionale sarà completamente dedicato al Sud America, realtà non molto conosciuta poichè discretamente al di fuori delle logiche politico-militare dei tre principali blocchi di alleanze (NA, MA e FIST). In linea generale possiamo intravedere l'esistenza di un blocco sudamericano in cui tutti gli stati del continente hanno patti di mutuo soccorso tra di loro e, in più, con gli USA. Ciò che differenzia, pero', questa sorta di alleanza dagli altri tre grandi blocchi emondiali è il fatto che ciascun stato al suo interno pare avere una discreta libertà di scelta nei suoi alleati. Così tanta libertà che risultano anche alcuni giochi politico-militare paradossali analizzando, caso per caso, gli stati sudamericano. Passiamo subito alla trattazione di ciascun stato.

Argentina

Paese in crescita demografica, socialmente è il più importante e numeroso del Sud America assieme al Brasile. E' recentemente salito alle ribalte delle cronache proprio a causa della tanto discussa guerra ungaro-ceca. Alleata della Repubblica Ceca si è infatti trovata a dover decidere se soccorrere o no l'alleato europeo dall'attacco ungherese. Naturalmente, geograficamente parlando, alleata degli altri paesi del Sud America, si ritrova pero' nell'orbita nordica trovandosi alleata anche della Svezia. Dal punto di vista militare l'Argentina, nonostante abbia la maggiore disponibilità sudamericana di uomini, non pare avere una macchina bellica particolarmente temibile avendo la seconda media di "strenght" più bassa dell'intero continente. Non vincolati dal MPP con la Repubblica Ceca che si è attivato a posteriori della dichiarazione di guerra ungherese, la popolazione argentina non si è mostrata molto propensa all'andare in guerra al contrario invece del suo presidente Pier che ha patrocinato l'idea in luce anche del fatto di essere comandante della S.T.A.R.S., una task force militare.
Politicamente parlando l'attuale presidente dell'Argentina, Pier, è esponente del centro-sinistra moderato del Partido Democrata de la Republica Argentina, attualmente il partito che detiene anche la maggioranza al congresso argentino.
In definitiva l'Argentina pare un paese in netta crescita e quello con le maggiori possibilità di poter stabilire una sorta di leadership nel continente.

Venezuela

Terzo paese per demografia e alquanto solido dal punto di vista militare, l'eVenezuela condivide in toto le alleanze della cugina più grande Argentina. Perfettamente inserito nell'ottica da una parte isolazionista sudamericana, ossia del creare una sorta di blocco oltreoceano completamente indipendente, e dall'altra nella necessità della protezione svedese a causa di possibili interventi asiatici o europei nel Vecchio Continente. Militarmente parlando ha una buonissima base di soldati con una "strenght" media decisamente alta, politicamente parlando invece il Venezuela è attualmente governato dal presidente Juancho, esponente del Partido Democratico de Venezuela, ideologicamente vicino al conservatorismo di centro-destra. Al congresso la situazione è pero' decisamente più traballante, il Movimiento Socialdemocrata Unido de Venezuela ha conquistato il medesimo numero di seggi nel congresso e, in parte, potrà avere l'appoggio del Partido Socialista de los Trabajadores, partito di estrema sinistra che può fare da vero ago della bilancia nelle votazioni congressuali e che, ideologicamente parlando, è sicuramente più vicino al progressismo di centro sinistra del MSUV.

Brasile

Primo paese per popolazione, il Brasile pare quasi un'anomalia nel panorama sudamericano dominato dai buoni rapporti con le potenze nordiche. I brasiliani, infatti, sono alleati del F.I.S.T. di Pakistan e Indonesia nonostante comunque siano inseriti nella logica della grande alleanza americana tra USA e centro-sud america. Militarmente il Brasile è ancora giovane, la sua media di "strenght" è la più bassa dell'interno continente e questo può essere uno dei motivi per i quali ha optato per l'inserirsi nell'orbita asiatica. I rapporti con i suoi vicini di casa sembrano comunque buoni e pare quindi che questa scelta non sia tanto per paura di possibili conflitti interni ma quanto per una semplice scelta altra in politica estera.
L'attuale presidente Bunaly è esponente del partito OFF (Organização Folítica Focialista) inserito nell'area del centro-destra brasiliano, la vita politica comunque è molto viva e al congresso sono presenti molti altri partiti che, sicuramente, non rendono la leadership di Bunaly cosa scontata. L'Uniao Socialista Brasileira, infatti, ha pubblicato nelle sue press di partito un possibile broglio circa la recente vittoria di Bunaly. Altri partiti minori costellano il panorama della politica brasiliano, segnaliamo il Partido Jovem Brasileiro, formazione di estrema sinistra, e il Partido Socialista che, a dispetto del nome, si ritrova nell'area di influenza dell'estrema destra.

Messico

Nazione più piccola, per numero di abitanti, ma che è attualmente salita alla ribalta delle cronache per le numerose speculazioni finanziarie che si sono sviluppate nel suo mercato monetario. La moneta messicana, infatti, ha convinto in molti a trasferirsi nel paese centro-americano per poter beneficiare degli scambi vantaggiosi per gli stranieri che arrivano. Questo ha ovviamente preoccupato i messicani che in più di un'occasione si sono fatti sentire circa questo tentativo di colonizzazione economica.
Militarmente parlando il Messico condivide l'humus di alleanze americane ma si distingue da Brasile, Argentina e Venezuela per le alleanze extra-continentali con Irlanda e Giappone. Questo sempre a dimostrare la necessità, quasi impellente, del continente sudamericano di interfacciarsi con il resto del mondo.
A livello politico il Messico si distingue per una particolarità: a governarlo è infatti l'ambientalista Partido Verde del presidente Elebar, formazione di estrema sinistra che ha saputo convincere i cittadini messicani (forse anche preoccupati dalle preoccupanti ingerenze esterne a livello economico). Dietro ai verdi messicani si trovano i due partiti di centro destra, Partido Centro Democratico, e di centro sinistra, Partido de la Izquierda Democratica, che pero' paiono avere decisamente meno mordente rispetto al partito attualmente al governo.

Volendo trarre delle conclusioni possiamo benissimo dire che il Sud America è un continente in decisa crescita e che, ne siamo sicuri, nei prossimi mesi saprà essere al centro delle questioni geopolitiche.