La Legione

Day 2,410, 09:38 Published in Italy Italy by Feliks Edmundovic

Sono d'accordo con quanto dicono DiegoIceAge e Andreami8: ci serve un esercito unico.

Credo anche che lo possiamo fare. Sono già diverse settimane che il tema è tornato fuori in ambienti diversi, e mi sembra che ci siano le condizioni sia in ambito militare che in quello politico per rendere realtà questa cosa.

Ci sono però alcuni punti su cui dobbiamo capirci bene, in primo luogo le obiezioni che ha avanzato millyi: problemi effettivi, che possono essere risolti.

Ogni esercito si basa su tre cose: la catena di comando, i reparti e la logistica. Questi sono i nodi su cui dobbiamo capirci prima di procedere.



La situazione attuale


Non è la più efficiente. Abbiamo tre MU storiche (EI, Elite, Audax), due minori (BPJ, LI), una nuova (Praetorians). Nessuna di queste ha una funzione specifica: ognuna di loro copre tutte le divisioni, non esistono reparti "speciali" (specializzati in guerriglia, reparti mobili, nightwatch).
Ogni Mu ha un sistema logistico proprio, con una propria politica di armamenti (il cui criterio è prevalentemente quello di attirare più players piuttosto che fare più danno dove e quando necessario).

Tutte le MU infine, con alcune differenze marginali, hanno un sistema di comando che vede un piccolo numero di persone alla testa della MU, che si occupano di distribuire le armi e trasmettere gli ordini del governo.
Ciò significa due cose fondamentali: che la divisione in reparti significa poco (in EI un pò di più ma, mi sembra, più per una ragione di tradizione che di effettiva utilità operativa) e che la catena di comando è discontinua.
Cioè se un soldato vuole avere degli ordini spiegati non li avrà dalla sua MU, perché questa non li ha elaborati ma li trasmette solo: abitualmente, gli viene risposto "vai e domanda al governo". Cioè vai e cerca di capire chi è il MoD, prova a vedere se riesci a trovarlo, contattarlo e tenerlo impegnato mezz'ora a spiegarti la strategia.
Viceversa, se il MoD ha bisogno di mettersi in contatto con dei soldati per trasmettere una informazione x (o per impostare un DO) dovrà passare attraverso sei Hq diversi, diversamente attivi, per raggiungere una massa di soldati che non è inquadrata in reparti, ma c'è e non c'è a seconda del caso.

Questo è il quadro generale.

In passato le critiche incrociate delle MU erano molto frequenti e molto accese (dominavano la vita comune, in realtà), quindi mi sembra non irrilevante specificare che non sto muovendo accuse a nessuno.
Il sistema militare comunque funziona grazie a persone che si fanno il mazzo, ed il fatto che siamo organizzati così è una ragione storica, dovuta all'evolversi della comunità.

Peraltro un Esercito unico esisteva un tempo (ed era uno dei più organizzati del globo): se si è disgregato è per alcune ragioni, di cui ora vi parlerò così che possiamo evitarle in futuro.



La catena di comando


Cominciamo col renderci conto che stiamo per militarizzare la nostra società.
Con il nuovo Esercito ognuno di noi avrà un grado e una funzione militare molto più definiti di quanto sia adesso, perciò una buona parte della e-vita sociale graviterà attorno a questa struttura.

Perciò esistono due pericoli: che il potere militare (cioè i gradi dell'esercito e la sua organizzazione materiale) e quello politico (i rappresentanti eletti, le casse dello stato, la funzione di dichiarare NE e lo strumento diplomatico) entrino in conflitto oppure, forse ancora peggio, che si disinteressino l'uno dell'altro.

Questo rapporto non fu risolto nel vecchio Esercito e, aggravato con l'aggiunta dell'Elite, portò mano a mano la proliferazione delle MU ed il disperdersi sia del potere militare che di quello politico in mille rivoli di odii e lotte intestine.

Al giorno d'oggi, il modo più avanzato per risolvere questo rapporto è quello di separare i due poteri, ma connetterli strettamente.
E' ciò che oggi fanno tutte le nazioni che hanno un esercito capace di varcare i propri confini: USA, Cina, Russia, Israele.
E' anche il modello romano: chi ha la responsabilità di guidare l'esercito è il console.

La proposta Diego-Andreami vede una testa minuta (il team MoD) impartire ordini ad un grosso corpo (tutti i reggimenti). Giustamente gli viene obiettato che sarebbe un casino.

Il vecchio Esercito aveva risolto la cosa introducendo (prima che in game esistessero le divisioni) quattro generali, che soprintendevano a quattro fasce di soldati divisi per forza militare.

Io credo che dovremmo riprendere questa idea, ma i quattro Generali, assieme al Comandante (e al Prefetto del Pretorio, di cui vi parlerò dopo) dovranno essere scelti dal Presidente, che in tempo di guerra sarà anche il commander ingame.

Sei persone e non una di più. Questo perché il potere elettivo deve mantenere il controllo su quello militare, ed esserne al contempo controllato.
Se il Cp nomina solo il Comandante in capo, col tempo si creerà un Hq con poco ricambio, che gradualmente potrebbe andare a formare uno Stato nello Stato. Dall'altra parte, se il Cp nominasse anche gli ufficiali e i vicecomandanti avrebbe troppe nomine di cui essere responsabile, e potrebbe venire a mancare la rigida meritocrazia che è necessaria perché l'Armata funzioni al meglio.

Perciò poche nomine chiave, che non potranno che essere scelte tra le persone che più si sono distinte ed hanno la fiducia dei loro soldati (o il Cp indebolirebbe la sua credibilità).

Il compito di questi ufficiali sarà quello di mantenere in efficienza l'intera organizzazione: perciò credo che dovremmo anche pensare una regola per cui la rimozione di uno di questi ufficiali non possa dipendere da un solo colpo di testa del Cp.
Possiamo per questo pensare un meccanismo collegiale, per cui debba esserci l'assenso anche degli altri membri dell'Hq o di alcune figure (tipo il Comandante in Capo).

Perciò in definitiva la divisione dei compiti che propongo è:
Ufficiali di reparto: guida dei propri soldati in battaglia e armamento
Ufficiali superiori: nomine degli ufficiali di reparto, mantenimento dell'efficienza dell'organizzazione e armamento
Mo😨 elaborazione strategica
Cp: responsabilità e guida militare (evidentemente coadiuvato da MoD e Comandante).


Così la struttura funzionerà stabilmente e efficacemente.



Logistica


Al momento attuale esistono almeno quattro reparti di produzione: EI, Elite, Audax e Praetorians.
Questi reparti hanno una grandezza variabile, che va da una decina a tre q7, per un totale di un venti-venticinque aziende q7, che possono armare dieci persone ciascuna.

Va tenuto ben presente che nessuno di questi è statale: tutti i reparti produzione funzionano perché privati cittadini hanno speso soldi (spesso euro, veri) per dotare la propria MU di una produzione di armi.
Le uniche aziende statali sono un certo numero di aziende raw in dotazione all'EI.

Per questo anche se ho preferito prima mettere il pippone sulla catena di comando, per far capire che la cosa è sostenibile, forse avrei dovuto mettere questo paragrafo per primo: perché al di là di tutte le chiacchiere, il punto è che queste persone dovranno essere convinte a rendersi nuovamente disponibili per un Esercito unico, e per questo bisognerà presentare loro un progetto chiaro e solido.

Non possiamo chiedere a qualcuno di metterci la fatica di gestire una q7 e la perdita di denaro che è dare l'azienda in comodato d'uso all'Esercito per poi pretendere che si organizzino anche il sistema di produzione e che tengano in piedi la baracca da soli.

Questo va tenuto chiaro e deve essere il punto da cui partire: perciò se il progetto proseguirà (e io credo che lo farà) dovremo avere un gruppo di persone che si prendano l'incarico di studiare un nuovo sistema di produzione e di proporlo in termini chiari e sicuri alle persone che formano oggi i vari sistemi produttivi.

Detto questo, si tratterà comunque di riorganizzare una situazione che già esiste, integrando sistemi divisi o tenendoli separati, ma comunque avendo di fronte delle organizzazioni che sono già attive, e quindi funzionanti.



I reparti


Ho parlato fin qui del sistema nervoso e del cuore dell'Armata, ora è il turno dei muscoli.

La vecchia organizzazione si basava su una ventina di brigate: all'incirca quattro per ogni armata tranne la prima, che essendo l'Accademia ne aveva otto.
Questi erano i reparti ordinari, che gli ufficiali tenevano uniti e che combattevano in chat durante le battaglie. Ogni reparto aveva il suo canale, tra l'altro.

Ora, mettere in piedi venti reparti mi sembra un pò dispersivo: la metà saranno più che sufficienti.

E' stato detto che non ci sono abbastanza ufficiali: è vero, oggi che abbiamo sei Hq e che gli ufficiali si occupano solo del noioso compito di armare, non abbiamo ufficiali.
Ma sarà lo stesso così quando fare l'ufficiale vorrà dire avere il compito di unire e motivare un gruppo di combattenti?

Io credo di si: gli ufficiali li abbiamo già, anche se ora non hanno l'occasione di mostrarsi.
Vi faccio un esempio: avete presente Claudio.g53? Negli ultimi due anni la sua presenza nella comunità è consistita di allegro cazzeggio negli articoli e nei canali Elite.
La maggioranza di chi gioca adesso non ha più di due anni di gioco, quindi ai vostri occhi questo è ciò che Claudio, per esempio, può dare alla comunità.

Io però sono stato il suo secondo quando era comandante di reparto, e vi posso assicurare che è un grande ufficiale: basti pensare che riuscì a convincerci tutti a spammare in chat il grido di guerra "Pineroloooooo" (il nome della nostra brigata) quando combattevamo assieme, benché sia palesemente un nome un pò del menga da gridare.

Questo perché era capace di fare di noi un gruppo, che alternava furore guerriero e cazzeggio galoppante.
Quanti altri ufficiali abbiamo tra noi, senza che ce ne rendiamo conto?


Questo per quanto riguarda i reparti ordinari, ma a seconda della disponibilità dei giocatori potremmo inventarcene di specializzati. Prima accennavo ad un reparto guerriglia, perché magari chi la sa fare la insegni sul campo ad altri, oppure i nightwatch, cioè i nottambuli e gli insonni.

Un altro reparto che potremmo istituire (o meglio inglobare) è quello dei Pretoriani. Un'unità di elite, che comprenda i più forti giocatori di ogni divisione: il cui capo (il Prefetto del Pretorio a cui accennavo prima) sia scelto dal Cp e perciò subordinato al Comandante in Capo, eppure con una certa autonomia.
Un'autonomia che potremmo pensare anche con un sistema produttivo riservato, come era nella Guardia Pretoriana romana.

Su una sola cosa però vorrei attirare la vostra attenzione: è fondamentale che questa unità sia formata si dai giocatori più forti, ma che questi abbiano un requisito di kills minime alle spalle per potervi entrare, e che quando non le raggiungono più tornino ai reparti ordinari.
Questo per due ragioni: perché questo resti un reparto snello e potente sul campo di battaglia e perché l'appartenenza non diventi "ereditaria".
Tutti devono sapere che i Pretoriani sono la punta di diamante, e che tutti ci possono entrare se soddisfano dei requisiti alti non solo di forza, ma anche di presenza.

Può sembrare una cosa secondaria, ma non lo è: perché il tutto si regga non è necessario solo che non si creino spaccature tra la "testa" politica e quella militare, ma anche che non si scavino col tempo divisioni tra chi è forte e chi no.

Per questo tutto questo sistema è imperniato sul concetto di rigida meritocrazia, che funziona se noi rendiamo capillari i reparti e centralizzato il comando.



Conclusione


Come ho detto diverse volte, questa cosa si può fare: ci metteremo penso qualche mese (un paio almeno) a metterci d'accordo tutti e a creare la nuova organizzazione, ma alla fine saremo più forti e ci divertiremo di più.

Faccio solo un ultimo appunto sul titolo di questo articolo: è una provocazione, ma nemmeno troppo.
Francamente, a me non dispiacerebbe se decidessimo di chiamare Legione la nostra nuova armata: la tradizione di Roma è molto evocativa e stimolante, e nessuno più di noi ha diritto di impiegarla (sebbene la sua/nostra forza stia anche nel fatto che tanti nostri vicini potrebbero essere fieri di chiamarsi anche loro "romani").

Questa cosa potrebbe creare qualche dubbio tra chi in RL è di sinistra, per l'uso che il fascismo ha fatto dell'iconografia romana.

Voglio dirlo chiaramente: io sono comunista e filosovietico, e non condivido questa visione.
La dottrina politica e l'idea del diritto romani non hanno niente a che fare col fascismo secondo me, e la storia romana avrebbe molto da insegnare alla sinistra italiana.
A partire dalla Repubblica e a proseguire nell'Impero, che tra l'altro conservò nominalmente l'organizzazione repubblicana.
Questo non c'entra con tutto il resto del discorso, però volevo specificarlo per prevenire alcune resistenze ad una questione di nomi che secondo me non hanno senso, anzi rifiutare in blocco l'eredità romana solo perché Mussolini l'ha usata per i suoi strombazzamenti mi pare un'autocastrazione bella e buona.

Con queste belle immagini vi lascio,

Vostro,
Feliks