Gli ultimi fuochi

Day 168, 04:13 Published in Italy Italy by Rebaf

L'attesa dichiarazione di guerra della Cina verso il Pakistan è un avvenimento che può prestarsi a diverse interpretazioni, lo scenario sembra denso di contenuti e riapre alcune ferite sociali interne che già avevamo analizzato nello sorso articolo sul totalitarismo pakistano.

Il takeover pakistano in China è qualcosa di discusso. In Cina esisteva, fin da prima dell'arrivo dei pakistani, un solo ed unico partito che governava il paese in una sorta di dittatura militare. I fuoriusciti pakistani, arrivati in Cina, sono entrati in massa nel partito e, presone il controllo facilmente, sono arrivati ai vertici dello stato cinese. Alla luce di questo la domanda da porsi è sulle motivazioni dei fuoriusciti pakistani: reali divergenze con la classe dirigente pakistana o semplicemente scusa per un ennesimo takeover politico e culturale?

La dichiarazione della guerra ha complicato lo scenario, la domanda si fa sicuramente più nebbiosa anche se alcuni squarci di luce si fanno timidamente intravedere. Dio Brando dona 150 gold alla Cina che, poco tempo dopo, sfrutta li stessi per dichiarare guerra allo stesso Pakistan. Vero scontro leale tra ex compagn o inganni perpetrati in una sorta di lotta intestina? O più semplicemente un modo per coprire un takeover e, nel frattempo, salvare 150 goald in una guerra costruita dal nulla per motivazioni economico-imperialiste.

I maligni, ovviamente, vedono la verità nella seconda e, logicamente parlando, uno scenario di questo tipo pare il più realistico e perfettamente insediato nelle logiche pakistane di dominio. Qualche altro elemento può venirci dall'analisi di alcuni personaggi di questo scontro. Ivan Hat, sindaco di Pechino e delfino del presidente-dittatore cinese, ha espressamente dichiarato la sua lontananza dal Pakistan e dalle logiche "4chanesche" giustificando, anche, l'operato dei fuoriusciti pakistani in Cina con argomentazioni un po' fumose. Questo slancio di sincerità cozza con l'analisi fatta fino ad ora, è pur sempre vero che le manovre economiche rimangono e fanno riflettere sull'effettivo valore di questa guerra.

Ciò che è sicuro è che un paese, in ogni caso, perderà la sua sovranità. La superiorità dell'esercito difensore sarà devastante e la Cina verrà gradualmente invasa e inglobata, tuttavia il Pakistan dovrà stare ben attento: comunque vadano le cose il consenso sta diminuendo, è possibile che ci siano alcuni spaccamenti interni e non basterà bollare tutte le notizie avverse come propaganda svedese. A noi, per ora, non rimane che l'ennesima guerra e il sapore amaro della consapevolezza che questo è probabilmente solo l'inizio, nel frattempo nell'estremo oriente già Giappone e Corea si stanno scontrando, nuovi equilibri si stanno formando nel continente asiatico. Il tutto va ad inserirsi, poi, in un quadro più generale di conflitto Asia-Europa che, dati gli ultimi risvolti geopolitici, pare non essere rimandabile ancora per molto tempo.