Armi dal Mondo - Forgiatura Katana I

Day 2,323, 05:55 Published in Italy Italy by Lord Fenice

Eccoci nuovamente qui, signori e signore.
Come promesso, oggi tratteremo della forgiatura della lama della katana.


Tutto inizia con il procurarsi il materiale necessario a produrre il tutto, ossia il ferro.

Sfortunatamente, le risorse minerarie del Giappone non eccellevano per qualità, motivo per cui si rese necessario sviluppare una tecnica per rimuovere le molteplici impurità dei minerali, ferro incluso.
Si parte dalla costruzione di un particolare tipo di fornace detta "Tatara" simile ad un primitivo altoforno in argilla nella quale per 3 giorni e 3 notti viene introdotto e fatto bruciare carbone vegetale insieme a sabbia ferrosa. Questa complessa procedura fa sì che il ferro si combini al carbonio formando l'acciaio e altresì consente l'eliminazione di molte delle impurità presenti in origine.

Il cuore dell'acciaio prodotto prende il nome di Tamahagane, il cui significato è "acciaio gioiello". Si tratta di un blocco di ferro e carbonio, poroso e contenente ancora molte impurità. Il restante materiale, un acciaio più povero di carbonio, viene comunque riutilizzato a sua volta come riserva di metallo, per le parti più morbide della lama o modificandone il tenore di carbonio tramite l'aggiunta di parti di Tamahagane.

Il Tamahagane, a sua volta, viene frammentato in piccoli cubetti che, dal colore, vengono poi suddivisi in base al loro contenuto di carbonio. I cubetti vengono poi scaldati e martellati fino a divenire dei sottili fogli in cui le caratteristiche, come il tenore di carbonio o la presenza di impurità siano facilmente riconoscibili.
I fogli migliori vengono selezionati per la costruzione del rivestimento esterno della lama, il Kawagane (acciaio-pelle) e l'Hagane (acciaio-lama), questi vengono sovrapposti, scaldati al calor bianco e fusi tra loro tramite percussione.

La procedura si ripete diverse volte, al fine di rimuovere le impurità e allungare il blocco d'acciaio.

A questo punto la barra è pronta per la lavorazione, essa viene scaldata ancora una volta e a metà della stessa viene praticata un'incisura che a sua volta viene utilizzata per ripiegare la barra di acciaio su se stessa. Una volta fatto ciò, il tutto viene riscaldato e ribattuto nuovamente per più volte fino ad ottenere una totale fusione dei due strati che vengono appiattiti fino a riassumere le dimensioni originarie. La procedura viene ripetuta per circa 6 volte, il risultato sarà una barra di acciaio costituita da migliaia di strati sovrapposti, infatti ogni volta che si ripiega l'acciaio si raddoppia il numero degli strati.

A questo punto la barra viene tagliata in 3 parti. Per la costruzione di una Katana ne servono 4 (quindi uno dei pezzi deve essere recuperato da un altro blocco). Le 4 sbarre di acciaio vengono sovrapposte, scaldate e fuse mediante percussione. Il tutto viene nuovamente ripiegato e saldato per almeno altre 6 volte. Ogni volta che si riscalda il materiale questo perde via via carbonio che si brucia a contatto dell'ossigeno, tutto questo fa si che, man mano che si avanza con la procedura, l'acciaio perderà carbonio, ma in maniera non uniforme, infatti il blocco risulterà costituito da migliaia di strati di acciaio in ognuno dei quali la quantità di carbonio varia sensibilmente.
Il risultato finale di tutta questa procedura è una sbarra di acciaio costituito da migliaia di strati sovrapposti nello spessore di pochi millimetri tant'è che si parla di spessori "molecolari" per ogni strato.

La procedura non si esaurisce qui. Tuttavia, parlare di tutto il procedimento in un solo articolo diventa pesante, ergo dovrete attendere uno dei prossimi numeri per sapere come finisce questa storia.