Analisi di guerra

Day 175, 03:32 Published in Italy Italy by Compagno

Questa mattina le armate francesi hanno vinto la resistenza (peraltro scarsa) degli svizzeri e hanno occupato Bellinzona. Così,un pò in sordina dopo i grandi combattimenti di lunedì,si è concluso il primo conflitto che ha combattuto l'Italia.

Al momento,si può dire che il paese ha raggiunto buona parte degli obbiettivi prefissati:
la Rhaeto-romanic speak region è stata occupata,e la Svizzera non esiste più,con il risultato di non dover avere truppe norvegesi a ridosso dei nostri confini.
Ma c'è anche il retro della medaglia: Bellinzona,nostro obbiettivo primario,è in mano ai francesi,e non è affatto detto che in sede di trattative di pace ci venga consegnata.
Ma sopratutto il paese è spossato,gli uomini che valorosamente hanno combattuto si ritrovano con poco o niente in tasca,il benessere dei cittadini è crollato,con gravi danni nell'ottica breve alla produzione.

Tanti i fattori che hanno fatto prendere una piega non prevista alla guerra. In primis,il tradimento spagnolo,che mette in discussione TUTTA la struttura di AM. C'è da chiedersi se l'alleanza non sia morta,e al suo posto ci sia un blocco italo-franco-portoghese,con canada,olanda e ungheria pronte a seguire. Tardivo e inutile l'arrivo dei volontari spagnoli sul nostro fronte (peraltro non inviati dal governo ma partiti di propria inizativa al comando di mister J. Zimbi) ,visto che la guerra si è chiusa prima che essi scendessero in campo. Si è fatto sentire invece l'intervento di mercenari spagnoli sul fronte italiano a bellinzona,che insieme ai mercenari svedesi,inglesi e norvegesi hanno bloccato la nostra offensiva.

Ma rimane il fatto che forse il governo avrebbe dovuto pensarci 2 volte a mandare il paese in guerra. L'annientamento della Svizzera poteva essere lasciato ai francesi,e ci si sarebbe potuti limitare ad inviare le truppe sul fronte francese. Invece siamo scesi in guerra con la motivazione delle compensazioni territoriali,che al momento sono minime e non riparano certo le pesanti uscite statali in fatto di GOLD (bisogna dire però che se ci fossero meno fake,o quanto meno se questi non trainassero,avremmo speso di meno per l'attacco).

Pesanti le difficoltà in fatto di comunicazioni,poca chiarezza sugli ordini e alle volte anche infangamento burocratico. Colpa parziale del governo,che paga il ritardo nell'allestimento di un vero apparato militare e le difficoltà (ovvie) di comunicare qui. Di fatto,piani di azione e ordini sono stati decisi dai comandanti di divisione, con discussioni alle volte contraddittorie, ma essi erano di fatto l'unico punto di riferimento per i soldati,mentre di direttive dal comando (all'interno del quale la maggioranza dei combattenti non sapeva chi avesse l'ultima parola) se ne sono avute ben poche.

Ma se il ritardo nella preparazione dell'esercito è giustificabile anche dalla poca esperienza di tutti noi,non lo è la mancanza di ragionamento a lungo termine. Si puntava tutto sulla guerra lampo,e non si è convertita l'economia concentrandola tutta nella produzione di armi e gift,con l'ovvio risultato che nella giornata di luniedì la Rhaeto-romanic è stata conquistata con il massacro dei soldati senza armi e con poca wellness (la 2° e la 3° divisione,che hanno preso la regione, avevano più di metà degli effettivi disarmati).
Molti nella giornata di ieri si sono chiesti se era davvero il caso di vendere l'azienda statale di armi,che come era stato proposto sarebbe potuto diventare quell'arsenale che in questi giorni all'italia è mancato.

Per chiudere: la guerra è stata vinta e l'obbiettivo prefissato è stato raggiunto,ma con la nostra attuale organizzazione militare,era il caso di scendere in guerra? la Svizzera vale i soldi spesi per conquistarla?

mi scuso per la lunghezza dell'articolo,ma ho scritto tutto ciò che pensavo

Compagno