[eC] - Del perché delle posizioni politiche

Day 2,049, 09:52 Published in Italy Italy by Stedee

Buongiorno a tutti,

Oggi intendo svolgere un tema sicuramente complesso. Intendo dare un tentativo di analisi della nascita delle differenze ideologiche che lancinano il nostro Paese.

Partiamo da un assunto: la debolezza dell'Italia, e la sua mancanza di regioni. Per risolvere questo problema sono state proposte due strade.
1) Una via esterna: un attacco diretto alla Slovenia, che la ricacci al di là del Friuli, nei suoi territori originali.
2) Una via interna: il Babyboom, gli incentivi ai nostri giocatori giovani.

Ora, sappiamo benissimo che, su una Comunità di 500 giocatori, ciascuno ha le sue posizioni specifiche; risultando impossibile un'analisi del singolo, siamo obbligati a ripiegare sui gruppi in cui i giocatori si costituiscono, ovvero Partiti e MU. L'assunto che questi gruppi abbiano una posizione coesa ed omogenea è completamente arbitrario, eppure necessario all'analisi.

Dunque, la cosiddetta via "esterna" è privilegio dei Partiti composti da giocatori più anziani, AetG e BsG in primis. La via "interna" è privilegio innanzitutto di FDeI, Partito giovane per nascita e formazione. Quanto agli altri Partiti, assumono posizioni intermedie. Un minimo di conoscenza delle dinamiche della Community ed un'analisi dell'operato degli ultimi due Governi (appunto, BsG ed AetG) rispetto ai proclami ed ai programmi di FDeI ne sono una riprova.

L'analisi è volutamente semplicistica, eppure pone una questione di enorme rilievo ed interesse. Perché i giocatori più anziani, proprio loro, che conoscono meglio la situazione del nostro Paese ed apparentemente dovrebbero essere più di tutti coscienti della nostra debolezza militare, la quale effettivamente inficia una reale possibilità di cacciare in maniera duratura TWO dalla Penisola (a meno di mutate condizioni diplomatiche), basata sulle nostre sole forze, sostengono una posizione apparentemente spregiudicata, quasi irrealistica?
Dopotutto, è detto comune della Real Life associare la vecchiaia all'esperienza; eppure una scelta militare appare contraddire esattamente quest'assunzione.
Viceversa, una scelta di Babyboom, con prospettive di lungo, se non lunghissimo termine, come può far così larga presa su giocatori che, paradossalmente, scelgono un progetto che probabilmente darà i suoi effetti quando la maggior parte di loro avrà, per un motivo o l'altro, smesso di giocare?

Dare una risposta al quesito è complesso. Innanzitutto, credo si debba far riferimento al nostro passato.

eItaly è stata lungamente parte di EDEN, ma ignorata da quell'alleanza ed abbandonata, ai margini della Penisola Balcanica dove si concentrava il grosso degli scontri mondiali. Le priorità dell'alleanza si imponevano su quelle del nostro Paese; raramente eravamo aiutati dagli alleati, sempre li aiutavamo.
Se tale non è la verità, sicuramente tale è l'apparenza che tutti avemmo di quel periodo.

Quei giocatori più anziani non hanno quasi mai visto uno scontro nella nostra Penisola, almeno nell'ultimo anno e mezzo. Questo può spiegare l'adesione fervente a CoT - che effettivamente ci ha massicciamente aiutato in un'occasione - e il desiderio di un'azione militare, col puro e semplice scopo di divertirsi e combattere, circostanza avvenuta molto raramente quando l'Italia era parte di EDEN.

Inoltre, la parola "Babyboom" circola da tantissimo tempo. Da, praticamente, sempre. O quasi. Ora, il fatto che in almeno 3 anni l'Italia non abbia mai avuto un Babyboom di grande rilievo crea un certo clima di disfiducia riguardo a questa stessa parola.
Quanti giocano da tanto tempo credono, e fanno ciò probabilmente per il loro passato, che l'unica scelta possibile sia eminentemente militare, eventualmente diplomatica.

Contrariamente, quanti giocano da poco tempo hanno visto un periodo molto particolare, una fase nuova, della storia del nostro ePaese. Gli insuccessi militari dei due mesi non sono stati senza ripercussioni interne: i profondi rossi del bilancio, che svuotano le nostre casse (e molti si domandano cosa, effettivamente, potremo fare una volta senza più soldi), sono in larga parte causati dalle nostre spese militari (e per MPP).

A questo, compiacenti del loro successo privato e convinti di poter replicare il medesimo risultato su base nazionale, contrappongono quella che secondo loro è una politica di ampio respiro di "accoglimento dei giovani", da incentivare con ogni tipo di risorsa pubblica e privata.

Probabilmente, in filigrana, vi è una ripresa di tematiche della RL. Ma lascio ai sociologi ed ai politologi ulteriori delucidazioni al riguardo.

Queste, quantomeno in sintesi, sono a mio avviso le principali motivazioni ideologiche che portano alle differenze di cui sopra. Non sta a me indagare quali interessi gretti e privati possano essere dietro a ciò; probabilmente ve ne sono molti (quanti, ad esempio, credono nel Babyboom come risorsa ideale per il proprio gruppo privato, per spazzare via gli altri, rispetto ad un ideale di crescita globale della nazione?).

Le ripercussioni sulla nostra politica estera sono evidenti. La divisione che è sorta nel nostro Paese riguardo al nostro eventuale ingresso in CoT, sebbene assai meno violenta di quella che riguardò l'ipotesi di TWO - Atlius potrà testimoniare - non può essere del tutto estrapolata da questo discorso. Un ingresso in CoT implicherebbe senza dubbio maggiori spese militari, e molti si domandano se non convenga dedicare quei soldi, che sarebbero spesi in MPP e RW (considerando anche una maggiore fragilità della posizione diplomatica nei confronti della Serbia), a progetti di sviluppo interno.
Prescindo dall'ipotesi Airstrike che proprio in questi giorni riprende vigore; alcuni ritengono che un nostro ingresso in COT pregiudicherebbe proprio quella possibilità, la quale porterebbe ad una maggiore prosperità in termini di bonus.

Non sta a me proporre soluzioni. Quello che voglio fare è provare a porre la domanda nei termini corretti. Piuttosto che giudicare, conviene tentare di capire. Vi possono essere punti di contatto? Non saprei. Non credo; forse.

E con questa parola vi saluto.

Stedee