[AetG] Telegramma elettorale

Day 4,184, 09:23 Published in Italy United Kingdom by militarista

«Peace is not the absence of conflict; it's the absence of inner conflict».
(Dal VII capitolo di The Book of Dio)

Il candidato sostenuto da Aquila et Gladius nelle odierne elezioni presidenziali è Delussac.

Ancora una volta, comunico a giochi quasi fatti: in via telegrafica, così da non rubare tempo né iniettare ulteriore veleno nel voto. La macchina interna a un partito, non è un mistero, è lenta nelle sue consultazioni: questa è la ragione per cui non risultano appoggi «ufficiali» nella schermata delle elezioni, ma AetG figura nella coalizione (come da articolo). E tale collocamento è attivo, a tutti gli effetti, anche se non ci hanno incluso in questo logo sgargiante.

Scherzi a parte. La decisione è stata presa, a maggioranza, dai membri. Può non piacere, ma è democrazia interna. Come presidente, mi sono mosso giorni addietro, contattando i segretari delle altre formazioni principali, nessuna esclusa. In alcuni casi il discorso si è arenato, in altri si sono aperte prospettive di collaborazione.
Alla fine, l'assemblea dei militanti di AetG ha deliberato a favore di un accordo con FdEI, in seno a un'alleanza che include NIO. Rivestendo una carica elettiva, il mio compito è ratificare questo patto, a prescindere da simpatie — sono un commie mancato, si sa, e teorizzo l'opposizione — o antipatie personali. Punto.

Anche la grafica ci «inchioda», ora

Nelle ultime ore, imperversa retorica stucchevole: su presunte incoerenze, tradimenti e mostri sacri che girerebbero nella tomba tipo pollo allo spiedo. Il mio mandato è pro tempore, le mie dimissioni respinte, non intendo confermare la poltrona. È Realpolitik: se avessi negato un'ipotesi per inclinazioni soggettive, avrei soffocato la libertà di scelta. Che è sacrosanta. E i numeri hanno decretato questo verdetto.

AetG entra in una coalizione che sorveglierà con severità e indipendenza. Le lezioni di stile sono marea effimera, da entrambe le barricate. Vengono risparmiate quando si è allineati nelle urne, tornano in auge appena cessa la convenienza. Continuo a non capire a chi spetti sentenziare sull'agibilità politica dei programmi, o delle liste, se non a chi li suffraga col voto. Bastonateci pure: non siamo in vendita e la posizione di un mese non ricalcherà quella successiva. Ma stabilirlo non spetta a me né ai commenti infiammati sotto gli articoli: è diritto esclusivo di chi si appunta la spilletta dell'Aquila bifronte sul bavero, degli eroi che difendono l'eredità del più antico partito eItaliano. A guardia di quella tradizione, i nostri obiettivi non hanno ideologie.