[corsivo] Vae victis

Day 4,154, 12:18 Published in Italy United Kingdom by militarista
Scrivo volutamente in ritardo sulle urne: non perché mi illuda di influenzare il loro verdetto, ritengo invece superfluo inquinarle ulteriormente. Questa è polemica, ma postuma. Se non foste pratici col latino, il titolo critica la prepotenza istituzionalizzata.
Dopo qualche ora di testa a testa, si delinea il finale di partita e, dunque, un risultato. Negli ultimi mesi la partecipazione è stata altalenante — dai 183 voti di dicembre, inizio del «dominio» di NIO, si è sempre scesi, fino alle 157 preferenze di marzo — e il «duello» più recente ha il merito di aver riacceso un mezzo riflettore, malconcio, nella community. Non prendiamoci in giro: la stagnazione è innegabile, i pochi sussulti agitano una platea talmente sfoltita da trasformare il dibattito pubblico in un dialogo, una litigata da un paio di voci. Non si può accettare però il sonnambulismo: questa resta pur sempre la «Republic of Flame».

Non frigneremo troppo, promesso

Non intendo contestare il mandato: è democratico e conquistato nelle urne, quindi legittimato dai cittadini. Chi vince regna, sipario. Non può passare sotto traccia, invece, il lato comunicativo della gestione di questo potere, che viene da taluni esponenti equiparato a una questione privata, sulla base di logiche e dinamiche settarie. Non siamo di fronte a un regime monopartitico, figuriamoci, c’è una formazione pigliatutto: un apparato che mostra di considerare ministeri e cariche un atto dovuto e le elezioni come un fastidioso intermezzo.

Italiani, campioni mondiali di autoritratti stereotipici

Si può perdonare la boria — il potere logora chi non ce l’ha, verissimo —, ma non si può transigere sull’arroganza. Spaventato, non si capisce bene da cosa vista la disistima riservata agli avversari, il presidente in carica Titan DC negli ultimi giorni ha agguantato il megafono, riattivato la sua banda, e perso decisamente il senso della misura. Di fronte alla notizia, ufficializzata dalla stampa, di una corsa condivisa di last_hero ha insozzato la bacheca nazionale con sparate auto-referenziali. Altri hanno evocato schematismi scaduti, contestando l’alleanza fra AetG e gli «odiati» e-comunisti. Tremate: dalla Preistoria è tornato il fronte rosso-bruno (d’altronde, negli opposti estremismi si sconfina in fretta). Quando capirete che non si tratta di una candidatura «contro» qualcuno? O forse, sprezzantemente, si vuole negare all’opposizione, spesso latitante, persino il diritto di imbastire un’alternativa? Non spetta al governo deliberare su chi lo possa sfidare.

Dove l'ho già sentita?

E allora il «crimine», figurativamente parlando, è abusare della visibilità della carica, in un Paese che non brilla certo per etichetta istituzionale. Saranno questioni di stile, ma non è il massimo confondere la bacheca nazionale con quella dei propri amici e farcirla di slogan elettorali. Il gioco lo permette, certo, ma siamo sicuri non esistano altre priorità rispetto allo spam e al celodurismo presidenziale? Per di più, nella saga di interventi, Titan DC alterna gli insulti al delirio modello «Molti nemici molto onore», fino allo svilimento del Quirinale. «In bocca al lupo anche a te — incalza — che quantomeno avrai più motivazioni di me che ho fatto già il record, direi».

P.P.P.S. Questo articolo nuoce alla stabilità

È questo la più alta carica dello Stato? Una medaglietta da appuntarsi sul petto a coronamento del proprio Ego? Quella leadership degenera definitivamente quando tratta la Gazzetta ufficiale governativa, dove ha il coraggio di elogiare l’Informazione per un pugno di articoli, come un giornale di partito, in un resoconto di fine mandato che sa molto di propaganda: tanto che, prima di essere cancellata, vi si poteva leggere questa pacata uscita: «...Ed invito tutti gli italiani a votare ancora con la testa. Scegliete la stabilità che ha portato NIO invece di votare dei copioni coalizzati solo per prendere il comando. Non potranno fermare l'invasione slo-serba né mantenere i patti che ha preso il governo che rappresento. L'eItalia ha bisogno di tutti voi». Evidentemente, abusare della divisa fa ormai parte del protocollo. Niente di nuovo sotto il sole.

L'immagine del «sangue mestruale» è troppo, mandate a letto i bimbi

Un tempo, i parlamentari avevano la sfiducia facile. Ce la boccereste, ma ve ne sareste meritata una, simbolica, nel finale di questo mandato. Sarò all’antica, ma il vostro sedicente Nuovo Ordine Italiano mi fa rimpiangere quello vecchio. Che non tornerà. Quindi m’inchino al vostro oligopolio: voi giocate alla nomenclatura, noi resisteremo, incarnando l'opposizione.
Con questo articolo, punto soprattutto a riattizzare la dinamica GdR che mi pare ormai spenta. Entrate nello spirito e commentate! Io mi asterrò, lasciando fervere il dibattito.