[PRESIDENTE] Abolizione proprietà “privata”

Day 3,208, 14:35 Published in Italy Italy by National eItaly


Popolo eItaliano,
ciò che sto per annunciare è già realtà nel momento in cui parlo, tuttavia è necessario che i cittadini ne siano messi ufficialmente al corrente di modo che le coscienze singolari possano venire a termini con questo evento epocale e accettarlo.

Con grande gioia, vi annuncio che in eItalia non esiste più la proprietà privata!

Con il termine “proprietà” ci si riferisce in questa sede ai profili organizzazione dello Stato; con proprietà “privata” s’intendeva invece, fino ad oggi, la gestione di alcune di queste proprietà dello Stato da parte di terzi.
Dal 2012, anno in cui nel Nuovo Mondo già veniva abolita la proprietà privata di profili organizzazione, nel nostro Paese si sono consumate innumerevoli inequità ed ingiustizie, l’una dopo l’altra (anche se la prima avvenne ben prima, nei confronti dello stesso Stato, agli inizi del 2011).
I profili organizzazione (ciò a cui comunemente ci riferiamo come ORG mentre all’estero ci si rivolge ad esse come NO, national organization(s)) dovrebbero essere fonte inestimabile di ricchezza per lo Stato, invece nel nostro paese non sono stati altro che pomi amari di discordia; chi con i ricordi riesce a tornare al 2013, ricorderà che si consumò l’ennesima diaspora per tale motivo (qui un articolo dell’epoca).
Come massima carica dello Stato, sono tuttavia in dovere di risolvere un grave equivoco di fondo riguardo a tali faccende: l’iniquità non si consumarono al momento della sottrazione delle proprietà pubbliche ai privati ma nella concezione errata che tali proprietà pubbliche fossero invece “private”, contro quanto nel 2011 hanno statuito coloro che determinalo le leggi che muovono il Nuovo Mondo e a tali leggi di certo non possiamo opporci a meno di non volerne pagare le conseguenze subendo queste pseudo-iniquità.
Poiché lo Stato è ente terzo rispetto ai privati, non era assolutamente tollerabile lasciare che si potesse indugiare in questo circolo vizioso di pseudo-ingiustizia e l’unico modo per arrestarlo era rendere i cittadini tutti eguali dinanzi allo Stato, com’è giusto che sia e come già avrebbe dovuto essere da tempo.

Lancio un monito alla comunità a tal riguardo, nella speranza che gli errori del passato non si proiettino e materializzino nel futuro: le pubbliche proprietà restino nelle mani dello Stato!

Solo accettando questa legge del Nuovo Mondo riusciremo a superare le acredini dovute a queste pseudo-ingiustizie dettate dal peccato originale che è l’equivoco di cui sopra; qualsiasi tentativo di redistribuzione delle proprietà “pubbliche” non farà altro che generare discriminazioni e favoritismi tra i cittadini, contro ogni principio egalitario che invece deve necessariamente guidare lo Stato democratico.

Tutti i profili organizzazione riavocati allo Stato sono stati assegnati alla loro più giusta collocazione presso l’Ente per la Speculazione Finanziaria, di modo che contribuiscano attivamente al progresso dello Stato tutto.

Vi comunico infine che le proprietà pubbliche in oggetto, in quanto tali, sono pubblicamente consultabili in quest'elenco.