Le Magiche Avventure di Xebid - Parte Prima

Day 3,351, 09:06 Published in Italy USA by Jonas Wilson
C'era una volta un bambino molto solo. Il suo nome era Xebid.
Xebid usava vagare per le brulle campagne del suo paese in cerca di avventure entusiasmanti.
Egli aveva una fervida immaginazione. In fondo, la sua maestra, la giunonica vedova Cassuled, lo diceva sempre: "Xebid, tu sei troppo gentile e grande per questo triste paesino. Il tuo futuro è altrove! Segui il tuo cuore. Esso è puro e ti saprà guidare". E Cassuled era saggia. Guai a darle torto!
Gli anziani del villaggio, savii oltre gli anni vantati, ricordavano sempre ai bimbi monelli quanto pericoloso fosse asserire il contrario di quanto detto da Cassuled. "Verrai risucchiato nella Zona d'Ombra", dicevano. La Zona d'Ombra, quel luogo fantastico in cui il piccolo paesino seguiva solo le rigide regole imposte dagli dei canuti e aveva espanso i propri sacri confini fino ai limiti del mondo conosciuto.
Un luogo ameno, molti sostengono. Un luogo instabile, però.
La leggenda vuole, infatti, che proprio tale paradiso sia costantemente minacciato da un essere immondo: il Grande Rivelatore. Un essere in parte verità, in parte fiamma e in nessuna parte scia chimica.
Il Grande Rivelatore è un essere malvagio e, contrariamente alla natura del suo nome, orrendamente menzognero. Egli diffonde eresie, pericolose trappole per la mente non allenata ai dettami del Supremo Conquistatore.

A Xebid, però, tutto questo non interessava. Il suo docile animo non bramava che una cosa: la compagnia di calorosi amici.
Così, povero pargolo, spendeva le proprie giornate tra pianti e disperazione, gridando il proprio dolore al cielo infinito e indifferente.
Un giorno, preda di una crisi più profonda del solito, il giovane Xebid prese una orribile decisione: l'avrebbe fatta finita.
Si recò, dunque, al grande lago salato chiamato Basilicata, si legò una pietra al collo e iniziò a camminare fra le acque, il masso tenuto alto sopra la testa, sempre più lontano dalla riva, l'acqua gelida intorno al corpo.
In poco tempo Xebid si trovò quasi interamente sommerso. Lacrime sul viso, spese un pensiero per il suo amato paesino e gli amici che non aveva mai avuto. Gettò la grossa pietra in acqua.
Il buio lo avvolse.

Si risvegliò tremante e con un fastidioso senso di pesantezza ai polmoni. Si alzò a fatica e, con grande stupore negli occhi, davanti a sé vide un essere dalla bellezza inumana. Era la sua maestra, Cassuled. Ma i suoi tratti avevano perso la pesantezza degli anni ed era illuminata da un bagliore etereo.
"M-m-maestra Cassuled..." disse Xebid, incredulo ed eccitato.
"No" rispose ella "sono Cassuled la buona fatina cartografa".
Xebid la fissava, occhi e bocca spalancati, e i pantaloni bagnati sempre più gonfi.
"Ho percepito il tuo dolore, mio dolce Xebid" la fatina continuò "sono qui per esaudire il tuo desiderio più grande. Sei un bravo ragazzo, puro di cuore e retto nell'animo. Gli dei canuti non vogliono la tua morte. Essi hanno grandi sorprese in serbo per te. E tu, mio bellissimo bambino, sei il loro figlio prediletto".
Xebid, ammaliato e confuso, svení per l'emozione. E, in non piccola parte, perché buona parte del sangue aveva abbandonato il cervello, optando per regioni un po' più indecenti.


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Fine primo episodio. Spero vi sia piaciuto. Proverò a scrivere il resto della storia, per ora chiara nella mia mente, entro tempi ragionevoli.
Onde evitare censure dovute a segnalazioni moleste motivate dalla non attinenza a Erepublik, preferisco rendere esplicito l'ovvio: i personaggi sono caricature di certi giocatori ben identificabili, il piccolo paesino è l'eItalia, gli dei canuti sono i produttori, sviluppatori e moderatori di Erepublik stesso. Inoltre, si fa riferimento a episodi storicamente rilevanti per la nostra eNazione come la presunta espansione imperiale ad opera di Delussac svariati anni addietro.
Mors & Desperatio.
Toodles!