Li chiamarono... Fratelli!

Day 945, 09:11 Published in Italy Italy by Caio Giulio Cesare


E insomma, rieccoci qui.
Povera eItalia.
Probabilmente chi dice W la Francia, France is our lifetime friend, non ha considerato la gravità del gesto del governo transalpino, che tuttora prosegue nei suoi progetti di collaborazione con il popolo Magyaro. E noi, GLI alleati? Siamo stati messi da parte, siamo stati discostati, evitati, raggirati, da quelli che abbiamo chiamato fratelli per molto e molto tempo. Quando gli eSpagnoli hanno preso Parigi siamo sempre stati in prima linea, pronti a sacrificarci con affetto e prontezza d'animo per il popolo francese, abbiamo addirittura cercato di attirare sui nostri territori l'Invicibile Armada degli Iberici, che non avrebbero avuto di certo problemi a cingere d'assedio e poi annientare le nostre forze. Ma coloro che chiamammo fratelli hanno preferito a noi l'eUngheria, uno stato che per noi nell'ufficialità è neutrale, spiritualmente nemico, e nei fatti amico.
E' vero, ciò che è accaduto non ci gratifica, ma il furore di questi giorni rischia di annebbiarci la vista, e infatti stiamo forse considerando da un punto di vista sbagliato quanto successo.
Dobbiamo innanzitutto considerare la faccenda in chiave Entente e dunque alleanza. Molte le domande sorte in questi giorni... Entente? Phoenix? EDEN?
Non sono queste le domande che dobbiamo porci. Già una volta abbandonammo un'alleanza, Peace GM, perchè traditi, ignorati, soprusati, sfruttati e fondamentalmente privati della nostra più piccola intraprendenza ed iniziativa militare, anche solo difensiva. Ma allora la situazione era completamente diversa, uscimmo perchè in un'alleanza di cime come quella eravamo noi a dover cedere il passo ad un'arroganza evidentemente troppo forte e spregiudicata per le nostre possibilità.
Sull'amarezza di quei giorni abbiamo costruito quello che pareva un futuro incerto, ma che ora sta consolidandosi, certo con i suoi tempi, ma che prospetta comunque qualcosa di buono, non solo per l'eItalia, ma per tutto il New World... quel futuro si chiama Entente. E' un'opera nostra, è un'idea nostra, è sacrificio nostro. Ne siamo i fondatori, le abbiamo donato cuore e spirito, e quello spirito, a dispetto di qualsiasi francesata, non potrà e non deve cambiare mai. Come si può parlare di uscire da Entente? Come possiamo abbandonare un progetto che non ci ha ancora mostrato le sue piene potenzialità? Sarebbe un errore troppo grave. Per il bene nostro e di Entente oggi non possiamo permetterci di essere Il Diciottenne che, indignato, va via di casa. No, oggi dobbiamo essere il Padre, che biasima e punisce il figlio che sbaglia. Allora non possiamo scappare, dobbiamo prendere di petto la situazione e riunire tutti i vertici amministrativi di Entente. 
Capisco che il male maggiore è stato fatto a noi, che eravamo i più vicini alla gente di Francia, ma non possiamo avere nè un'ottica egoistica nè da vittima, perchè dobbiamo essere forti.
No Phoenix, no EDEN, solo Entente, perchè il suolo di Entente è l'unico "edificabile" per noi, altrove non abbiamo futuro nè prospettive.
Di certo però qualcosa dobbiamo fare, e abbiamo il dovere di agire con una dantesca metodologia da contrappasso:
laddove un singolo alleato ha "discriminato" il gruppo, ora è il gruppo ha dover prendere provvedimenti ed adoperare punizioni adeguate per riportare sulla retta via il singolo che si è "smarrito", e lanciare un forte avvertimento a quegli amici che avrebbero potuto potenzialmente sbagliare, ed anche a quei nemici che pensavano che l'eItalia ed Entente fossero solo un giochino... o magari una nazione da TakeOverare o da ignorare...
Questa volta no, questa volta non dobbiamo lasciare nè ad altri nè al caso l'iniziativa decisionali, questa è la nostra volta, perchè oggi decidiamo noi, ma con giustizia e coscienza, non con furore!
Avanti con forza e dignità!