Analisi al futuro

Day 1,019, 03:08 Published in Italy Italy by Caio Giulio Cesare

Direi che dopo aver intrapreso per un po' di tempo la via della Satira, anche se come da ruolo ho sempre mirato a colpire aspetti seri che investivano la nostra società, ho deciso che i tempi sono propizi per ritornare al passato e tornare a fare pubblicazioni sobrie e critiche, come da sempre il nostro giornale era impostato.
Poichè il clima delle Elezioni è talmente forte da rendere inevitabile che questo indirizzi a sè le fibrillazioni giornalistiche, e credo sia davvero opportuno accodarsi a quanto accade, seguiremo questa via. La presente situazione pre-elettorale ci ha già fornito sufficiente materiale per avanzare delle valutazioni e sicuramente, più o meno consciamente, tutti noi siamo arrivati ad alcune conclusioni, ad esempio chiunque trionferà alla fine sarà Wolf89 a vincere le elezioni per quanto riguarda l'EI e l'Elite, considerando che entrambi i maggiori candidati hanno assunto le proposte di quest'ultimo. E alla fine credo che sia un bene integrare le nostre due forze armate, anche perchè non vedo motivo reale di questa divisione, inopportuna se consideriamo che fondamentalmente mantenerla sarebbe come stabilire che all'interno della nostra Difesa esiste un reparto che tiene in scacco l'esito finale delle battaglie e tutti gli altri soldati "ordinari".
Dunque, un ringraziamento speciale all'Elite, ma io purtroppo la vedo come un'armata delle nostre FF.AA. e non come un corpo a parte. Sarà colpa di una vecchia mentalità eItaliana che da sempre vede nell'armata più forte il vero Esercito e considera il resto come funzionale attrattiva per le pallottole nemiche, al fine di dare campo libero ai più "possenti".
Un'altra situazione piuttosto ambigua è quella della nostra economia... Ma insomma, siamo o non siamo liberali? Siamo come il latte degli indecisi: parzialmente scremato, perchè di fatto in alcuni settori la presenza statale è troppo forte, taglia le opzioni di mercato e chiude indirettamente ad alcuni sbocchi. E' plateale l'esempio delle aziende dell'EI che si auto-producono gli armamenti. In una realtà, quale l'eItaliana, che non vive sicuramente di frequenti azioni belliche (vabbè, a volte non vive affatto, ma lasciamo stare) ed in cui è quasi inesistente l'iniziativa privata di guerra dei "civili", come possono sopravvivere le aziende del settore militare, che si vedono escluse dal maggior( e quasi unico) acquirente di armi, l'EI, e che sono distrutte sotto il profilo della competitività dalle concorrenti statali che producono e vendono a guadagno zero?
E' inopportuno e dannoso continuare su questa falsa riga liberale. Si decida: o si opta per il liberalismo, quello vero però, oppure si creano dei monopoli di Stato e si scoraggia l'iniziativa di produzione nel settore, altrimenti il nostro PIL sarà falsamente e minimamente gonfiato dalla nascita di nuove industrie militari che però saranno condannate a non sviluppare una vera produzione, quando invece si potrebbe investire in ben altri campi e dare concretamente apporto al nostro prodotto interno lordo.
Non si può nemmeno proporre ai nostri imprenditori di produrre in eItalia per esportare all'estero senza avere speranza in patria, perchè questo comporta che i nostri prodotti vadano a finire su mercati fiorenti, che richiedono alta competitività e quindi sfruttamento dei nostri lavoratori, oppure su mercati in via di sviluppo, tendenzialmente immobili, e che richiedono una forte presenza di liquidità nelle company per poter sopportare quei periodi di magra in cui è impossibile puntare a finanziarsi con dei ricavi che non ci sono e che bisogna aspettare, e, senza contare le ulteriori spese per le licenze, tutto ciò potrebbe minare la stabilità dei lavoratori.
La concretizzazione del liberalismo inoltre darebbe le basi per creare un mercato virtuoso, cercando magari anche di rendere più prolifico il rapporto tra importazioni ed esportazioni, per dare l'opportunità all'ePaese di avere un mercato vario, sia per l'import che per l'export, e che ci consenta di eliminare quelle odiose disparità di stipendio tra skill diverse che indirizzano l'eItalia a bloccarsi e cementarsi su un solo settore o pochi altri, rendendola economicamente molto vulnerabile.
Proprio a riguardo dell'economia ci sono altri due importanti aspetti da rivalutare: il minimum wage e l'Università. I fondi dello Stato eItaliano sono molto sgravati dalla costante richiesta di cash delle Università che si addebitano un sacrificio eccessivo, praticamente divorando parte delle nostre tasse ed entrate. E' comunque vero che l'offerta di lavoro eitaliana non include lavoratori con esperienza bassa, ma perchè? Perchè l'imprenditoria del Bel Paese, costretta ad offrire 0.25 itl/h ad un lavoratore che praticamente produce in perdita punta naturalmente a skill più alte. Se analizziamo infatti il nostro andamento in materia potremo notare che da quando gli stipendi si sono alzati, l'offerta lavorativa ha raggiunto, anche se solo in alcuni settori (un Project Manager inizia a lavorare solo se almeno Coordinator), anche operai con minore esperienza.
Siccome dubito che i nostri salari possano lievitare, anzi forse andranno leggermente in ribasso e si fermeranno, sarebbe opportuno abbassare il minimun wage per poter permettere anche alla manovalanza Apprentice, Assistant, ecc. di poter produrre in guadagno e quindi usufruire di opportunità di lavoro. Così facendo l'Università potrà divincolarsi dal dover sostituire per molto e troppi una realtà economica che non esiste, in quanto non dovrà sopperire ad offerte che non ci sono e che potrebbero esserci; così finalmente gli introiti statali potranno essere dirottati su altre frontiere, come ad esempio il Welfare, che avvicina moltissimo cittadinanza e Stato.
Infine vorrei avanzare una domanda sugli Esteri: va bene, probabilmente sceglieremo EDEN, ma ora che siamo "redenti" e ci accingiamo a percorrere la "retta via" i Croati restituiranno ciò che ci hanno rubato?


Mi scuso per l'essermi dilungato, spero che ciò nonostante abbiate letto e magari apprezzato