Fusi orari

Day 2,052, 10:56 Published in Italy Italy by Feliks Edmundovic

Riemergo un pò acciaccato da alcuni giorni di lavoro e conseguenti sbronze serali. In mia assenza sono capitati un pò di fatti interessanti nell'eMondo, che hanno rafforzato la mia convinzione che la neutralità italiana sia per ora la scelta migliore: ve ne parlerò nel prossimo articolo, oggi mi dedico di nuovo al nostro ePaese.


La situazione in cui ci troviamo ora è nuova: siamo stati per lungo tempo parte di un'alleanza, e la nostra politica estera deve fare i conti con questo fatto.
Siamo un paese con poche regioni, ma un unico confine, protetto da un NAP piuttosto solido: siamo quindi in questo momento un paese "erogatore di danno", perché non dobbiamo chiedere influence agli alleati per le nostre campagne.

Questo ci rende liberi di muoverci nel fronte anti-TWO, concentrando l'influence secondo le nostre priorità e non secondo quelle di un corpo più ampio, come un'alleanza.

Ho letto da varie parti che si parla di airstrike: io sono favorevole. I costi sono affrontabili: c'è chi ha parlato e parlerà meglio di me di questo aspetto, ma mi frullava in mente un'idea per abbatterli ulteriormente e ve la dico.
Per reperire i panini potremmo pensare di mettere tutti (chi può) a disposizione le proprie aziende per qualche giorno: cioè che il Governo compri cibo dai produttori italiani pagando solo il valore delle raw.
In questo modo si potrebbe evitare il balzo in alto dei prezzi dovuti agli acquisti massicci, si ridurrebbe la spesa pubblica e l'economia rallenterebbe solo un pò, anziché venire scombussolata da una pesante iniezione di denaro pubblico.

Chiusa parentesi.
Perché a parte la faccenda dei costi, i due veri problemi sono il posto dove farlo e come mantenerlo: sopratutto come mantenerlo.

La nostra posizione internazionale oggi è debole: usciamo da un lungo periodo di relazioni prestabilite dalle alleanze, e i nostri rapporti sono atrofizzati al punto che non ci ricordiamo nemmeno più bene come si stabiliscono dei rapporti duraturi con un altro paese.

I nostri amici sono la Croazia e gli USA: entrambi molto più grandi di noi, il che significa che se per noi loro sono quasi gli unici interlocutori, per loro noi siamo un paese tra i tanti con cui intrattengono rapporti di amicizia.

In due parole: siamo isolati.

Se volessimo fare un airstrike (ma in effetti anche qualsiasi altra mossa di politica estera) dovremmo assicurarci di avere due cose:
- alleati fidati nella zona dell'airstrike
- alleati fidati in fusi orari diversi dal nostro, perché per ora copriamo solo un terzo della giornata (metà, tò, al massimo).

Dato che l'AS va fatto fuori dall'Europa, le due cose coincidono.

Un progetto di difesa "a tre" per tutta la durata delle 24 ore, era stato messo in cantiere all'epoca del mio ministero: il patto era con altri due paesi circa della nostra stazza, cioè Colombia e Taiwan.
Questa collaborazione portò diverse volte colombiani e taiwanesi sui nostri campi di battaglia durante la nostra notte, ma si trattava comunque di un patto in forma embrionale, e che ovviamente ora non è più riproducibile con gli stessi paesi.

Ecco una breve lista dei paesi che potrebbero interessarci per una politica di questo tipo: i parametri che utilizzo sono quelli della stazza del paese e della sua posizione antiTWO.


Canada



Il Canada è in Asgard, da sempre stretto alleato degli USA (il cortile di casa). Oggi cancellato dalla mappa dalla Spagna, non intraprende azioni di riconquista perché senza speranza di riuscita e senza speranza d'appoggio (per l'importanza della tenuta di ROLA per CoT). E' un erogatore di danno, ma ha un basso afflusso di nuovi giocatori: non è un paese in crescita.


Perù



Nazione CoT, quasi cancellata al momento. E' parte di ROLA, ed è in prima linea nella guerra contro CUA: ha una grande necessità di danno e una stazza di poco minore della nostra e una crescita simile.


Messico



Altra nazione CoT, anch'essa in prima linea, cancellata dalla mappa. Ricopre una posizione comunque strategica tra le regioni originali americane e l'area di influenza spagnola in sudamerica. Ha conosciuto un babyboom, anche se ora la sua forza è simile alla nostra, d1 compresa.
E' un altro paese che può avere necessità della nostra influence, e che probabilmente giocherà un ruolo di primo piano nelle prossime battaglie.

Paraguay



Nazione CoT, in mezzo allo scontro Argentina-Brasile e per questo totalmente cancellata. Ha una bassa crescita e un danno pari circa ai tre quinti del nostro, poche relazioni internazionali.

Brasile



Non dovrei in teoria includerlo, perché fa in totale circa il quadruplo del nostro danno e quindi non è della nostra stazza, ma è una nazione chiave nella regione sudamericana, è nella nostra stessa condizione diplomatica, ha bisogno disperato di danno e nasconde nello sgabuzzino dietro casa il Sudafrica, che sarebbe un buon posto dove fare un airstrike (se non ci fossero già i russi).
Comunque, avviare un dialogo con il Brasile mi sembra possa tornare utile.

Indonesia



Paese CoT, un tempo grande potenza, ora ha un danno pari a solo il doppio del nostro. Per contro, è un paese ripiegato su se stesso, e non ha molte più relazioni diplomatiche di noi.
E' in una zona interessante per la ricerca di luoghi tranquilli dove fare un airstrike e non ha vicini minacciosi.
E' un erogatore di danno, ma con il ripiegare di CoT in sudamerica può essere interessato a rafforzare le proprie difese.

Giappone



Stazza simile, ma crescita minore (una d1 molto ridotta), è popolata da pochi giapponesi e molti stranieri, e ciclicamente si sente parlare di takeovers. E' comunque un paese CoT, in pace ma circondato da paesi ostili.



Qui chiudo la carrellata, ma è da qui che deve partire qualsiasi politica estera l'eItalia voglia fare: perché neutralità deve voler dire azione, o non vuol dire nulla, e perché l'azione non può che partire dallo stabilire nuove relazioni e rinnovare quelle vecchie.

So che ho già scritto anche troppo, ma ormai concludo con una domanda tecnica:


Bon, ma quindi come si fa a stabilire una alleanza con un altro ePaese?

Sinteticamente, il procedimento "da manuale" contiene questi elementi:

- un ambasciatore nel paese ospite: meglio se parla la lingua locale, ma l'importante è che sia attivo.
E' la persona che deve verificare che ci sia la volontà di allearsi anche nel paese ospite, ed il suo compito è fare da "canale" tra i governi, cioè essere sempre informato dei passi compiuti da entrambi i paesi, anche quando i governi sono impegnati in altro.

- azioni militari. La cosa migliore è probabilmente, una volta constatata la comune volontà di cooperare, fare un'azione militare dimostrativa, cioè radunare almeno una decina di giocatori e conquistare una o due top5 di fila in una battaglia dell'alleato, e pubblicare la cosa su un articolo.
Questo può muovere le cose fino alla firma di un accordo di cooperazione militare, a cui deve seguire questa cooperazione.
Più l'apporto militare è evidente, più il rapporto tra le due nazioni si stringe.

- programmi di rafforzamento dell'amicizia. Possono andare dall'articoletto dell'ambasciatore sugli usi e costumi locali, all'apertura delle cittadinanze, fino alla cooperazione diplomatica e allo scambio di tecnici e militari.
Particolarmente importante è il ruolo delle MU nell'accoglienza di soldati e ufficiali alleati.


Conclusioni

La politica estera è un fatto comune. Questo vuol dire che gli sforzi per essere efficaci devono andare tutti in una sola direzione, e vuole dire che servono le risorse che tutti possono mettere in campo.
In questo paese esiste una parte che sosteneva la permanenza in EDEN, una che voleva l'entrata in TWO e una terza che ha lottato per entrare in CoT.
Nella nostra penisola appartata e isolata dal mondo, polemiche di questo tipo possono andare avanti per anni, nella più totale inutilità.

Se c'è una sicurezza in politica estera è solo che nessun fatto si ripresenterà mai negli stessi termini: questo vuol dire che dalle polemiche sulle scelte passate non verrà mai niente.
Per intenderci: portare una persona a cancellare tutti i propri commenti ad un articolo sull'entrata in CoT, con continui riferimenti a scelte morte e sepolte non è, come in politica interna, una "vittoria" (un pò squallida comunque), non si guadagnano posizioni, si perde e basta.
In politica estera si vince se si è tanti, decisi e propositivi per il futuro: altre vie non ce ne sono.
Spero che questa riflessione possa essere utile per il futuro.


Feliks