eItaliani, popolo di militari, industriali e...api.
AlexanderAle
Sono ritornato da poco e il mio primo pensiero è stato quello di andare a verificare un po’ di “tassazione” in generale per capire come si sta muovendo l’eMondo.
Devo essere sincero: cercavo anche un modo per far crescere le mie azienducole.
In particolare, mi sono concentrato sulle 2 tipologie di tasse e sulle conseguenze a livello nazionale che si possono avere modificando la tassazione relativa all’imposta sul lavoro e la tassa di importazione.
Per l’eItalia attualmente l’imposta sul lavoro è applicata per ogni prodotto/materia prima pari all’1%. Questa politica, chiaramente, favorisce chi lavora nelle aziende, avendo praticamente la paga lorda quasi uguale a quella netta. E’ anche vero che, tenendo bassa l’imposta sul lavoro, all’eStato potrebbero mancare fondi necessari per le funzionalità della macchina burocratica. Per caso ho letto un messaggio di Reynas scritto più di un anno fa in cui, allarmato, annunciava la sospensione delle attività dell’opera sociale. Ecco, mi riferisco proprio a questo: una parte delle tasse, come nella real-life, sono utilizzate per il sostentamento e il mantenimento di determinati servizi nazionali. Aumentare leggermente l’imposta sul lavoro e decidere di dirottare queste entrate in un’opera di sostegno per gli eCittadini bisognosi soprattutto di cibo, avrebbe come ricaduta quella di elevare tutti quegli “account” che versano in condizioni disagiate e che sono a rischio di abbandono. Questo comporterebbe anche un aumento delle possibilità di arruolare maggiori eCittadini avendo ripristinato loro l’energia mancante. Di contro, una imposta sul lavoro bassa aumenta il “soldo in saccoccia” di tutti quelli che lavorano, ma questo, come espresso prima, farebbe aumentare il divario tra chi non lavora e chi lavora, non solo in termini di ITL ma anche in termini di possibilità di far crescere gli eCittadini.
Riguardo la tassa di importazione, c’è da fare una premessa. Questi ragionamenti esulano da eventuali accordi economici - se mai ce ne fossero - con altri ePaesi.
A livello puramente teorico, per far si che le industrie e l’economia interna si sviluppi, sarebbe opportuno impostare la tassa di importazione pari al 99% in modo da sfavorire coloro che piazzano cibo, armi ecc nel nostro mercato. Questo, comporta 2 aspetti fondamentali: se da un lato possiamo registrare una crescita delle industrie nazionali (crescita della domanda —> maggior guadagno) dall’altro si potrebbe avere, nel breve periodo, una carenza di cibo/armi/case perchè l’offerta nazionale non riesce a sostenere la domanda. Ad una breve analisi, non mi sembra il caso dell’eItalia. Ho notato che il “turn-over” dei prodotti (materie prime e prodotti finiti) all’interno del mercato è molto molto basso, quindi significa, che almeno per il momento, l’offerta riesce ben a sostenere la domanda, anche perchè c’è il fenomeno (che io aborro dal profondo del mio cuore) dell’autoproduzione (di cui, in tempi antichi, ne avevo parlato qui: https://www.erepublik.com/en/article/ix-riflessioni-circa-il-salario-minimo--2236045/1/20
Porre la tassa d’importazione al 99% - sfavorendo quindi le merci che entrano in eItalia - potrebbe tradursi in maggiori introiti per chi ha aziende.
Sono sicuro però che tra voi c’è più di qualche “mangiabambini” che mi dirà: >.
Per ovviare a questa cosa, si potrebbe fissare un salario minimo. Ne ho discusso un po’ nel link che vi ho già inserito. Ovviamente sarebbe un salario minimo impostato “fuori schema” nel senso che, sarebbe organizzato tra tutti i produttori.
Mi spiego meglio, e qui mi ricollego alle…api di cui avevo accennato nell’articolo precedente. Dalle ultime statistiche, siamo circa 900 eItaliani attivi. Oggi - nel momento in cui scrivo l’articolo - ci sono 3 nuovi cittadini eitaliani (nuovi utenti). Ebbene, diventiamo api. Organizziamoci semplicemente per classi. Produttori, militari. Secondo il fabbisogno del momento. Pochi grandi produttori sarebbero auspicabili rispetto ad una miriade di piccoli (auto)produttori.
>. No, perchè aumentando il salario minimo e tassando leggermente di più il lavoro, si dà la possibilità ai lavoratori/militari di crescere velocemente (salario più alto) e di fornire assistenza sociale a coloro che sono caduti in disgrazia (attraverso un leggero aumento della tassazione sul lavoro). Inoltre, si ridurrebbe la dispersione dei nuovi ingressi in un eMondo molto vasto. A questo proposito, si dovrebbe creare/riattivare una sorta di “ministero dell’accoglienza” (o l’attuale “ministero dell’informazione”) per indirizzare al meglio chi entra a far parte del gioco. Non solo indirizzandolo per il primo periodo con consigli e tecniche ma anche incanalandolo verso la carriera militare o industriale.
Riguardo alla carriera industriale, gli strumenti ci permettono di calcolare esattamente il profitto giornaliero in base a tutta una serie di variabili che non sto qui a discutere. Fissare, attraverso una FederCibo, FederArmi ecc…salari minimi per singolo prodotto e classe, avrebbe come conseguenza un maggior controllo sia sulla ricchezza, sia sulla crescita omogenea della popolazione. Salari più alti garantirebbero ai singoli eCittadini maggiore liquidità per acquisire armi e cibo e per quindi combattere nelle battaglie. Ogni Federazione di produttori dovrebbe fissare salari minimi garantiti con il vincolo, ad esempio, che il 60% ricavi debbano essere utilizzati in salari. Questo appiattirebbe e standardizzerebbe il profitto del singolo produttore, ma garantirebbe stabilità sia del mercato, sia dei lavoratori. Se gli strumenti di governo del gioco non lo permettono, si potrebbe instaurare tra i produttori, una sorta di dichiarazione dei redditi (si lo so anche qui! Non mi scrivete tra i commenti le parolacce 😛
) in modo da monitorare gli introiti e definire al meglio le politiche di produzione a livello nazionale.
E’ chiaro che in funzione della tipologia di Q (per cibo ecc), saranno fissati dei salari minimi. Questo potrebbe comportare una corsa al salario più alto fornito da aziende che producono prodotti a Q più elevati. A livello teorico, si potrebbe valutare la possibilità di indirizzare tutti i produttori a produrre 1 solo tipo di cibo (ad esempio il Q7). In questo caso si “obbligherebbe” ad effettuare l’upgrade di tutte le aziende (magari anche attraverso incentivi statali). Oppure, opzione meno rivoluzionaria, standardizzare il passaggio di dipendenti in funzione del loro livello nel gioco. Ad esempio: dal livello 1 al livello 5, lavori presso aziende di Q1, dal livello 5 al 10 presso aziende di Q2 e così via. Tutto monitorato e…congruente.
Voi cosa ne pensate di queste riflessioni?
Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più. (Epicuro)
Il Direttore,
A.A.
Comments
italy first !!
Buono, se non fosse che l'Opera era privata 😉
Beh magari statalizzare quel che ne rimane o creare una sorta di "mutuo soccorso" bismarkiano per intenderci 😉
L'ENPS da il cibo.
molto interessante...
Io ho sempre pensato che il soldato più forte è il soldato più ricco
Io credo che siano meglio 10 soldati medi che 1 forte ma...solo.
Assolutamente, il mio "modo di dire" prende in considerazione tutti : un soldato ricco può permettersi armi, cibo, barrette e case per combattere meglio e di più, ecco perché sono d'accordo con te
"crescita delle industrie nazionali (crescita della domanda —> maggior guadagno)"
Se aumentano le aziende aumenta l'offerta, non la domanda, che aumenta solo se ci sono più giocatori o vendendo all'estero, ma non credo siamo minimamente competitivi per vendere fuori.
Sul salario ora il minimo è tipo 1, lo stipendio di mercato è sui 200 o più, ed è dato dalle formule del gioco. Se aumenti le tasse di lavoro si guadagna meno e se aumenti l'import i prodotti li puoi vendere a qualcosa in più, al limite lo stipendio si alza appena per quel guadagno in più e torni alla situazione iniziale se va bene, rischiando di non produrre abbastanza portando ad aumenti elevati per le armi e non si combatte più come si deve. I guadagni statali rimangono tali e quali. Converrebbe solo se ci fosse la possibilità di esportare in modo da portare in eItaly più moneta, ma non è così.
Ciao Euea,
grazie innanzitutto per il commento.
Faccio riferimento a questa tua frase:
"(crescita della domanda —> maggior guadagno)"
Se aumentano le aziende aumenta l'offerta, non la domanda, che aumenta solo se ci sono più giocatori o vendendo all'estero, ma non credo siamo minimamente competitivi per vendere fuori."
Ho espresso questa relazione scrivendo, a mio modo di vedere correttamente, la "crescita della domanda" perchè, ponendo le tasse di importazione pari al 99% (e quindi sfavorendo e riducendo di molto le aziende che vengono a vendere nel mercato italiano) una % più o meno significativa di coloro che, OGGI, acquistano merce di importazione, si riverserebbe sull'acquisto di merce italiana. Questo comporta un aumento della domanda.
Riguardo al salario, è vero si guadagna di meno. Nella real-life possiamo paragonare la situazione degli EAU e Italia. Se vai a lavorare in EAU non ci sono tasse e il tuo netto è uguale al tuo lordo (estremizzando, per spiegare meglio). Se però hai bisogno di qualunque cosa, devi pagare (vedi sanità ecc...) In Italia (real-life) anche se le tasse sono abbastanza alte, i servizi di pubblica utilità (non fate polemiche per favore 😛 ) sono garantite dallo Stato sociale e dalla tassazione diretta e indiretta che serve proprio a fornire servizi a tutti, ricchi e indigenti. Il caso della sanità è emblematico, come servizio universalistico.
Quello che voglio dire è che: è vero che si aumentano le tasse, ma si dà la possibilità, anche a chi non se la passa proprio bene, di poter continuare nel gioco e quindi di ridurre la percentuale di abbandono (di cui sono stato vittima per ben 2 volte anche io). Come detto nell'articolo, creando una sorta di "mutuo soccorso" statale, si riuscirebbe a fornire energia a coloro che, combattendo, non possono permettersi di comprare cibo per rigenerarsi (sopratutto nei primi livelli). E, citando Yuri Orlov nel bellissimo film "lord of war"
"dove c'è un uomo, c'è un arma"
(continua)
(continua)
oppure, citando, sempre dello stesso film, Andre Baptiste Senior,
"Un proiettile da un 14enne è altrettanto efficace come quello di un 40enne. Spesso più efficace"
più militari "attivi" ci sono, meglio è, per il bene dell'eItalia.
Quindi togli l'importazione, il salario e l'offerta diminuiscono, la domanda aumenta e i prezzi salgono. In che modo incentivi il povero nuovo giocatore a sparare con armi che non può permettersi?
Se il problema sono i panini lo stato già li da tramite enps e le richieste non sono tante quanto potresti pensare. In EI se spari ricevi armi... Non so, rischi di togliere un equilibrio per mettere cose che già ci sono. L'obbiettivo mi sfugge. Se invece è solo portare più soldi in cassa per rifarlo ai giovani è tutto un lavoro in più che qualcuno dovrà mettersi in spalla e soprattutto quanto nuovi giocatori restano per almeno 6mesi? Rischi di togliere a chi gioca sicuramente e spara per dare a chi domani ti muore. E credimi, se c'è gente seria che resta e partecipa oltre all' enps ci vuol poco a chiedere e ottenere donazioni di ogni genere da altri giocatori.