eItaliani, popolo di militari, industriali e...api.

Day 3,502, 04:21 Published in Italy Italy by AlexanderAle

Sono ritornato da poco e il mio primo pensiero è stato quello di andare a verificare un po’ di “tassazione” in generale per capire come si sta muovendo l’eMondo.
Devo essere sincero: cercavo anche un modo per far crescere le mie azienducole.
In particolare, mi sono concentrato sulle 2 tipologie di tasse e sulle conseguenze a livello nazionale che si possono avere modificando la tassazione relativa all’imposta sul lavoro e la tassa di importazione.

Per l’eItalia attualmente l’imposta sul lavoro è applicata per ogni prodotto/materia prima pari all’1%. Questa politica, chiaramente, favorisce chi lavora nelle aziende, avendo praticamente la paga lorda quasi uguale a quella netta. E’ anche vero che, tenendo bassa l’imposta sul lavoro, all’eStato potrebbero mancare fondi necessari per le funzionalità della macchina burocratica. Per caso ho letto un messaggio di Reynas scritto più di un anno fa in cui, allarmato, annunciava la sospensione delle attività dell’opera sociale. Ecco, mi riferisco proprio a questo: una parte delle tasse, come nella real-life, sono utilizzate per il sostentamento e il mantenimento di determinati servizi nazionali. Aumentare leggermente l’imposta sul lavoro e decidere di dirottare queste entrate in un’opera di sostegno per gli eCittadini bisognosi soprattutto di cibo, avrebbe come ricaduta quella di elevare tutti quegli “account” che versano in condizioni disagiate e che sono a rischio di abbandono. Questo comporterebbe anche un aumento delle possibilità di arruolare maggiori eCittadini avendo ripristinato loro l’energia mancante. Di contro, una imposta sul lavoro bassa aumenta il “soldo in saccoccia” di tutti quelli che lavorano, ma questo, come espresso prima, farebbe aumentare il divario tra chi non lavora e chi lavora, non solo in termini di ITL ma anche in termini di possibilità di far crescere gli eCittadini.

Riguardo la tassa di importazione, c’è da fare una premessa. Questi ragionamenti esulano da eventuali accordi economici - se mai ce ne fossero - con altri ePaesi.
A livello puramente teorico, per far si che le industrie e l’economia interna si sviluppi, sarebbe opportuno impostare la tassa di importazione pari al 99% in modo da sfavorire coloro che piazzano cibo, armi ecc nel nostro mercato. Questo, comporta 2 aspetti fondamentali: se da un lato possiamo registrare una crescita delle industrie nazionali (crescita della domanda —> maggior guadagno) dall’altro si potrebbe avere, nel breve periodo, una carenza di cibo/armi/case perchè l’offerta nazionale non riesce a sostenere la domanda. Ad una breve analisi, non mi sembra il caso dell’eItalia. Ho notato che il “turn-over” dei prodotti (materie prime e prodotti finiti) all’interno del mercato è molto molto basso, quindi significa, che almeno per il momento, l’offerta riesce ben a sostenere la domanda, anche perchè c’è il fenomeno (che io aborro dal profondo del mio cuore) dell’autoproduzione (di cui, in tempi antichi, ne avevo parlato qui: https://www.erepublik.com/en/article/ix-riflessioni-circa-il-salario-minimo--2236045/1/20

Porre la tassa d’importazione al 99% - sfavorendo quindi le merci che entrano in eItalia - potrebbe tradursi in maggiori introiti per chi ha aziende.

Sono sicuro però che tra voi c’è più di qualche “mangiabambini” che mi dirà: >.
Per ovviare a questa cosa, si potrebbe fissare un salario minimo. Ne ho discusso un po’ nel link che vi ho già inserito. Ovviamente sarebbe un salario minimo impostato “fuori schema” nel senso che, sarebbe organizzato tra tutti i produttori. 
Mi spiego meglio, e qui mi ricollego alle…api di cui avevo accennato nell’articolo precedente. Dalle ultime statistiche, siamo circa 900 eItaliani attivi. Oggi - nel momento in cui scrivo l’articolo - ci sono 3 nuovi cittadini eitaliani (nuovi utenti). Ebbene, diventiamo api. Organizziamoci semplicemente per classi. Produttori, militari. Secondo il fabbisogno del momento. Pochi grandi produttori sarebbero auspicabili rispetto ad una miriade di piccoli (auto)produttori. 

>. No, perchè aumentando il salario minimo e tassando leggermente di più il lavoro, si dà la possibilità ai lavoratori/militari di crescere velocemente (salario più alto) e di fornire assistenza sociale a coloro che sono caduti in disgrazia (attraverso un leggero aumento della tassazione sul lavoro). Inoltre, si ridurrebbe la dispersione dei nuovi ingressi in un eMondo molto vasto. A questo proposito, si dovrebbe creare/riattivare una sorta di “ministero dell’accoglienza” (o l’attuale “ministero dell’informazione”) per indirizzare al meglio chi entra a far parte del gioco. Non solo indirizzandolo per il primo periodo con consigli e tecniche ma anche incanalandolo verso la carriera militare o industriale.

Riguardo alla carriera industriale, gli strumenti ci permettono di calcolare esattamente il profitto giornaliero in base a tutta una serie di variabili che non sto qui a discutere. Fissare, attraverso una FederCibo, FederArmi ecc…salari minimi per singolo prodotto e classe, avrebbe come conseguenza un maggior controllo sia sulla ricchezza, sia sulla crescita omogenea della popolazione. Salari più alti garantirebbero ai singoli eCittadini maggiore liquidità per acquisire armi e cibo e per quindi combattere nelle battaglie. Ogni Federazione di produttori dovrebbe fissare salari minimi garantiti con il vincolo, ad esempio, che il 60% ricavi debbano essere utilizzati in salari. Questo appiattirebbe e standardizzerebbe il profitto del singolo produttore, ma garantirebbe stabilità sia del mercato, sia dei lavoratori. Se gli strumenti di governo del gioco non lo permettono, si potrebbe instaurare tra i produttori, una sorta di dichiarazione dei redditi (si lo so anche qui! Non mi scrivete tra i commenti le parolacce 😛 ) in modo da monitorare gli introiti e definire al meglio le politiche di produzione a livello nazionale.
E’ chiaro che in funzione della tipologia di Q (per cibo ecc), saranno fissati dei salari minimi. Questo potrebbe comportare una corsa al salario più alto fornito da aziende che producono prodotti a Q più elevati. A livello teorico, si potrebbe valutare la possibilità di indirizzare tutti i produttori a produrre 1 solo tipo di cibo (ad esempio il Q7). In questo caso si “obbligherebbe” ad effettuare l’upgrade di tutte le aziende (magari anche attraverso incentivi statali). Oppure, opzione meno rivoluzionaria, standardizzare il passaggio di dipendenti in funzione del loro livello nel gioco. Ad esempio: dal livello 1 al livello 5, lavori presso aziende di Q1, dal livello 5 al 10 presso aziende di Q2 e così via. Tutto monitorato e…congruente. 

Voi cosa ne pensate di queste riflessioni?

Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più. (Epicuro)

Il Direttore,
A.A.