Colpo di scena

Day 1,790, 10:45 Published in Italy Italy by Feliks Edmundovic

Servirebbe proprio un bel colpo di scena per ravvivare un pò il dibattito in sto paese: son giorni che i giornali son pieni dei commenti della nuova formazione politica di sly, il noto Party for Life, e sembra che l'idea di base abbia fatto breccia.

E' un buon risultato, per un partito che sta scalando la classifica in modo così rapido e che fonda la propria proposta su due punti fondamentali, a quanto ho capito: rivitalizzare il Welfare e ridimensionare l'Esercito pubblico.
Sembra che sia dato quasi per assodato che l'Esercito sia effettivamente il carrozzone inutile che viene dipinto, le obiezioni si ritirano ormai su questioni di principio, o sulla sfiducia che si riesca a fare meglio.
E' un ottimo risultato: almeno apparentemente, la lettura dell'eItalia che danno sly e compagnia è stata accettata.
Del resto, pare che gli altri partiti siano rimasti spiazzati dall'avanzata dei nuovi arrivati: col loro silenzio attonito e con un governo che è impegnato a farsi le ossa, capisco l'euforia che deve regnare nel Party, che vede dritta e aperta davanti a sè la strada della vittoria.

Mi chiedo allora quale sarebbe l'impatto di un bel colpo di scena sul mondo politico eitaliano: un colpo che è in incubazione da un bel pò, ma nessuno sembra essersene ancora accorto.

Ecco, facciamo un'ipotesi allora, e partiamo da presupposti reali: dal fatto che un paio di mesi fa è stata varata una riforma del rapporto Governo-EI, ad esempio, e dal fatto che in questa riforma sono previsti degli investimenti strutturali, che esiste una regolamentazione delle scorte e che c'è un limite preciso al denaro che l'Esercito può mantenere in cassa, per le emergenze.
Un altro fatto: da quando è stata varata quella contestata riforma, i finanziamenti richiesti dall'EI sono andati costantemente in calando.
Ipotizziamo allora che ad un certo punto l'EI dichiari che, al livello attuale degli equip, non ha più bisogno di denaro: anzi, andiamo perfino oltre, immaginiamoci che l'EI dica "Stato, non solo non mi serve denaro, ma supero i limiti di CC imposti per legge, quindi inizio a darti dei soldi".

Ecco, io mi chiedo che impatto avrebbe una cosa del genere sul nostro panorama politico.
Se accadesse davvero (e qualcosa mi dice che non siamo così distanti), dove andrebbero a finire i discorsi su "insegnare all'esercito a gestirsi"? Oppure le speculazioni sull'inefficienza dell'EI?

L'immagine di un esercito decadente, sprecone e buono solo a far mostrine, costruita con fatica e impegno certosino, finirebbe nel cesso nel tempo di un respiro e mezzo.

In realtà, sly e compagnia spero mi scuseranno, se sto infliggendo loro questo WoT, il mio fine non è attaccare loro, ma ribadire a tutti quanti che rifarsi a vicende della italia reale è facile, molto più difficile è trovare la strada giusta in questo giochino, che è molto diverso dalla realtà al di qua dello schermo.
E la strada da percorrere non passa sicuramente per la rinuncia all'Esercito pubblico, che non è inefficiente, non è inefficace, assicura equipaggiamenti alti in battaglia e riconosce a chiunque il diritto di combattere in una MU dove l'unico requisito è essere italiani e voler sparare per questo Paese.

Esiste una legge che regola chiaramente il funzionamento economico dell'EI: i problemi che c'erano prima sono stati risolti, e non esistono più.
Prepariamoci piuttosto allora a discutere su come utilizzare i fondi che verranno dal surplus dell'Esercito: vogliamo costruire un fondo con cui foraggiare le MU private in missioni specifiche? Oppure preferiamo alzare il livello degli equip EI, per ritrovare i soldi spesi nel maggiore danno inflitto dal nostro Paese? E casomai volessimo fare entrambe le cose, con che tempi? Con che modi?

E' questo il dibattito che ci deve interessare ora, lasciamo al passato i dubbi risibili sull'opportunità di un esercito pubblico, che non hanno nessun senso al giorno d'oggi.

Prolissamente vostro,
Feliks