[LO STRIGO] Racconto Interattivo - Prima Puntata
Atlius DC
Lo Strigo avanzava incerto a cavallo sui campi desolati di Maecht. Ovunque si girasse, nient’altro che una distesa d’erba secca, resistente anche al forte vento che spazzava la regione da mattina a sera.
In lontananza, le montagne sembravano più vive di quel luogo, e probabilmente lo erano, visto che si diceva ci fossero ancora dei nani intenti a fabbricare la loro ferraglia, da qualche parte. Al di là di questo, però, lo Strigo era solo e camminava solo in una landa desolata.
Perfino nei pochi villaggi difesi da palizzate era difficile trovare qualcuno. Gli uomini erano stati reclutati per la guerra mentre le donne e i bambini erano stati mandati in città, dietro solide mura, da qualche parente che aveva possibilità di accoglierli. Non restavano che gli anziani i quali cercavano ancora di ottenere qualcosa dalla terra nonostante l’autunno stesse ormai per cominciare.
Lo Strigo non beveva da due giorni. Sebbene la sua resistenza alla fame e alla sete fosse di gran lunga superiore a quella di un comune essere umano, sentiva che se fossero passati altri due giorni avrebbe anche potuto cominciare a notare segni di disidratazione e perdita temporanea della coscienza.
Nelle bisacce appese al cavallo c’era solo carne essiccata, mangiarla avrebbe accelerato il processo di disidratazione e, in ogni caso, non era la carne ciò di cui doveva preoccuparsi. In quella situazione il cavallo sarebbe morto prima di lui rifornendolo per almeno dieci giorni.
“Che pensieri del c***o che mi vengono in mente in queste situazioni”. Pensò anche che se dei bobolak lo avessero avvistato così indebolito non si sarebbero fatti problemi a tentare l’assalto e, probabilmente, sarebbero anche riusciti ad avere la meglio col numero.
Un altro pensiero sbagliato. Tutto ciò che sapeva era che a Nord c’era Maecht, la capitale dell’omonima regione e che per quella città passava il Velda, il fiume noto per la limpidezza delle sue acque.
Fu in quel momento che decise di volgersi indietro con lo sguardo per vedere quanta strada aveva fatto dai giorni in cui era solo un allievo Strigo, e lì per lì non notò nulla. Man mano però che i pensieri sul passato si affievolivano vide delle piccole figure alte non più di un metro e venti correre nella sua direzione. Le sagome scure non erano più di una decina e somigliavano proprio a quelle dei bobolak, che coincidenza!
Doveva prendere una decisione: correre verso la capitale o girarsi e affrontare i bobolak…
Cosa deve fare lo Strigo?
1) Correre a più non posso verso la città di Maecht per continuare i suoi affari.
2) Caricare contro i bobolak nelle sue pessime condizioni.
Comments
Bella iniziativa Atlius, spero abbia il successo che merita nonostante il poco pubblico. Comunque, voto per 1)
Beh non può crepare subito dai, 2)
2) sicuramente avranno dei rifornimenti da requisire una volta sconfitti
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Vogliamo vedere un bel macello! Voto 2)
2)
(Io rivoglio Xebid...)
2)
2) i bobolak sono carini e coccolosi
1: mai fare il passo più lungo della gamba. Comunque bel racconto. 🙂
Complimenti al novello scrittore appassionato del genere fantasy 🙂
La storia è interessante ma offrire solo due scelte mi sembra poco coraggioso...se si consente un umile consiglio da parte di un attento lettore, io avrei da proporre una terza scelta molto più coraggiosa e intrigante, dal mio punto di vista, e cioè:
3. Fermarsi attendendo che i bobolak si avvicinino a sufficienza e poi parlare loro di una potente e antica pietra che la leggenda vuole sia stata lavorata da un'antica razza che abitava quelle inospitali lande in un'era precedente e molto più prospera. Quella pietra è a disposizione del nostro protagonista che potrebbe barattarla avendo in cambio salva la vita e un po' di preziosa acqua in cambio.
La pietra che il protagonista consegnerà è si preziosa, ma per essere utilizzata in tutto il suo potere è necessario conoscere la formula pronunciandola nell'antica lingua del popolo che la lavorò nell'Antica Era...e questa formula può essere solo conosciuta da.....che si trova in..... e l'unico modo per raggiungere quella persona in quel luogo lo sa solo il nostro protagonista...il quale mentendo...promette ai piccoli bobolak che tornerà presto indietro con la formula...se naturalmente accetteranno la sua pietra in cambio di lasciarlo andare libero e dopo essersi dissetato a dovere...
Fammi sapere se ti interessa questo mio spunto di riflessione 😉 o se magari già hai preparato il proseguo della tua bella storia...
E' uno spunto interessante ma nessun bobolak sa parlare le lingue degli uomini o degli elfi, o dei nani o degli gnomi. Sono a metà, al confine, tra la bestia e il senziente. E' possibile impressionarli ma parlare loro di un'antica pietra è difficoltoso in quanto non capirebbero ciò che gli si sta dicendo. Una terza opzione poteva essere l'intimidazione ma lo Strigo non ha nulla con cui fare loro paura.
Bene, allora scelgo l'opzione nr. 01 😉
Però non ti auto-votare i commenti 😛
Opzione 1.
Terza opzione: I bobolak sono miopi quasi quanto me, il giovane strigo potrebbe starsene bel che fermo e sperare che rutilia non faccia casino nel mentre che corrono fermo non si sa cosa
Oppure la N.2 dato che la resistenza del cavallo finirebbe prima di quella degli ominidi, costringendolo a combattere appiedato piuttosto che con un vantaggioso rialzo
Il cavallo non è Rutilia e lo strigo non è Geralt 🙂
Per il resto è una proposta interessante!
Sono sorpreso ed intrigato allora! Aspetto con ansia di sapere da che scuola provenga
Carica 2 😉