Partito e-italiano o Partito Nio-italiano?

Day 4,901, 02:23 Published in Italy Croatia by Simone Greco01
Attenzione: con quest’articolo l’intento non è quello di creare flame fine a sé stesso ma aprire un dibattito riguardo l’opposizione presente ad oggi in e-Italia.
Nessuno vuole ostacolare la libera espressione dell’opposizione, è normale avere diverse visioni su come gestire un e-stato ma è giusto che sia fatta con criterio e senza mistificare la realtà dei fatti.


Qualche giorno fa Last_hero commentando un articolo della Gazzetta Ufficiale ha paragonato il governo attuale a quello di NIO.




Facendo tali dichiarazioni, Dante D ha replicato elencando quali sono, secondo lui, gli aspetti che differenziano radicalmente i due governi. Di seguito mostro la dichiarazione di Dante e la replica di last_hero.




Da qui vuole partire l’analisi di questo messaggio e del perché tutti questi punti sono privi di onestà intellettuale.

1- Elezioni

Le elezioni, come dice correttamente Last, ci sono state anche in dittatura. Nulla di sbagliato. Per quanto però mi sembri ovvia la differenza che intercorre tra i due periodi, ripropongo la wiki sull’argomento.

“Under dictatorship
Main article: Dictatorship
If there is a dictator on power in the country, the President and congressmen don’t officially lose their positions, but they are powerless as long as the Dictator is ruling the country. The congressmen and the President cannot propose or vote any laws, or give out citizenship.”

I congressisti e il presidente non possono proporre o votare alcuna legge o concedere la cittadinanza. È palese quindi che le elezioni potrebbero non esserci in quanto non vi è alcun ruolo ricoperto da essi, il loro ruolo è puramente formale e ai fini del gioco non hanno alcuna incidenza.

Ad oggi vi è una situazione radicalmente diversa.
I congressisti, anche di un partito non al governo, hanno la facoltà di proporre leggi e di svolgere un’eventuale opposizione rigettando una proposta di legge.

2- Bilanci

È credenza di molti che all’inizio NIO abbia pubblicato dei bilanci, per altri invece, questi non sono mai esistiti.
Per risolvere la controversia mi son preso la briga di andare a spulciare a ritroso tutta le pubblicazioni della Gazzetta Ufficiale di Governo e, come per molte questioni, anche qui la verità è nel mezzo.
Ripercorriamo i vari governi che si sono succeduti dall’ascesa di NIO:

Titan I: non esiste nessun tipo di bilancio se non una piccola considerazione riguardo la tassazione del mese di riferimento.

Titan II: qui troviamo il primo dei bilanci di cui molti hanno memoria. Andandolo ad analizzare però, ci si può benissimo render conto del perché da molti non è considerato tale. Esso è un bilancio medio giornaliero, riguarda esclusivamente gli ultimi 7 giorni di governo e non sono presenti riferimenti alle Org.
Già il primo “bilancio” destò al tempo sospetti fra i cittadini e-italiani, come possiamo vedere dal commento di Euea:

Titan III: nessun bilancio
Titan IV: stesso discorso del Titan II con annesse lamentele.


Dal Titan IV in poi non si ha più traccia dell’economia statale.

Come possiamo concludere, quei bilanci sono assolutamente parziali e non sono da considerare tali.
Last con questo punto vuole insinuare che non si stia facendo nulla di speciale rispetto a quanto fatto inizialmente dal governo di NIO ma sollecito a guardare gli ultimi due bilanci redatti da Tebaldo per rendersi conto che il paragone non è assolutamente ammissibile. L’economia dello stato è stata gestita con estrema trasparenza cosa che invece non fu mai fatta, nemmeno inizialmente, da NIO.

3- Tasse
Qui Last inizia con un processo alle intenzioni non verificabile. Condivide l’operato di governo attuale, nel conservare le tasse al minimo, ma lo accusa di non poter fare altrimenti e che se il governo ne avesse la possibilità le alzerebbe come successo in dittatura. Non sta a me dire che né io né last siamo in possesso di una sfera di cristallo. Possiamo solo sapere ciò che il governo sta facendo ora. Ad oggi, è stata fatta riguardo la tassazione la cosa più saggia per il paese.
L’ipotesi di last, che il governo alzerebbe le tasse se si fosse trovato nella stessa situazione geopolitica di allóra, non ha riscontro in nessuna dichiarazione di nessun membro di governo. Sono tutti concordi nell’ affermare che la tassazione al 25% avuta in dittatura ha massacrato i cittadini e-italiani che ora si meritano un periodo di tranquillità.
Va inoltre sottolineato che la tassazione al 25% avutasi in dittatura non ha portato ad alcuna forma di welfare verso i cittadini.
Il governo attuale con le casse semivuote e con una tassazione all'1% vuole invece provare a creare, nelle sue possibilità, una forma di welfare che aiuti più persone possibili.

4- Pack
“Anche NIO comprava Pack.”
Anche questa frase è vera ma manca, ancora una volta, di contestualizzazione.
Con quali soldi NIO comprava pack? Con la forte tassazione italiana e soprattutto con i 50 milioni dell’ESF.
A chi venivano dati i pack? Questi venivano dati esclusivamente a giocatori che supportavano il partito. Inoltre non fu posto in essere alcun metodo per distribuire i pack in modo meritocratico e furono packati, tra i vari, anche pg poco utili e con poca forza. Il risultato è stato che ad oggi nessuno di questi player è decisivo nella difesa del nostro stato.
La proposta del governo è quella di packare i pg che otterrebbero più benefici in assoluto da quest’iniziativa, che hanno buone statistiche, buona forza e che siano attivi, senza alcuna distinzione di partito o altro.
NIO sfruttava i risparmi dei cittadini ridistribuendoli ad una piccola nicchia elitaria. Il governo attuale vuole ridistribuire parte dei proventi dello stato per ottimizzare il più possibile la crescita del paese.


A voi le conclusioni.


Agli occhi di molti non sembrerò la persona più adatta a trattare tale argomento perché non ho vissuto il periodo della dittatura ma ho cercato di informarmi il più possibile su ciò che è avvenuto in quel periodo.

Last e gli altri rappresentanti di partito sono liberissimi di commentare ed esprimere la loro nei commenti per arrivare ad un dibattito rispettoso e proficuo.