Una nuova avventura!

Day 4,440, 14:03 Published in Italy Italy by Zar Xevril Genar

Xevril Genar pensava di aver chiuso col suo passato. Pensava che le lotte interne fossero finite e la pace fosse vicina...Stolto!

In un tiepido pomeriggio invernale sui monti della Sila, durante un pic-nic con 55 portate e 7 torte, Xevril sente improvvisamente vibrargli il telefono, un vecchio rakkia 2312, costruito in lega di titanio e vetro antiproiettile touch screen.

"Mannaggia a Titan, hanno finito i soldi, tacci loro" Lo avvertivano le notifiche, che provenivano sia dalla bacheca di stato che dalla circolare del partito.

"E maronne cos'è successo mo?" Esordì il buon Xevril

"Frullatore, a rapporto!"

"Hanno alzato le tasse signore" Rispose il suo fido automa domestico, nonché amico e compagno di mille avventure.

"COOOSA????? E DI QUANTO LE HANNO ALZATE??"

"Di 25 volte signore"

"CHE VOR DI?? MO DEVO PAGARE 25 VOLTE IN PIU DI TASSE??"

"Non ne ho idea signore. Credo piuttosto che vada fatta una media"

Xevril Genar ringraziò dunque il buon Frullatore e si diresse personalmente verso il suo centro di comando: Una Baita a cinque piani con cantina, sauna, attico, e naturalmente un ascensore.

Dopo aver quasi annichilito la sua sedia da gaming lanciandovisi sopra, Xevril accese il suo Ipercomputer d'ultimissima generazione ed avviò il browser cercando il database di stato, che nonostante la dittatura era perfettamente trasparente secondo la normativa galattica. Cercò dunque la pagina della sua patria, l'Italia, e smanettò un po' per trovare le proposte di legge:

Era tutto vero: Il dittatore aveva alzato le tasse.

"CHE AFFRONTO!" Pensò immediatamente il buon Xevril, ma evitò di fare troppa polemica, dunque, in quanto congressista per il PCE, chiese gentilmente le motivazioni nella bacheca nazionale.

Essendo riuscito fra l'altro ad ottenere una grazia parziale dall'Imperatore Titan DC, decide dunque di contattarlo, per chiedegli personalmente delle informazioni. Quest'ultimo allora dapprima lo rincuora, dicendogli che cambierà poco, poi però si comporta in maniera elusiva, come se stesse tramando qualcosa.

Ed infatti quando Xevril lesse da uno dei vari imprenditori italiani che nonostante tutte le eccezioni possibili, le tasse sarebbero comunque sestuplicate, Xevril sapeva che era vero, e quando glielo riferì all'Imperatore quest'ultimo lo ignorò.

Almeno fin quando non venne il momento giusto, il momento della verità: "Te ne puoi anche andare per me. Questo è il momento di alzare le tasse. Possiamo e lo faremo, e se sei così stupido da non capire il perché non è colpa mia" Gli disse freddamente, e poi tornò alle sue scartoffie, o forse a festeggiare quest'ultima grande villaneria insieme al Kaiser, suo delfino.

Xevril amava i suoi amici comunisti, anche perché gli permettevano di evadere le tasse, ma di fronte ad un'offesa così grave non rimaneva altra scelta: bisognava emigrare. Ma dove, dove? Xevril aveva molti rapporti per il mondo, ma fare delle scelte non era il suo stile. Messico? Svizzera? Svezia? Australia! Ma certo mi contattò quel tizio importante che voleva dei consigli, nah, non risponde, pazienza. Russia? Ucraina? Norvegia? C'erano così tante opzioni, ma Xevril, furbo come un procione, chiede immediatamente supporto ai suoi amici Ucraini per la cittadinanza, siccome era già da tempo che lo accoglievano amichevolmente nelle loro feste.

E fu allora che in mille e più Ucraini (e un norvegese) gridarono all'unisono: "XEVRIL! XEVRIL! XEVRIL! XEVRIL!" E senza neanche dire si lo accolsero nel loro paese a braccia aperte, dandogli cibo, soldi, armi di distruzione di massa, ogni genere di bene e servizio!

E fu così dunque, che Xevril iniziò una nuova fantastica avventura in Ucraina, terra piena di giocia e di f**a bellezza, una grandissima, incommensurabile bellezza. Lontano dal flame, dalle tasse, dai comunisti scusate è l'abitudine. E pronto per ribadire la sua posizione sociale di Kulako imprenditore passionale.



Tranquilli, ci perdo giusto il flame della bacheca nazionale e la bacheca del pce, e la sopravvalutata capacità di votare. Per il resto vi sarà ancora vicini miei cari amici, e che l'abbondanza sia con voi!