Questa banca riserva sempre tante sorprese...

Day 1,408, 08:56 Published in Italy Italy by Toshia
Ospito quest'oggi un articolo scritto da AleRocketMan. Buona lettura 😉

Premessa: scrivo questo articolo come libero cittadino e NON come membro del Governo. So che non è molto corretto, e per questo mi scuso con il Presidente, con tutti gli altri membri del Governo e con i partiti che l’hanno appoggiato. Purtroppo, visto che l’argomento potrebbe essere chiuso a giorni, non ho potuto aspettare la fine del mandato e sono disposto a rassegnare le dimissioni se qualcuno dei sopracitati fosse contrario al mio gesto.

In questi giorni è in corso un sondaggio, sottoposto dal Governo eItaliano al Congresso, per valutare il rimborso, da parte dello stato, dei debiti della Banca d’eItalia.
Questa votazione, però, mi ha messo una pulce nell’orecchio. “Staremo risolvendo la questione nella maniera corretta? Cosa dice la legge, approvata dal Congresso, che garantisce la banca ed i suoi investitori?”
Colpo di scena! Questa legge non esiste.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che, di fatto, il Congresso non ha garantito la banca. Ne hanno parlato, magari, ma manca una legge che attesti che lo stato dovesse coprire gli eventuali debiti della banca.
A questo punto mi è stato detto che non serviva perchè la banca era statale e i comunicati della banca e del governo avevano valore di legge. Tralasciando per un momento il fatto che gli articoli di giornale non hanno alcun valore, ho detto “Ok. Andiamo a vedere la legge che definisce la banca come organo statale.”
Altro colpo di scena! Non esiste neanche questa legge.
Questo vuol dire che la Banca d’eItalia è una società privata e che lo stato non ha alcun diritto o obbligo verso essa ed i suoi investitori.
Il risultato di queste scoperte qual’è?
E’ che lo stato non deve ripianare i debiti della banca e che qualsiasi provvedimento a riguardo è solo un’ingerenza statale su una società privata.
Il problema del debito resta dunque della banca e di chi l’ha fondata, che ne é il proprietario. Deciderà lui come meglio risolverlo.

Per farvi capire meglio quello che voglio dire faccio un semplice esempio.
E’ come se io domani, nella realtà, fondassi una banca e proponessi alle Camere e al Governo di renderla statale e garantirla con i fondi pubblici. Le camere ne discutono, i presidenti di camere e governo vanno a dire in giro che approvano la mia proposta e poi non legiferassero su questo argomento. La mia proposta, anche se, a parole, appoggiata, sarebbe, di fatto, respinta. E poco importa che poi io vada a pubblicizzarla dicendo che ho la garanzia dello stato perchè la garanzia, in realtà, non esiste e che in caso di fallimento dovrei vedermela per i fatti miei. Sarebbe, anzi, pubblicità ingannevole e verrei punito.

Quindi, in conclusione, come cittadino, non voglio che i soldi statali vengano usati per pagare i debiti di una società privata.

A voi le riflessioni a riguardo.