Ode al Titano

Day 2,704, 04:20 Published in Italy Slovenia by Phitio

Si, scusatemi tanto, si dovrebbe pubblicare un articolo al giorno.
Ma questa e' sorta spontanea, per ora mi piace, magari domani non mi piacera' piu' e finirei per cassarla, come ho gia' fatto altre volte.

Prendetela cosi' com'e', un carme dall' afflato goliardico,
con rime e metrica sgangherata 😃 😃

Di tal siffatto ingegno,
era la mente dittatora
che tutto ei gia' si pensava
ma non che finisse in tal malora

“Non ho io la argentea carta
strisciato vieppiu' volte
per far voi, vile marmaglia
la gran splendida mia corte?

Or capisco i strani segni
che spuntavan dietro tende
vedeo gente si affannarsi
a cambiare le mie consegne

Il mio imperio saggio ormai
gia' su orecchie sorde cade
e infam, tristo dileggio
duro il capo mi percuote.

Ma inver io, no, non son morto:
ancora argenteo e invitto impera
il gran rettangol di magia
che di possanza e' madre fiera!

Orda d’unni io chiamero'
su quest'orrido ingrato suolo
e con barbaro ferro e rosse fiamme
tra urla e gemiti laveranno
l'onta di cui porto il duolo
affinche tutti piangeranno.

Dite, che di questo intento
mi s' accusa dalle piazze
e che quel che ho appena detto
l'ho gia' fatto nel passato?

Ma non vedeste mia bontade?
Ai pezzenti per le strade,
assisi su strati di liquame
grandi arme a grandi mucchi
regalai forte, a piene mani
per trollarmi con i crucchi
e altre genti occidentali ?

Le pagavo di mia sponte,
col sorriso piu' smagliante,
e se tasse in su sparavo
per l’italico lamento,
non vi dissi che quel fatto
accadde sol perche' sbagliavo?

mi dissi, "le porto a due e cinque",
e mi venne venticinque!
Poi, che ci volete fare,
se una cosa e' fatta, e' fatta
non si puo' piu ritirare
che il mio orgoglio da sovrano
non si puo' mica spiegare!

Deh, infida cricca,
di tankoni avidi e ingavi
di mia MORA non avrete,
neanche in foto le mie chiavi
Essa e' piena di elementi,
dei balcanici guerrieri,
e lor magno fosco appetito
rifornisco di alimenti!

Son partiti? E dimmi, quando?
Dicon che non davo loro
quell che in gir propagandavo?
E son partiti per altro mare
Senza manco salutare?

E dite che or son pure esautorato
dal mio partito, e immantinente,
dallo vice che, sagacemente,
io in persona avea pagato?
No, no! Perche' funesto fato
in tal modo mi percuote?

Non bastava avere un dio,
un dio semplice e bonario
che comanda e che riscuote
sempre, si, su quel binario
di trolleggio e di dileggo
e nel resto altrui foraggio?

Addio patetica gentaglia,
vado a stare coi miei pari
in terra Serba, tra i piu' forti
qui siam troppo ai ferri corti.

Io so forte a guerreggiare,
col rettangolo tra i denti,
ma se andiamo alle parole,
poi mi mancan gli argomenti."

Saluti
Phitio