[Cultura Italiana] Và pensiero, sull'ali dorate

Day 1,877, 13:27 Published in Italy Italy by Hinamarth


"Nabucco nacque sotto una stella favorevole, giacché anche tutto ciò che poteva riuscire a male contribuì invece in senso favorevole"

Giuseppe Verdi

Il Nabucco, composta da Giuseppe Verdi di cui il libretto è stato scritto da Temistocle Solera, è l'opera che diede fama al noto compositore italiano e che venne presentata, per la prima volta, il 9 marzo del 1842 al teatro La Scala di Milano.



Storia

La storia dell'opera fu di certo travagliata, e, per questo, vale la pena raccontarla.

Dopo il successo della prima opera verdiana Oberto, Conte di S. Bonifacio rappresentata alla Scala nel 1839, l'impresario del teatro milanese Bartolomeo Merelli aveva ottenuto da Verdi l'impegno di comporre altre due opere da rappresentare nelle stagioni successive. La seconda opera del giovane compositore Un giorno di Regno non fu però all'altezza della prima, e conobbe solo una rappresentazione. L'insuccesso fu, molto probabilmente, dovuto all'infelice biennio 1839-1840 del compositore, sofferente per la morte di sua moglie e dei suoi due figli. Il dolore di queste perdite, accompagnato dall'insoddisfazione per la sua ultima opera, spinsero Verdi a prendere l'ardua decisione di volersi allontanare per sempre dalla musica lirica e teatrale.

Tuttavia, l'impresario Merelli, che non aveva affatto perso la fiducia nel giovane, cercò più volte di convincerlo a tornare sui suoi passi, tanto da offrirgli la possibilità di comporre le musiche per il libretto "Nabuccodonsor" di Temistocle Solera, appena rifiutate dal tedesco Nicolai, consegnandoglielo. Ma Verdi, apparentemente irremovibile nella sua decisione, tornato a casa dopo l'incontro con l'impresario, gettò il libretto sul tavolo che, caso volle, si aprisse proprio sulle pagine del Và pensiero, sull'ali dorate, frase questa, che incuriosì fortemente il lettore, tanto da far sì che leggesse, e rileggesse, anche i versi fino ad impararli a memoria.
L'accaduto non era però riuscito a dissuaderlo dal proposito di non scrivere più musica. Si recò infatti da Merelli per restituirgli il manoscritto, ma l'impresario non volle sentire ragioni e lo costrinse a tenere il libretto, esortandolo a metterlo in musica.

Ormai il destino aveva compiuto il suo corso, e i versi di Solera erano già entrati nel cuore di Verdi, che giorno dopo giorno trovò la forza di comporne le note: nell'autunno del 1841 l'opera Nabucco era completa.

Così, il 9 marzo 1842, Verdi ottenne il permesso di musicare, all'interno del teatro La Scala, la prima dell'opera che, all'epoca, si chiamava "Nabuccodonsor". Tuttavia, la lunghezza del nome, fece si che questo fosse riportato sulle locandine in due righe : sulla prima era riportato "Nabucco", sulla seconda "Donsor". Così, ben presto, la gente iniziò a riferirsi all'opera solo con la parola "Nabucco".

Verdi riscosse subito un enorme successo tra il popolo italiano: il "Và pensiero, sull'ali dorate" fu visto come simbolo del popolo italiano oppresso, e alcuni patrioti lo vollero fortemente come Inno Nazionale ( e ci tengo qui a sottolineare che i patrioti erano italiani, per evitare equivoci ), proposta, però, che non venne mai realizzata.

Significato dell'opera

L'opera tratta della condizione degli Ebrei, oppressi dal dominio del regno babilonese di cui Nabucodonsor II era il re.

Testo

"Va' pensiero, sull'ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,
Di Sïonne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!

Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!"


Musica

Và Pensiero, sull'ali dorate

Note: Vi invito ad ascoltare/vedere tutto il filmato, fino alla fine. Io sono rimasto piacevolmente sorpreso da quello che dice il maestro Muti, e spero che sia uno spunto di riflessione per tutti voi ( per me già lo è stato ).

Viva l'Italia.