The Queen: anche la musica è storia

Day 2,413, 14:02 Published in Italy Italy by Cmax15

I Queen sono considerati una delle più grandi band della storia.
Mantennero gli stessi membri dalla fondazione (1971) fino al loro scioglimento (1991), causato dalla prematura morte del leader Farrokh Bulsara, meglio noto con il nome di Freddie Mercury: lo stesso Mercury (cantante e pianista), Brian May (chitarrista), Roger Taylor (batterista) e John Deacon (bassista).
In realtà non è proprio così: la band originale era chiamata "Smile", composta da Brian May, Roger Taylor e Tim Staffell.
Staffell abbandonò gli altri due, che con l'amico Freddie Mercury crearono i Queen, trovando successivamente un bassista in John Deacon.
Grazie alla straordinaria voce di Mercury e all'abilità di May con la chitarra, il gruppo ottenne giudizi favorevoli fin dai primi singoli, fino alla pubblicazione del primo album, "Queen".
Il successo del gruppo crebbe in maniera esponenziale e già nella seconda metà degli anni '70 i quattro erano considerati una band di livello molto elevato.

Nel 1975 viene scritta da Mercury quella che viene considerata da molti (me compreso) la miglior canzone dei Queen: Bohemian Rhapsody; l'album A Night at the Opera, contenente Bohemian Rhapsody come cavallo di battaglia, consacrò definitivamente la band.
Il successo continuò ad aumentare, così come i singoli e gli album; insieme alla fama arrivarono premi e riconoscimenti: le classifiche di tutto il mondo erano dominate dal quartetto.
Non starò qui ad elencare le decine di canzoni che i Queen hanno composto, basti dire che è stata una delle band più prolifiche della storia della musica, che compose anche la colonna sonora di due film: "Flash Gordon" (1980) e "Highlander" (1986).

Nel 1981 Mercury e May fecero amicizia con David Bowie, che frequentava gli stessi studi di registrazione: dalla loro collaborazione nacque il singolo Under Pressure, un altro successo a livello planetario.
Tuttavia il gruppo cominciò a perdere parte del successo, e nel 1983 ci fu qualche mese di pausa, durante i quali i quattro membri si dedicarono a lavori da solisti (eccezion fatta per Deacon, che si dedicò alla famiglia).
Alla fine di questo periodo, il gruppo ritornò a riscuotere il successo degli anni precedenti per poi vedere quasi subito la propria considerazione pubblica calare di nuovo, continuando ad avere alti e bassi fino al Live Aid, concerto a scopo umanitario per aiutare le popolazioni dell'Etiopia; questa è considerata la più grande esibizione dei Queen (e in particolare di Mercury), nonostante i soli 20 minuti a disposizione nello stadio di Wembley, e portò la band al pieno successo, oltre a riavvicinare i quattro che si erano un po' staccati nel periodo precedente.

Il "Magic Tour" del 1986 fu un grandissimo successo, ma alla fine di questo la band si prese un'altra pausa di riflessione che durò circa un anno.
Non andarono mai più in concerto, a causa della malattia di Mercury, che al tempo aveva già contratto l'HIV.
Riunitisi nel 1988, i Queen decisero di pubblicare tutte le canzoni con autore "The Queen" e non più il singolo membro che l'aveva composta, il tutto per evitare altri dissidi.
I video dell'ultimo periodo della band sono caratterizzati dall'assenza di immagini dal vivo o dal bianco e nero: questo per nascondere le condizioni precarie del cantante.
Il 24 novembre 1991, Freddie Mercury annunciò al mondo attraverso un comunicato di essere risultato positivo al test dell'HIV e di essere malato di AIDS, confermando le molte voci che ormai giravano attorno alla sua salute.
Il giorno seguente, la voce di uno dei più grandi geni musicali del XX secolo si spegneva per sempre.

May, Taylor e Deacon organizzarono il "Freddie Mercury Tribute Concert", durante il quale, il 20 aprile 1992, le più importanti personalità musicali del mondo si esibirono a Wembley in memoria del cantante scomparso.

Di fatto, i Queen morirono con Mercury, anche se negli anni successivi vennero pubblicati alcuni inediti.
Nel 2004, May e Taylor crearono con Paul Rodgers i "Queen + Paul Rodgers", progetto conclusosi nel 2009, che ebbe un discreto successo, anche se neanche lontanamente paragonabile a quello dei Queen.


E ora, come al solito, un po' di aneddoti e curiosità.
Abbiamo già parlato di Bohemian Rhapsody, ma non abbiamo fatto cenno di I'm in love with my car, lato-B del singolo.
Questa canzone venne composta e cantata da Roger Taylor per esprimere la sua passione per le auto, ma Mercury si rifiutò di inserirla come lato-B di Bohemian Rhapsody. Roger, infuriato, si chiuse in un armadio: uscì solo quando Freddie si convinse ad accettare la sua richiesta.
Sempre rimandendo in tema Bohemian Rhapsody, non tutti sanno che nessuna radio voleva mandarla in onda all'inizio, a causa della sua struttura non convenzionale e della sua durata (6 minuti, un tempo improponibile per l'epoca). Poi, un giorno, Freddie Mercury regalò una copia della canzone ad un suo amico DJ, Kenny Everett, facendosi promettere di non mandarla in onda. Entrambi sapevano che la promessa non sarebbe mai stata mantenuta: Everett non si limitò a mandarla in onda, ne fece un fenomeno radiofonico. Dopo pochi giorni, durante i quali il pubblico poteva sentirla anche decine di volte in 24 ore, Bohemian Rhapsody cominciò ad avere il successo che meritava.

Altra canzone abbastanza famosa è I'm Going Slightly Mad, canzone che ha come video uno degli ultimi girati da Mercury.
In questa canzone ci sono molte frasi senza senso, frutto di una conversazione notturna tra Freddie e il suo amico Peter Straker: entrambi non riuscivano a dormire, così si trovarono e iniziarono a dire cose assurde, come "I think I'm a banana tree" o "I'm knitting with only one needle"; quando decise di scrivere una canzone sulla pazzia, il cantante attinse parecchio a questa conversazione.

Il video più famoso dei Queen è probabilmente quello di I Want to Break Free, dove i quattro sono vestiti da donne, il che suscitò parecchio clamore, all'epoca.
Il video venne censurato in parecchi paesi, tanto che a Tokio, quando Freddie salì sul palco vestito come nel video, il pubblico iniziò a fischiarlo e a lanciargli oggetti: non avendo mai visto il video integrale, i giapponesi pensarono che il cantante si stesse prendendo gioco di loro.
D'altra parte, quella canzone ebbe un successo stratosferico nel mondo, in particolare in Asia e in Sud America, dove divenne un vero e proprio inno alla libertà (al passaggio della band in tour in Argentina e Brasile seguì un tale successo da portare 10 singoli dei Queen nella Top 10!).
Tornando al video, forse alcuni di voi hanno presente la credibilità di Roger Taylor nei panni di scolaretta. Probabilmente la pensò così David Mallet, regista del video, che per fare uno scherzo alla sua compagna convinse Taylor in tenuta da scolaretta a entrare nel letto. Quando la poveretta tornò a casa e trovò il letto occupato la prese parecchio male, prima di scoprire la verità.


Rimanendo in tema video, parliamo un po' di quello di Breakthru: forse avete presente il video del treno in corsa, il "Miracle Express", che parte con la presenza di una donna. Quella donna era la fidanzata di Taylor, che si oppose alla sua presenza nel video. C'è da dire che adesso il "Miracle Express" è nel giardino del batterista, che decise di comprarselo come ricordo...

Immagino che molti di voi conoscano One Vision, e che la maggior parte di questi si siano chiesti almeno una volta perché diamine Freddie Mercury volesse del pollo fritto. La canzone finisce infatti con la frase "Just gimme fried chicken."
In verità, il testo doveva essere "Just gimme one vision.", ma ai Queen piaceva fare delle parodie delle loro canzoni in sala registrazione, e quel giorno per cena ci sarebbe stato pollo fritto per tutti, così Freddie la buttò lì mentre cantava per far ridere gli altri. Ma quel giorno, in sala c'era Jim Hutton, compagno di Mercury, che disse: "Andiamo, siete abbastanza famosi da potervi permettere di lasciarlo lì!". Ai quattro l'idea piacque, così lasciarono lì... il pollo fritto.

Non tutti sanno che lo stemma dei Queen è stato disegnato da Freddie in persona: vi sono rappresentati i segni zodiacali dei quattro membri, oltre a una fenice, simbolo di immortalità.
Il cantante si era infatti diplomato all'Ealing Art College di Londra ed aveva una grande passione per l'arte: si racconta che durante una vacanza in Giappone, nel 1989, comprò alcuni vasi di porcellana di grande valore, facendoseli recapitare a casa. Arrivarono il 24 novembre 1991; Freddie disse: "Finalmente, era ora...", per poi morire due ore dopo.
L'arte non era la sua unica passione: collezionava cravatte, centinaia di cravatte. Ma non ne indossò neanche una, perché odiava mettersele al collo.

Molti sono convinti che The Show Must Go On sia una sorta di testamento musicale del cantante, ma in realtà il testo è di Brian May, scritto dopo la fine di una relazione sentimentale. Venne rivista dal gruppo intero e alcune frasi vennero cambiate, ma inizialmente non aveva nulla a che fare con lo stato d'animo di Mercury nei suoi ultimi giorni.

In realtà, quest'ultimo lasciò un ultimo messaggio ai suoi fan, non un'intera canzone, ma solo una frase.
Il video di These Are the Days of Our Lives è l'ultimo girato con Freddie ancora in vita: il bianco e nero usato per nascondere le condizioni del cantante non riesce comunque a celare allo sguardo il suo aspetto emaciato e il suo rimanere quasi immobile.
Il video si conlude con Freddie Mercury che guarda dritto in camera pronunciando le parole: "I still love you...".


Ecco tutto, ci vediamo al prossimo articolo 🙂



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