Analisi del mercato italiano ed importazioni.

Day 311, 14:03 Published in Italy Italy by pier4reich

Ovviamente da niubbo.

Ipotesi: non conoscendo le meccaniche produttive, suppongo che un'offerta sul mercato di uno stock di prodotti, permanga fintanto che non viene ritirata/venduta (ovvero, non ha scadenze).

Sotto questa ipotesi suppongo che tutti i produttori in un settore siano rintracciabili in qualche giorno di osservazione. Dunque possiamo osservare subito i mercati.

cibo
Atualmente, sembra che la competitività sul mercato, per quanto riguarda il cibo q1 e q2, sia molto alta. Idem per il q3, mentre vedo solo 3 aziende in q4.

Ora, il cibo serve, di alta qualità, qualora si lavori per industrie ad alta qualità, o serve recuperare velocemente la wellness. Mentre, ovviamente, in tutti gli altri casi, basta il q1 o il q2.
Sul q1 e sul q2 la competitività e' alta e la produzione pure, e non e' necessario avere concorrenza straniera, altrimenti si collassa.
Sul q3 abbiamo una buona produttività, ma i rumeni riescono ad essere competitivi. Idem sul q4 con i francesi.

Se consideriamo l'import, ritengo la concorrenza estera sul cibo (salvo il q4 che fa sempre comodo in caso di necessità) futile, poiche' il mercato e' davvero saturo. Pero' c'e' dà considerare un'altra cosa.
Se e' vero che il nostro mercato interno e' competitivo, e se e' vero che c'e' sovraproduzione, ed infine se gli accordi commerciali sono bilaterali non puo' che giovarci.
Infatti se queste ipotesi sono giuste, i bassi prezzi di vendita, proiettati sugli altri mercati, ci permettono (come fanno i rumeni) di praticare prezzi competitivi e dunque di guadagnare piu' di quanto perdiamo. In parole povere, c'e' uno sbocco utile alla sovraproduzione, e cio' evita il collasso.
Ovviamente se la sovraproduzione e' venduta competitivamente.

gift
I gift si sommano, dunque non ha molta importanza che qualità si ha.
Analizzando un'attimo il mercato si vede che la produzione e' abbondante, e dunque competitiva, nel campo q1 e q2, mentre già i q3 lievitano.

Stesso discorso per i foo😛 se la produzione interna e' sufficiente al fabbisogno nazionale, allora i vari import sono controproducenti, poiche' si toglie mercato alla aziende nazionali.
Se la produzione e' in eccesso, ben vengano i TA (trade agreements) poiche' ci permettono di avere prezzi competitivi (a vantaggio del consumatore) e nello stesso tempo permettono di vendere su altri mercati (grazie proprio ai prezzi competitivi).

nota
Non sò se e' possibile, pero' se i GM (general manager) delle aziende possono immettere offerte diverse su diversi mercati, possono tenere un prezzo competitivo nel mercato nazionale, e possono provare il dumping (prezzi leggermente piu' bassi) con il surplus di produzione, nei mercati esteri.
Il dumping danneggia sicuramente le produzioni straniere (salvo non siano 4000 fake, prima o poi qualcuno compra a prezzo minore) a vantaggio di quelle italiane.
Il problema e' rispondere al dumping estero in maniera compatta. Altrimenti, vista l'impari capacità produttiva, se le aziende straniere crescono a dismisura sul mercato, e' necessario alzare i prezzi d'importazione.

tickes
Visto il basso consumo di questi (food serve giornalmente, gift pure tra aumenti di produttività, nuovi iscritti, welfare e guerre), credo che sia opportuno lasciare liberissimo il mercato, così e' vero che le aziende italiane patiranno un'elevata concorrenza, ma e' anche vero che se ben organizzate, possono vendere su altri mercati.

weapons
Questo e' un settore strategico. Non so' se e' possibile, ma io importerei di tutto di piu' in termini di q3 e q4 (così da levarle agli altri) a prezzi competitivi (anzi ben vengano!), e per il resto chiuderei le importazioni (importare armi q1 e q2 non la vedo come una grande scelta, in fondo le aziende partono da q1, quindi la produzione a bassa qualità deve essere locale).
Infine, visto l'elevato numero di guerre, importare alata qualità si, esportare...nulla! Se la vendita ristagna via di stock con aiuti statali, che e' sempre buono.

houses
Questo e' un settore importante ma che non vede continuamente come gli altri.
A vedere i prezzi delle aziende italiane e quelli delle aziende estere, io aumenterei le tasse sull'import delle case per far crescere il mercato interno (in tutti i livelli di qualità) fino a sfiorare la sovraproduzione. Dopodiche', riaprirei il commercio, così da poter vedere i prodotti italiani a prezzo molto competitivo (e magari vendere anche qualcosa all'estero).

Infatti le case sono i prodotti piu' costosi, e da quanto ho capito, sono anche quelli che fan pendere verso il negativo la bilancia commerciale italiana. (vedendo l'importazione da brasile ed indonesia).

magari ho scritto solo cazzate, quindi commentate, per ora la vedo così. Il commercio internazionale favorito, in alcuni settori gioca, in altri no, o almeno gioverebbe se i settori fossero adeguatamente saturi.

PS: appunto personale. E' vero che erepublik e' dinamico, pero', imo, non e' una grande scelta quella di avere rapporti commerciali con i nostri nemici piu' aggressivi con cui siamo in guerra aperta.
La bilancia commerciale con i rumeni, e' a nostro sfavore, in piu' siamo in guerra con loro ed ovviamente, loro non vendono prodotti interessanti da noi (esempio: armi q3 e q4). Per i gift ce la stracaviamo come anche per il food. Dunque terminarlo sarebbe d'obbligo.
Discorso diverso sarebbe commerciare con paesi nemici (esempio usa) ma molto meno aggressivi o prossimi ai confini nazionali.