[WOT] Potere e democrazia su eRepublik

Day 2,396, 18:33 Published in Italy United Kingdom by Vajura

Double Fail Fap Ahoy a tutti ?o?


E' notte fonda e non dovrei essere qui a scrivere questo articolo. Il tempo della RL stringe ma questo gioco in poche ore riesce a farmi tornare un desiderio ributtarmici abbastanza pericoloso ;P Vorrei solo fare alcune osservazioni, in questo articolo, riguardo al potere invisibile che esiste in questa community in base ad alcune mie esperienze passate. Non so se alcuni e-giovani si ritroveranno nelle mie righe o se saranno contestate.



Tanto per cominciare, è da tempo che medito questo articolo. Il mio dubbio era se fare “nomi” o no: se scrivere un articolo di protesta, con dovuti cambiamenti subito dopo al mio account, o se fare l'ennesimo wot “filosofico-astratto”. L'attesa ha prodotto questo risultato: l'astrattezza è diventata obbligatoria non per motivi di censura o di coraggio ma proprio perché in questi 5 mesi di minore attività, chiacchierando con altre realtà di Mu e partiti diversi dai miei, e con tradizioni di pensiero radicalmente opposte, mi sono reso conto che è effettivamente possibile un discorso “universale” di questo genere.

Diciamo che sia in RL che qui su erepublik se una persona ha un potere tende ad occultare tale sua “influenza”; ci sono, è pur vero, i cosiddetti “ruoli di responsabilità” e spesso tutti vogliamo credere davvero al fatto che avere potere e avere un giusto ruolo di responsabilità coincidano. Una delle cose che ad esempio mio padre mi rispondeva da piccolo, quando facevo obiezioni comuniste sulla struttura delle fabbriche (asd), era “è giusto che qualcuno si prenda la colpa se succede qualcosa, che se ne assuma la responsabilità”.

Ma è davvero così?

Ribaltiamo la frase di “Spiderman” di Sam Raimi e dunque “da grandi responsabilità derivano grandi poteri”?






In realtà, e qui tacciamo dei casi dei folli tiranni irresponsabili, la struttura di chi ha potere tende ad avere così tanti aspetti che trascendono questa identificazione che alla fine dovremmo rigettarla.
Io ho notato soprattutto questo: c'è una relazione fra il detenere un'influenza (Potere Informale) e il non dirlo, non manifestarlo. Altrimenti è scoperta, viene svelata e perde progressivamente vita.

La verità è come lo sguardo di Medusa nei confronti del potere oscuro, lo pietrifica e lo lascia sgretolare.




Più concretamente, su erepublik ho notato che dietro ad ogni grande associazione vi sono sempre delle persone che rimangono sullo sfondo e non hanno apparentemente nessuna carica; tuttavia tramite la loro influenza e i loro “contatti” rimangono sempre e comunque i veri centri decisionali. Casta? Trojka? Coincidenze? Io non credo.






Questa cosa crea il solito contrasto fra il riformatore che ancora crede nella parte “pulita” della democrazia e il realista che gli dimostra come non sarà possibile attuare una benemerita min****. In realtà ci sono anche molte altre conseguenze psicologiche: una fra le più famose è la “e-prostituzione”: intendo che anche su erepublik (rimango astratto ma chi ha vissuto abbastanza in questa community credo che potrà trovare delle assonanze con questo pensiero anche a tale livello di vaghezza) una persona che si rende conto di non poter ottenere molto senza l'appoggio del “Vecchio” o del “Potere forte” preferisce, piuttosto che continuare a pubblicizzare la sua idea in sé e per sé, fare amicizie ed ottenere simpatie per poterla lasciare in mani più forti.





Ho vissuto e-personalmente alcune situazioni legate a questi fenomeni e spero di non dover mai vivere in RL cose del genere. Paradossalmente, alcune volte ho avuto la sensazione d'essere dall'altra parte del palco e di avere un potere decisionale maggiore non sulla base della validità o meno delle mie opinioni ma per lo scarto che divideva la mia esperienza in game e quella del nuovo di fronte a me che stava proponendo qualcosa su Rizon.


Se ammettiamo che esiste una reverenza verso l'antico e il potente da sempre, di conseguenza dovremo aggiungere che è molto difficile debellarla. Da un punto di vista “macroscopico” vi sono dei movimenti che periodicamente vorrebbero incarnare il tentativo di rivoluzione, sia qui che in RL, facendosi portavoce del cambiamento. Ma non è con l'istituzionalizzazione dei partiti (alla Rousseau) che l'uomo si incattivisce: in una prospettiva pessimistica alla Stedee credo che sia già il tempo trascorso a creare una gerarchia interna a qualsiasi tipo di organismo attraverso il quale si verranno a formare questi “poteri oscuri e permanenti” di cui sto parlando. Se è naturale, ammetterlo o no è solo aprire o meno gli occhi.







Ora, prima di concludere, cerchiamo rovesciare questa preoccupazione e di vedere storicamente come è stato giustificato il disporsi gerarchico. Questo è avvenuto soprattutto alla formazione del “Corpo d'Elite”, ancora statale, nella famosa polemica con l'EI di molto tempo fa (che non ho vissuto da sulla quale ho letto qualche articolo). La giustificazione è sempre stata che chi ha esperienza accumulata e dignità ed occupa un ruolo di potere fa il bene maggiore di tutti, che una “nabbocrazia” potrebbe veramente portare alla rovina.

Players ed e-pensatori che non erano per niente elitari, addirittura persone filo-Pce che hanno almeno 1 anno, si saranno resi benissimo conto dei pericoli su erepublik che possono scaturire dalle “orde barbariche” dei babyboom e da un inserimento troppo veloce nel sistema. Il caso di FDEI, farò solo questa eccezione al mio non citare, fu esemplare l'anno scorso. FDEI causò veramente molte reazioni di paura e protezione, unì moltissimo chi lo temeva: era un movimento della novità di cui parlavo sopra. Ora è un partito ormai maturo e istituzionalizzato, non fa più paura e s'è incivilito. Lo stesso (OVVIAMENTE non sto collegando queste due cose al di fuori della metafora letteraria) avviene in Italia RL col M5S: la reazione di quelli che lo temono o che semplicemente non condividono ha portato una maggiore collaborazione e allo stesso tempo il M. impernia molto la sua protesta su questa reazione, definendo l'opposizione alla “novità” un unico blocco.





Quindi, qual'è il giusto rapporto fra il potere al nabbo e il potere al vecchio su erepublik? Cosa si dovrebbe fare per le nuove e-generazioni a tutti i livelli, nei partiti, nei governi e altrove?

La mia opinione è che sia veramente necessario che le persone che hanno fatto esperienza e hanno la loro rispettabilità all'interno di questa community siano pronte ad affrontare grandi cambiamenti, a mettersi in gioco con atti rivoluzionari e nuove ondate GDR. È sempre andata così: il nabbo propone il maxi-cambiamento, il vecchio dice di no e rimane nel castello a trollare. Ma se vogliamo ridurre la distanza, se vogliamo spezzare questa catena, è necessario che i “Potenti” stessi, se vogliono essere degni di tale titolo, si mostrino alla luce del sole e tornino a mettersi in sfida con qualcosa di veramente nuovo. Altrimenti l'orda nabbica avrà alla lunga il diritto, anche passivamente, anche solo con numeri o disturbo, a far crollare tutto o a governare.



Pensiamo, per dirne una, alla Rivoluzione Francese: c'è chi la idealizza, chi la critica aspramente. Hegel era uno che la disprezzava ma ammetteva la sua necessità: il governo Francese era troppo incancrenito e lento nelle riforme, era “vecchio” e marcio e quindi è stata necessaria. Lo stesso potrebbe avvenire su erepublik.





Per quanto riguarda invece le singole strutture, e questo sarà veramente l'ultimo punto, andrò molto sul personale. Se c'è una cosa che accomuna TUTTI noi è che saremo sempre contrastati dentro dalla forza della creazione e da quella della nostalgia: è impossibile non dispiacersi quando si rimane dentro a qualcosa per tanto tempo. Succede anche nell'amore della RL.

Ma a questo punto la sanità è una presa di posizione, un atto della volontà.
Chi scrive è stato sempre un vigliacco sotto questo punto di vista, ma consapevole; nell'ammirare gli individui che hanno cambiato questa community, nel bene o nel male, mi sono reso conto del fatto che il tentativo ti attirerà sempre shitstorms, perderai gli amici, avrai dei periodi in cui ti sentirai veramente solo e dai replies dei commenti crederai d'aver fatto la scelta sbagliata. Ma come diceva Mel Gibson in Bravehart (cito a memoria, perdonate eventuali inesattezze): “chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'. Ma quando sarete agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere un'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la libertà!







È veramente difficile staccarsi dalla propria e-famiglia, dal senso di appartenenza che s'è creato, e molti di voi potrebbero anche non ottenere nulla da questo e morire in e-solitudine. Ma credo che così si sia generata la bellezza della nostra storia: dalla teocrazia alla rivoluzione degli innocenti, dal sorgere del primo pce ai grandi articoli di flame. Non è possibile uscire dall'utero senza un parto e l'uomo non giungerà mai allo stato di maturità senza ripetuti atti di coraggio: sapere aude! (Asd).







No veramente, a parte le caz*ate retoriche. Ci servono veramente nuovi nomi, nuovi partiti, nuove MU, bisognerebbe buttare giù tutto e ricostruire periodicamente. Ci farebbe veramente bene.
Sono sicuro che ci sono moltissimi altri utenti come me che si sentono dentro una “prigione dorata”, dove in realtà niente va male ma allo stesso tempo non c'è più quella grinta che ti fa dire “questo è un fottu** gioco, chi se ne frega se questa cosa farà facepalmare, io la voglio provare e ce la metterò tutta!!!". Stiamo diventando già al 3° mese di vita responsabili e dotti burocrati con la laurea in erep e il tesserino da CM vissuto. Prima o poi arriverà il momento d'una nuova era e solo con la follia della sfida riusciremo ad abbattere tutte queste tristi barriere invisibili e anche quelle figure macabre e grigie che vi sono dietro, che non si fanno mai vedere ma pensano tramite query e PM indiretti di poter governare le nostre vite e prendersi le nostre energie.

È giusto che la vita, anche se e-civile ed e-educata, anche se non del tutto e-nuova e nabba, giunga prima o poi a sgominare il parassitismo delle vecchie strutture di questo gioco. Fiat iustitia et pereat mundus.