[Vite e- italiane] Intervista a FELIKS EDMUNDOVIC

Day 4,871, 15:49 Published in Italy Italy by Marcello Mastroianni

Ben trovati cari amici e affezionati lettori,

Oggi ci occupiamo di FELIKS EDMUNDOVIC un giocatore storico della fazione dei "democratici" e-italiani che gentilmente mi ha concesso il privilegio di intervistarlo.

E' in preparazione un'ultima intervista ad un altro grande e storico protagonista della comunità e-italiana a cui seguiranno due ultime interviste a due protagonisti italiani emigrati ma molto noti sulla scena internazionale che saranno prossimamente pubblicate sul mio quotidiano e con cui concluderemo questa approfondita analisi personale e di gioco che ha riscosso un certo interesse di pubblico.

Lo scopo di queste interessanti interviste è far conoscere meglio, a tutti i giocatori attualmente attivi, le diverse personalità e i differenti punti di vista, principalmente delle due attuali fazioni contrapposte: i democratici e gli oligarchi, ma non solo.
Quanto riportato resterà inoltre per una futura e-memoria collettiva.

Se l'intervista vi sarà piaciuta, ricordatevi di lasciare al termine della lettura: il vostro voto, una offerta volontaria, qualche commento e non dimenticate di abbonarvi a "Piccole Note Resilienti" se ancora non lo avete fatto, di modo da consentirmi di proseguire nel mio modestissimo percorso giornalistico in questa piccola ma fiera comunità e-italica.

Buona lettura e grazie per la vostra attenzione,
Il Resiliente intervista FELIKS EDMUNDOVIC in 10 domande:

1) Quest'anno a novembre compirai 10 anni di gioco qui su e-republik, come ti sembra si sia evoluto il gioco in generale, in questo decennio, sia dal punto di vista tecnico che sociale?

Alcune cose sono cambiate, altre son sempre uguali. Per me il cambiamento più evidente forse è il numero di giocatori: fino a non troppi anni fa eravamo circa dieci volte le dimensioni della comunità attuale. Questo va di pari passo con una maggiore importanza dei tank sui campi di battaglia e ad un modo di fare la guerra che rispetto a un tempo è più legato alla mobilità.
Altre cose continuano ad essere simili: la rivalità tra Croazia e Serbia è una per esempio, con il loro diverso approccio al gioco. Più diplomatici i primi, la cui enfasi sul disinteresse viene spesso accusata di essere subdola. Più secchi e muscolari i secondi, propongono un approccio "onesto" accusato altrettanto spesso di essere cinico e materialista.
Un'altra cosa costante è la struttura della nostra comunità, che continua ad essere imperniata attorno a tre poli, due dei quali più eterogenei ma alleati contro il terzo, più coeso. La caratteristica di questo sistema è che mentre all'interno di queste due aree le informazioni si scambiano in modo fluido e costante, la comunicazione tra l'una e l'altra area avviene attraverso gli insulti. Ieri la cesura era tra EI ed Elite da un lato e T4L dall'altro, oggi è tra PCE e DeL contro NIO, benché i recenti eventi porteranno probabilmente ad un riassestamento di questi equilibri.

2) In 10 anni di gioco hai visto in e-Italia spesso il passaggio da una fase democratica a una dittatoriale e viceversa, come credi che sarà l'attuale fase democratica che stiamo vivendo qui in gioco?

La dittatura è una feature relativamente recente, ma la comunità italiana si è sempre divisa tra chi vede e-republik come un gioco esclusivamente militare e chi è più interessato alla parte comunitaria. E' una conseguenza del modo in cui è strutturato il gioco: anch'io quando ho iniziato ero povero e facevo una scoreggia di danno, perciò mi sono impegnato nel welfare, nella logistica dell'Esercito e nel Partito.
Man mano che ho cominciato ad essere moderatamente più forte mi sono interessato di più al lato militare e diplomatico. Sono due anime che sono sempre state in conflitto: è il motore della comunità, quando funziona. Questo però non accade sempre: quando ho iniziato mi ricordo che c'era un bel gruppo di tank il cui sport preferito era insultare e perculare i nuovi giocatori in quanto stupidi e inutili, perché "se non sei un tank non servi a niente."
Oggi quasi tutti quegli account sono polvere: forse se tanti nuovi giocatori di allora avessero avuto un comitato d'accoglienza meno borioso, adesso avremo più tank su cui contare.
Tornando alla politica interna, la novità recente è che i due campi in cui è divisa la comunità siano tornati ad identificarsi con queste due idee come all'epoca della Teocrazia, mentre negli anni in cui eravamo più popolosi questa identificazione ricalcava meno il confine tra le due parti di comunità più ostili tra loro (T4L da una parte e tutti gli altri dall'altra).
Penso che con l'assunzione del governo la parte democratica dovrà tornare ad essere più attenta alla parte diplomatico-militare, come mi sembra stia già accadendo. Questo produrrà dei cambiamenti nel campo antidemocratico, che finora ha usato l'argomento che e-republik sia un gioco esclusivamente militare per legittimare la propria esistenza.

3) Come credi si evolverà la politica estera e-italiana e come si evolveranno secondo te, le varie alleanze attualmente in essere a livello internazionale?

Una volta il danno veniva convogliato attraverso un reticolo di mpp, oggi dato il calo dei giocatori e il costo del gioco la guerra viene fatta da bande organizzate di tank.
NIO era parte dell'alleanza di bande chiamata Asteria, senza NIO la nostra permanenza nell'alleanza è una crisalide vuota senza particolare significato: siamo già neutrali nei fatti, perciò penso che la votazione per l'uscita dell'alleanza si riproporrà.
In un certo senso formalizzare la nostra neutralità è anche un gesto di rispetto verso Asteria, che non deve tirarsi dietro un peso morto (né peraltro ha finora mostrato interesse a farlo).

Il punto è piuttosto ciò che verrà dopo: le prospettive di un ritorno della dittatura penso siano legate alle possibilità di ripresa di Asteria, perché per NIO riconquistare il paese da soli e rimettere insieme la macchina di entrate delle TW avrebbe dei costi significativi in euro.
Anche con Asteria forte però tornare alla situazione precedente avrebbe dei costi in euro rilevanti, è probabile quindi che la situazione di neutralità si protragga. Penso che la direzione che prenderemo sarà molto legata al modo in cui decideremo di sviluppare i tank rimasti.

4) Credi possibile una pacificazione tra le due litigiose fazioni italiane dei "democratici" e degli "oligarchici"? Su quali punti essenziali le due fazioni contrapposte potrebbero convergere secondo te?

Penso che la contrapposizione tra un sentimento più orientato ad esteri e militare e uno concentrato su economia e comunità interna sia un elemento strutturale del gioco, la domanda vera credo sia come si combineranno queste due necessità nel futuro.
Mi sembra che il campo democratico abbia cominciato a riorganizzarsi proprio partendo da un interesse più spiccato per l'ambito militare: perfino Innocenti sta sparando, una cosa che non accadeva da tempi immemori.
Quello che mi domando è come si riorganizzerà il campo ex-NIO. Mi sembra che la tua intervista ad Emidio abbia chiarito che almeno una parte di quel campo abbia in mente di ritirarsi in due-click finché la situazione non dovesse cambiare. Mi domando però se chi tra loro ha ancora voglia di giocare proverà a riorganizzare una propria proposta al di là della dittatura, il che normalmente implica interessarsi anche al lato sociale di e-republik. Da questo mix potrebbero venire nuove ragioni di convergenza e di scontro.

5) Si leggono spesso commenti di una comunità e-italiana morente, condividi questo pensiero? Cosa si potrebbe fare secondo te per incrementare l'immigrazione di giocatori attivi in e-Italia o l'arrivo di nuovi giocatori indigeni?

E-republik è un gioco in cui la "vita" media dei partecipanti è relativamente ridotta, così chi osserva le cose da più tempo può vedere molte generazioni susseguirsi una dopo l'altra. Una cosa che mi ha sempre colpito è che ogni ondata di giocatori ha invariabilmente costruito un proprio mito di un'"età dell'oro" perduta della nostra comunità su e-republik. Io che ne ho incrociate molte non ho mai notato un'età particolarmente dorata.

Una cosa però che è spesso mancata è un giornalismo vero e proprio: la maggioranza dei giornali esiste per esprimere posizioni personali, anziché spiegare la situazione agli altri. Questo ha sempre reso il gioco difficile da masticare per i nuovi arrivati, che si trovano in un ambiente nuovo senza sapere cosa accada sul piano interno né estero.
Malgrado adesso io stia scrivendo troppo, la tua iniziativa credo abbia del valore in questo senso. Sintetizzare gli eventi e le diverse posizioni non è facile, ma sarebbe molto utile.

6) Per ravvivare il clima e-giornalistico e-italiano, quali argomenti credi si possano affrontare per incrementare l'interesse generale?

Al momento manca proprio lo sforzo di spiegare le cose da un punto di vista terzo, sia sul piano interno che estero. Il modo in cui stai affrontando la cosa penso sia produttivo, perché ogni ricerca scientifica o giornalistica parte da una domanda, che viene dall'osservazione e dalla teoria. Parlare con gli altri è un buon modo per iniziare a cercare le domande giuste.

7) Quali obbiettivi programmatici credi si potrebbero realizzare nel breve-medio termine sia in politica interna che estera dalla fazione "democratica" attualmente al governo?

Penso che tutto dipenda da che strategia siamo in grado di mettere in campo per sviluppare i tank rimasti, per migliorare la coordinazione e, in prospettiva, crescere nuovi giocatori. Tanto la politica estera quanto quella economica dipendono da questo.

8.) Quali risultati negativi credi abbia prodotto la lunga fase di governo degli "oligarchici" ora all'opposizione?

Il problema principale credo sia la noia. Far girare un certo numero di account su un server richiede poche persone che si sobbarchino il lavoro per mandare avanti la baracca: una cosa furba dal punto di vista della gestione del tempo che però rende inutile anche gran parte dei proprietari degli account inseriti nel server.
Posso sbagliarmi, ma ho sempre avuto l'impressione che la fissazione della fazione dittatoriale con l'"inutilità" della maggioranza della comunità umana fosse anche dettata dal voler giustificare una propria utilità di cui non fossero molto sicuri.
Nel complesso, il problema di questa cosa è che poco a poco ognuno smette di giocare fino a quando l'intero paese è sulle spalle di due persone, che lavorano con la sensazione di essere le ultime rimaste.

9) Quali giocatori, attualmente presenti qui in e-Italia, credi possano essere d'aiuto a migliorare la nostra e-nazione e che consigli ti sentiresti di dare loro?

Penso che ora ognuno sia utile, anche perché siamo quattro gatti. Il problema individuale normalmente è capire come rendersi utili, da un punto di vista collettivo invece il problema è capire come fare in modo che gli sforzi dell'uno non annullino quelli dell'altro. Può sembrare un problema astratto, ma se il problema della dittatura è la noia e il deserto, quello della democrazia è la prospettiva del flame fine a se stesso. Là il problema è che regole darsi per incanalare le divergenze in modo utile.

10) Credi che resterai a giocare ancora a lungo qui su e-republik e quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a restare tanto a lungo attivo e ti consentiranno di restare ancora qui in futuro?

Quello che mi ha sempre attirato di e-republik è che è un posto interessante per capire come funziona la politica. Quando ho iniziato a giocare ero attivo politicamente nella realtà ed osservare come funzionasse e-republik credo mi abbia risparmiato un paio di stecche sul muso. Erano anni un po' turbolenti. Poi ho continuato a giocare, un po' per imparare e un po' perché ho l'impressione che e-republik sia piuttosto indicativo per predire il mood politico nella realtà. Un esempio lampante credo siano le fortune parallele di FdeI e del M5S, ma anche la persistenza del Partito Comunista, alla cui ortodossia noi siamo fedeli anche quando la linea non c'è.
Oggi bazzico ancora, rimasto sostanzialmente per inerzia e per curiosità. Vedremo cosa succederà poi.

Fine intervista.

Ringrazio FELIKS EDMUNDOVIC per la sua sincerità e voi lettori per il tempo speso.
Non mancate al prossimo articolo!

Cari saluti,
IL RESILIENTE
Articolo disponibile dal giorno 23.03.2021

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