Fluctat, nec mergitur

Day 1,268, 15:48 Published in Italy Italy by Baldovino IV
Motto della città di Parigi

Ebbene si, Parigi, sbattuta dai flutti ,che hanno tentato di affondare l’argenteo vascello, suo simbolo, non è mai affondata. Nei secoli la città ha sempre resistito, assorbito, resistito. Certo, ha ceduto, ma non ha mai abbandonato. Come nella realtà, anche in Erepublik, il cugino Francese ha resistito e ha vinto. Ha saputo sfruttare la sua posizione, la sua abilità ha colto l’attimo, ha colto nel segno l’invocazione di Orazio: “Carpe diem”. Il cugino Francese, ci ha tradito, ci ha preso in giro, ha calpestato forse il suo onore, ci ha tagliati fuori, ma esce da una situazione difficile. Senza mutilazioni, senza perdere importanza diplomatica e politica. Ah la diplomazia, quale arte divina. La diplomazia porta alla salvezza nel caso dei Francesi, certo, ha tradito le aspettative di una nazione che non esiste più, di una nazione ormai esule.
Infatti con il proclama di ormai due giorni fa del Ministero dell’informazione, noi, non esistiamo più. Dum Romae consulitur, la penisola veniva conquistata.Mentre i vertici di EI, Governo e Folgore trovavano un accordo su cose tutte poco chiare (che hanno ancora una volta il sapore di una faida interna tra partiti), noi venivamo battuti in tutte le regioni. Ora, qualcuno però mi deve spiegare perché l’Ei ci ha comunque fatto combattere, se si era già deciso di andarsene,age si quis agis (se fai qualcosa, falla! Plauto)!

Presidente Pericle (o Endgame), in momenti così difficili, c’è bisogno di una scelta coraggiosa, che a mio parere, potrebbe anche far guadagnare voti e popolarità, chieda ai capi dei partiti avversi di formare un governo di unità nazionale. Ormai, esuli, abbiamo il tempo di ri-organizzarci e, a mio parere, non sarebbe del tutto stupido offrire la possibilità di operare in modo coeso e unito, tutti insieme. Le chiedo, in qualità di presidente, di farsi portatore di una nuova politica, offra posti di governo e operi a stretto contatto con gli altri "big" del paese, per scavalcare gli ostacoli insieme e perché qua c’è bisogno dell’esperienza di tutti. Spero di aver espresso al meglio il concetto al meglio.
Mi si perdoni la critica finale, Presidente, sarebbe il caso anche che lei facesse un discorso alla nazione di persona e trovo la sua scelta dell’esodo molto coraggiosa (che può ahimè per lei, risultare impopolare) e presa per il bene comune (sicuramente, lo dimostra, lo dimostra come già detto, il fatto che potrebbe risultare impopolare), sarebbe stato altrettanto più coraggioso metterci direttamente la faccia.