[FAREWELL] Le Vent Nous Portera - Goodbye eItaly

Day 2,678, 11:15 Published in Italy Italy by Felipao Ruggerao

Vi è mai capitato di ascoltare una canzone per caso, dopo tanto tempo, ed incredibilmente riuscire ad immedesimarsi completamente in essa?
Mi è capitato pochi giorni fa, con il capolavoro di Bertand Cantat e dei “Noir Desir”.
Quello che segue, è sostanzialmente un flusso di coscienza, o meglio, vari pensieri e sensazioni, che si ricollegano più volte al testo della canzone sopracitata.





Je n’ai pas peur de la route
Faudrait voir, faut qu’on y goûte
Des méandres au creux des reins
Et tout ira bien là
Le vent nous portera


Non ho paura del cammino, della strada, della mia via, perché dovrei averne?
Eppure non mi era mai capitato di vivere un momento del genere, questa situazione surreale che mi ha portato più volte a chiedermi: “Che sto facendo? Che dovrei fare?”.
Essenzialmente, non riesco più a trovare stimoli necessari per continuare e questo per me è molto strano.
Strano perché, la community, la chat ma soprattutto quelle amicizie virtuali che mi sono creato durante questi (quasi) 5 anni, mi hanno spinto, seppur con qualche pausa, ad andare sempre avanti, a vedere sempre il meglio delle cose intorno a me.
Eppure, qualcosa è cambiato ultimamente; la community, le sensazioni, lo spirito di iniziativa non sono più le stesse, la rassegnazione e la desolazione hanno preso il sopravvento.
Bisogna ascoltare il profondo delle emozioni, magari farsi guidare da esse, ma alla fine, ciò che è più importante, perlomeno in una piattaforma virtuale, è fare ciò che si reputa migliore per se stessi.
Continuo a ripetermi che tutto andrà bene, che tutto si risolverà e che in realtà, come mi capita spesso, mi sto solamente facendo mille problemi per nulla.
Eppure ho questo chiodo fisso in testa che non riesco a togliere: ragionare o agire, a volte è davvero difficile scegliere, o forse no.
Ascolterò ciò che veramente mi sento di fare, per una volta mi farò guidare dalle mie sensazioni ed emozioni, ragionerò di pancia e non con la mente come ho sempre fatto.
Il vento mi guiderà..






Ton message à la Grande Ourse
Et la trajectoire de la course
Un instantané de velours
Même s’il ne sert à rien va
Le vent l’emportera
Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera


La traiettoria del mio viaggio sta per cambiare, lo so per certo, devo fotografare ed incorniciare questo momento perché so che segnerà il mio corso qui.
Eppure so che tutto questo sarà flebile, leggero come il velluto, in fin dei conti non cambierà veramente nulla.
Sono solo un giocatore tra tanti, non potrò mai cambiare il corso degli eventi, non ho mai fatto nulla di veramente rilevante per la community, ho solo messo la mia disposizione e volontà al servizio di altri, cercando di aiutare le persone con cui ho legato di più durante questi anni, aiutando coloro che ne avevano bisogno, ho tentato e provato di migliorare ogni giorno sempre di più, lavorando ed impegnandomi al massimo in tutto quello che facevo.
Un lavoratore, ecco come mi definisco e sono realmente, nulla più.
Un ragazzo che si è sempre divertito cercando di instaurare un dialogo con gli altri, conoscendo nuove persone, che ha sempre provato ad imparare cose nuove e che tuttora continua a farlo, nonostante sia uno dei più “anziani” della comunità italiana.
Cosa resterà di tutto questo alla fine? Nulla.
La storia ricorda, e ricorderà, solo i più forti, i vincenti, non c’è spazio per coloro che attendono e stanno a guardare; gli umili, spesso, non vengono menzionati.
Per questo devo agire, il tempo stringe!
Il vento mi guiderà..





La caresse et la mitraille
Et cette plaie qui nous tiraille
Le palais des autres jours
D’hier et demain
Le vent les portera


Strano come un gioco come eRepublik riesca a darti delle emozioni e farti provare qualcosa di veramente unico nel suo genere.
Ed è anche un gioco che può farti cambiare umore rapidamente, ma soprattutto, è diventato un qualcosa di indefinito che ormai non ha più nulla da dire e da chiedere al giocatore “lavoratore” come me.
Non ha più nulla da dare a chi era interessato al modulo economico, non trasmette più quelle sensazioni che si avevano quando si pianificava una strategia militare ed ora, non regala nemmeno più un modulo ed una parte politica a tutti coloro che erano (e sono) interessati a governare alla vecchia maniera, discutendo, negoziando, simulando una vera vita politica.
Questa era l’ultimo aspetto rilevante che era rimasto in piedi, l’ultimo baluardo che dopo sette anni, è crollato sotto i colpi dell’avidità di coloro che hanno deciso di creare questo gioco.
Ciò che più mi tormenta è il perché di tutto questo; per quale ragione bisognava distruggere un MMORPG unico ed inimitabile nel suo genere come eRepublik?
Tutto ciò in realtà è semplice, dall’alto hanno fiutato l’affare e non se lo sono fatti sfuggire ed io invece, continuerò sempre a rimpiangere i tempi andati, così come mi è capitato di fare ultimamente in chat con altri ragazzi con cui avevo condiviso esperienze passate.
Tutto ciò mi ha fatto solo peggio, la rassegnazione, come già scritto in precedenza, ha ormai preso il sopravvento in me.
L’eRepublik che conoscevo ed ho amato non esiste più e purtroppo devo farmene una ragione, non c’è più niente che mi possa far sperare in un ritorno a qualcosa di migliore.
Tutto questo è stato portato via da un vento inesorabile, che con forza ha spazzato via tutto quello che ti buono era rimasto.




Génetique en bandouillère
Des chromosomes dans l’atmosphère
Des taxis pour les galaxies
Et mon tapis volant dis ?
Le vent l’emportera
Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera


Tutto sembra impazzito ormai, non c’è più un senso logico, non c’è nemmeno più una giustizia ed una valvola di sfogo per i giocatori come me.
Quel minimo di senso che aveva questo gioco si è disperso e nebulizzato ed io sono qua, a cercare di rincorrerlo disperato, per non cadere, per cercare di rimanere attaccato all’unico appiglio che mi è rimasto per non scivolare nel vuoto definitivamente.
I miei ricordi, quelli più belli, stanno ormai scomparendo, assottigliandosi all’orizzonte, un orizzonte scuro e tetro in cui a fatica riesco a vedere uno spiraglio di luce.
Per arrivarci, devo farmi guidare dal vento..






Ce parfum de nos années mortes
Ce qui peut frapper à ta porte
Infinité de destins
On en pose un et qu’est-ce qu’on en retient?
Le vent l’emportera


Tutto quello che ho fatto è servito a qualcosa? Tutti questi giorni passati di fronte ad un computer hanno un loro significato?
eRepublik è diventato un gioco marcio, in cui il successo si misura, ahimè, su quanto conti a livello di statistiche militari e su quante volte puoi permettere di premere sul tasto “Fight”.
Son sicuro che come me, ci sono migliaia di persone che si staranno chiedendo le stesse cose e che in cuor loro stanno vivendo le mie stesse sensazioni.
Ma non posso più attendere, devo scegliere.
Le mie azioni avranno un significato alla fine dei conti? Solo il tempo può dirlo.
Me ne vado perché alla fine il mio tempo qua è finito, esauritosi come la sabbia in una clessidra.
Non ha più alcun senso per me rimanere, per cosa poi? Non riesco a trovare un fine, uno scopo preciso.
Oggi la community italiana perde un giocatore, ce ne saranno altri che lo rimpiazzeranno ed alla fine, tutto ritornerà come prima, non sarà cambiato nulla.





Pendant que la marée monte
Et que chacun refait ses comptes
J’emmène au creux de mon ombre
Des poussières de toi
Le vent les portera
Tout disparaîtra mais
Le vent nous portera


Rimango seduto in un angolo, chiuso nella mia ombra a fare i miei conti, su cosa posso fare, dove poter andare.
Quello che mi sta più a cuore è giocare e voglio continuare a farlo.
Mi sono troppo affezionato alla community italiana per lasciarla (di nuovo), ho ormai troppe persone che mi stanno a cuore che non posso abbandonare.
Semplicemente il mio tempo qua è ormai concluso.
Troverò altri lidi su cui cercare di poter tornare a divertirmi, facendo nuove esperienze ed incontrando nuove persone con cui condividere qualcosa.
Ci vorrà tempo, lo so, probabilmente staccherò per un po', sarò meno presente in chat ma cercherò di onorare gli ultimi impegni che ho lasciato da parte e che necessitano di essere conclusi.
Spero, comunque, che questo sia un arrivederci, nella speranza che questa marea priva di senso e gonfia solo di superbia e di egoismo possa lasciare il posto, di nuovo, al vero spirito della community italiana.
Alla fine dei conti, il vento porterà via tutto, spazzerà via la polvere dell’illogica e dell’oppressione ma non potrà mai cancellare quello che siamo, quello che veramente vogliamo e quello che veramente chiediamo.
Ma soprattutto, il vento potrà portare e spazzare via me, ma non riuscirà mai a cancellare ciò che provo per voi, quello che con voi ho condiviso durante questi anni e non riuscirà a distruggere lo spirito della vera comunità italiana.

Vi voglio bene!

Felipe Ruggeri