Riflessione...

Day 927, 10:06 Published in Italy Italy by Endgame

Premessa: Questo articolo è una riflessione personale sul dibattito che in questi giorni sta animando la nostra community.




In questi giorni, la community italiana è divisa tra "modello teocratico si" e "modello teocratico no".
Inizialmente mi sono schierato contro, ero probabilmente spaventato dai toni usati da grizly, il modello che lui proponeva non mi faceva impazzire. Dopo poco tempo però mi sono reso conto che era stupido schierarsi pro o contro senza capire esattamente di cosa si discutesse.
Dato che frequento la chat, ho deciso di sentire le opinioni di alcuni player (tra cui lo stesso grizly) per andare a capire esattamente cosa si proponeva e che posizione dover assumere.

DA QUELLO CHE HO CAPITO (accetto correzioni se sbaglio, purché fatte senza cinismo e cattiveria) si propone uno stato governato da cittadini esperti al fine di creare uno stato militarmente competitivo anche senza i numeri adeguati, a discapito del divertimento determinato dal libero arbitrio.

Credo che tutti siano concordi sul fatto che al governo ci debba essere gente capace: i governati devono gestire interi, esteri ed economia, sarebbe dannoso per tutti essere governati da incapaci.

Però non condivido l’idea del cittadino nuovo o di media conoscenza, tenuto soltanto come entità che deve addestrarsi, lavorare per lo stato e combattere quando e dove necessario.
Questo processo causerebbe un’alienazione (per dirla con Marx) dell’individuo che si sentirebbe svalorizzato dalla sua comunità; non si sentirebbe apprezzato per ciò che è e che potrebbe fare. Si sentirebbe apprezzato perché dentro il sistema.

Sarebbe stupido pensare di poter imparare tutto e subito, ma ritengo altrettanto stupido pensare che i cittadini esperti si possano forgiare se inseriti a capofitto in un sistema che non capiscono e probabilmente non condividono.
Nello stesso tempo posso capire che i cittadini più anziani possano averne le scatole piene di vedere persone giovani agire di testa loro, senza seguire le regole che tutti dovremmo conoscere e rispettare.

Però desidero chiedervi: “trovate corretto imporre ad una persona quale aspetto deve sviluppare?”, “pensate giusto che io, iscritto ad eRepublik, affascinato dal lato politico debba vedere dimezzate le mie possibilità di imparare ed un giorno arrivare a rivestire un ruolo importante e svolto in maniera adeguata?”.

Dall’alto della mia (beata) ignoranza mi sento di affermare che il problema non sia il numero della comunità, ma il modo in cui la comunità convive con le sue caratteristiche.
Chi è intrigato dall’aspetto politico deve avere la possibilità di crescere in questo campo, lo stesso vale per gli altri settori.
Una coesistenza di questi “settori” è possibile, e sono certo che gioverebbe molto ad il nostro paese dal momento che tutti avremmo la possibilità di mettere in gioco le nostre caratteristiche.

E’innegabile perciò fare tesoro dell’esperienza dei “veterani” e preservare, incoraggiare ed aiutare i giovani cittadini (che permetteranno di avere una community numerosa), senza mettere in secondo piano però le regole che devono rispettarsi.

Troviamo tutti assieme il modo di creare una migliore comunità gettando le basi per un grande paese.

PS scusate il poema e dando per scontato che il mio pensiero sia esposto in maniera contorta rimango a disposizione per chiarimenti (sia via commento che in chat).

Endgame