A commento, rispondo...

Day 932, 04:34 Published in Italy Italy by Dio Akira

Prendendo in esame il mio precedente articolo e l'utimo articolo di grizly ho trovato tre commenti interessanti per sviluppare un discorso chiarificatore (o presunto tale) per quanto riguarda alcuni punti che forse lasciano perplessa la maggior parte della popolazione.

Intanto l'idea del partito non è ancora stata presa in considerazione. Giustamente persone legate agli attuali partiti, non trovano giusto dover supportare questo progetto ed essere forzati a muoversi in un altro partito che probabilmente di "politica" se ne occuperà davvero poco.
Il partito (in caso venisse ufficializzato) sarà semplicemente uno strumento per il dialogo, dal mio punto di vista non è necessario che venga lanciato alle elezioni congressuali o presidenziali, ma se dovesse raggiungere una soglia di membri abbastanza alta da entrare nella top 5 sarebbe un problema serio. Non si potrebbero evitare candidature sgradevoli alle congressuali.
Questo potrebbe rivelarsi controproducente ed inopportuno. Forzerebbe i direttivi degli altri partiti a dover prendere precauzioni contro l'eventuale partito e rendere spiacevole il dialogo.
Allo stesso tempo un dialogo con i partiti privo di numeri o con numeri indicativi potrebbe non essere così incisivo come nel caso di un partito che ti presenta una rosa di persone capaci ed attive.

supermaghe
Se fate un partito... dovreste farne due visto che serve la maggioranza assoluta del congresso per realizzare il progetto.


Partendo dal presupposto che non è ancora detto che si faccia un partito (per i motivi sopra elencati), averne due sarebbe proprio la distruzione dell'attuale classe politica: sarebbe altamente sgradevole, creerebbe malcontento generale, e si imporrebbe una sfida continua ogni mese.
Qualcuno potrebbe trovarlo stimolante, ma alla fine non è questo l'obiettivo che ci siamo imposti.
Oltre al fatto che un progetto del genere richiede la massima cooperazione dei partiti, e non sabotaggi, atti di forza, e mezzucci. I partiti avrebbero un compito importantissimo nel candidare il maggior numero di persone capaci e disponibili. In un progetto del genere non si da spazio alla quantità ma alla qualità dei candidati.
Qualità che sarebbe compito dei direttivi rendere operativa.

supermaghe
Se invece cercate l'appoggio dei partiti, prevedo un boom elettorale del maggior partito che non vi appoggerà: non perchè sia una cattiva idea (come ho già detto alcune cose mi sembrano molto sensate) ma perchè è un progetto di tale portata che probabilmente spaccherà il paese in due (e non perchè siamo italioti, eh eh eh, succederebbe ovunque).


La questione è semplice se c'è da decidere non lo si può fare in due o tre, ci vuole il maggior numero di consensi: la maggioranza è una delle regole imposte dal gioco.
E' anche vero però che se i partiti dovessero bloccare a priori eventuali candidati che volessero sostenere il progetto, questo avrebbe esattamente l'effetto contrario di quello da te descritto. Nel caso ci fossero dei sostenitori del progetto all'interno del partito, ed il partito stesso decidesse di non voler assolutamente appoggiare la statalizzazione di alcuni settori, questo creerebbe divisioni interne, eventuali allontamenti, porte chiuse, costringendo alcuni membri a dover lasciare il partito.
Per questo credo che sia nell'interesse dei partiti lasciare la porta aperta al dialogo e libertà di scelta ai propri membri.
Se poi la maggioranza degli eletti al congresso decide di non voler statalizzare nulla, si continuerà sulla stessa strada percorsa per anni.

supermaghe
Nei commenti ho trovato molti dubbi espressi sulla realizzazione di un tale progetto in una comunità con più di 1000 giocatori attivi (numero che si spera aumenti!).
Potreste fare un riassuntino/faq delle soluzioni proposte? Faccio un esempio: si statalizzano le armi, i numerosi imprenditori del settore si spostano negli altri settori e i prezzi crollano. Si aspetta che il mercato faccia da sè (con crollo di stipendi e pericolo di emigrazioni di massa) o c'è un piano?

Winston-Smith
Ah, un altro appunto: statalizzando il settore delle armi, mettendo fuorigioco le aziende private che cercheranno di fare concorrenza a quelle statali, negando di fatto la possibilità di aprire aziende in un settore così importante è probabile (anzi, quasi sicuro) un boom delle aziende di altri settori, che provocherà un abbassamento dei prezzi (vista la concorrenza), un abbassamento degli stipendi, perciò una fuga all'estero di chi vuole aprire aziende senza così tanta concorrenza e di chi vuole uno stipendio adeguato, il che causerà un'ulteriore sovrapproduzione e l'abbassamento dei prezzi...


Un imprenditore cosciente conosce il mercato italiano, o almeno si presume che abbia le capacità per valutare dove, come e quando aprire un'azienda.
Non è detto che una volta venduta l'azienda si debba per forza compensare aprendola in un altro settore italiano.
Questo vuole essere un messaggio. Il mercato italiano è già saturo adesso. Se uno volesse entrare in un settore economico Italiano dovrebbe già adesso scontrasri con le aziende già esistenti, con possibilità di guadagno bassissime. L'italia è un paese con un numero basso di cittadini e le aziende sono anche troppe (in tutti i settori).
Un imprenditore furbo prenderebbe i soldi ed andrebbe in Russia, Polonia, USA ect ect dove c è comunque un buon mercato, tanti possibili acquirenti e spero vivamente che non faccia la stupidaggine di aprire in Italia.
Viene quindi data una grande occasione di correggere eventuali errori programmatici ed imprenditoriali.
Sicuramente ci saranno persone che pensano: "io voglio contribuire in Italia, all'economia italiana e non andare all'estero".
Erepublik è un gioco che abbatte con semplicità le barriere nazionali per quanto riguarda l'economia e la gestione aziendale, rendere redditizia un'azienda è frutto di buone capacità di analisi globale e non soltanto della propria nazione.
Con semplicità, è possibile spostare una ORG in un'altra nazione ed aprire o comprare un'azienda, far lavorare cittadini del posto e guadagnare nel loro mercato.
Un imprenditore italiano che guadagna all'estero è pur sempre un cittadino italiano che ha dei gold.
Altra cosa importante: lo stato deciderà se comprare o no aziende chiuse. Se hai una q1 ed è chiusa, nessuna produzione, lo stato potrebbe non comprarla. Che senso avrebbe per lo Stato comprare aziende chiuse? Non erano produttive prima e non saranno utili neanche dopo. Quindi lo stato si riserverà di valutare attentamente quali aziende CHIUSE comprare a seconda del fabisogno interno.
Non è ancora una legge scritta, ma sicuramente si darà la precedenza a quelle attive per poi valutare quelle chiuse.

Winston-smith dice un'altra cosa: "un boom delle aziende di altri settori, provocherà un abbassamento dei prezzi (vista la concorrenza), un abbassamento degli stipendi perciò una fuga all'estero di chi vuole aprire aziende".
Per quanto riguarda il boom ho già spiegato che la fuga all'estero di aziende è prevista come una possibile mossa imprenditoriale. Ma perchè un imprenditore non dovrebbe cercare di far fruttare al massimo i gold ricevuti dalla vendita allo stato della sua azienda aprendo in una nazione con una forte economia e un grande potenziale di acquirenti riducendosi a sgomitare in un settore italiano che è già saturo in partenza? La vedo la scelta migliore.
Per quanto riguarda l'abbassamento degli stipendi in caso di sovrapproduzione di un settore, la vedo esattamente al contrario.
Sarebbe logico se si ha un'abbassamento dei prezzi di vendita di conseguenza un abbassamento anche i salari, ma se un mercato diventa saturo e si continua ad investire aprendo aziende in quel settore, ci sarà molta richiesta di lavoratori in quel settore.
I salari schizzerebbero alle stelle. Se si aprono molte aziende c'è bisogno di più manodopera. Ci sarebbe una corsa al rialzo degli stipendi nel job market.
In tal caso come è sempre stato detto e purtroppo anche fatto, quando un mercato libero si satura l unica cosa che si può fare è attendere che le aziende meno competitive lascino il passo, o si organizzino per l'esportazione o facciano upgrade di qualità.
E' una dura legge del mercato, ma chi non si ricorda il settore gifts di qualche anno fa?
Per evitare comunque questo boom e la non necessaria produzione selvaggia di un determinato prodotto, ed essendo lo Stato a comprare direttamente dai GMs che vorranno vendere le proprie aziende, sarà compito dello Stato stesso informare delle possibili alternative di investimento.

Penso sia tutto.
Cercherò di rispondere anche nei commenti.

Saluti
Dio Akira