[Presidenza delle repubblica] Resoconto di metà mandato

Day 2,740, 03:33 Published in Italy Italy by Antimo Vero

Amici, concittadini, oppositori, soldati, buongiorno.

Siamo giunti alla metà del mandato governativo e vorrei condividere con tutti voi le varie attività svolte o in essere in questo periodo.
Non ho a disposizione un resoconto puntuale di ogni ministero ma sostanzialmente ciò che è stato fatto o è in via di definizione è trasparente e verificabile.
I detrattori del governo risponderanno sarcasticamente non condividendo alcune scelte ma sicuramente non si può dire che il governo non stia lavorando.

Ogni ministero sta lavorando alacramente pubblicando bollettini puntuali e periodici circa le varie iniziative.
Sono partiti vari contest tra cui ricordiamo il famosissimo "Penna d'oro" e il concorso a premi sponsorizzato dal ministero della formazione.
I bollettini degli esteri e i comunicati governativi vengono diramati di frequente e contestualmente la sezione ambasciatori ci fornisce una serie di informazioni e interviste utili a comprendere meglio gli scenari internazionali.

Il ministero dell'economia sta monitorando costantemente sia le entrate che le uscite e si è posto l'obiettivo di effettuare dei test sui cambi di tassazione.
Stiamo verificando gli impatti che ha un abbassamento seppur minimo di alcuni tipi di tassazione tra cui la work tax.
Sostanzialmente il gettito delle entrate si sta attestando intorno ai 3600 itl medi giornalieri. Questo segna una piccola ripresa nella produzione e nei consumi in Italia.
Rimando al bollettino dell'economia in fase di realizzazione per un maggiore dettaglio.

Le org statali sono state recuperate e le somme al loro interno riassegnate ai legittimi proprietari quando questi sono verificabili.
In assenza di prove circa la reale proprietà dei beni al loro interno sarà cura del congresso gestire le somme e rimetterle nelle disponibilità dello stato.

Venendo alla questione più delicata vorrei spendere due parole sul NAP siglato con lo stato serbo.
Possiamo vivere la questione secondo due punti di vista che difficilmente si conciliano.
A titolo personale aborro ogni forma di NAP verso invasori, a prescindere da qualsiasi logica. Da cittadino combatterei sempre e comunque per la libertà del mio paese e lo farei anche a costo di scomparire dalla mappa.
Da presidente della repubblica devo fare i conti con la realtà e cercare di garantire una nazione alla nostra community.
Sarei curioso di sapere quanti siano disponibili a farsi cancellare combattendo rispetto a quanti invece vogliono poter dire di avere ancora uno stato da amministrare.

Sappiamo tutti che paesi come la Serbia hanno una capacità militare decine di volte superiore alla nostra. Combattere spendendo tutto o quasi per vincere qualche battaglia e poi subire una riconquista totale non è il massimo.
Chi gioca da tempo conosce gli innumerevoli tentativi e piani attuati nel passato, chi gioca da meno tempo sappia che ogni volta che abbiamo fatto sforzi enormi e ci siamo liberati, subito dopo abbiamo subito il contraccolpo perdendo più di quello che avevamo.
Più volte siamo stati vicini alla cancellazione e nonostante svariati aiuti degli alleati la realtà è che appena ci ritroviamo scoperti veniamo cazziati.
Tra l'atrlo scomparire equivale a non avere più risorse, ad annullare gli introiti delle tasse, il che porta a non avere possibilità di finanziare tutti quei servizi che lo stato elargisce nonché la difesa.

Dichiarare guerra ad un paese come la Serbia è un atto lesionistico. Io stesso criticai il presidente Aelagon da cittadino pur comprendendo la posizione e la responsabilità di tale gesto.
Siamo realmente disposti a essere cancellati e a giocare come zingari? Io si ma gli altri?
In molti in questi giorni si sentono delusi, traditi dall'accordo. Ma se questo ci può garantire un discorso più di lunghe vedute allora benvenga.
Ricordo a tutti che la dittatura ha sfiancato i conti e ridotto all'osso le nostre disponibilità.
Se la guerra in Norvegia ce la potevamo permettere fino ad un certo punto, un'offensiva su larga scala contro Slovenia e Serbia insieme è impensabile.
Qualcuno ci invita a vergognarci, qualcunaltro ci qualifica in modo pessimo e qualcuno propone di allearci con il nemico.
Sappiate che noi siamo un paese militarmente debole, con bonus appetibili e facilmente conquistabili. Allearci con la Serbia equivale a lasciare le regioni a condizioni diverse.
Facendo finta tra l'altro di essere amici subendo lo stesso trattamento attuale. Le nostre regioni sono indispensabili per loro, questo nessuno lo può negare.
Tra l'altro il cambio di alleanza proposto dalla dittatura non prevedeva la restituzione delle regioni ma un ritorno parziale di alcune dopo un periodo di verifica di cui personalmente non conosco la durata.
A queste condizioni preferisco un NAP non rinnovabile in futuro ad una finta amiciza da schiavo.
Ho letto varie critiche e commenti anche offensivi, non sono certamente il detentore della verità assoluta e non ho la possibilità di finanziare da solo uno sforzo bellico così imponente.
Ho sempre aperto al dialogo, chiunque avesse un piano valido o sia a conoscenza di un modo diverso per liberarci dall'oppressione nemica troverà in me un interlocutore attento.
Senza argomentazioni trovo non corretto sparare a zero.
A livello militare non staremo fermi, di certo non posso rendere pubbliche le nostre intenzioni ma è un pò che stiamo lavorando ad altri fronti che ci permetterebbero di divertirci misurandoci con avversari più alla nostra portata.
Fermo restando che i rapporti con la Slovenia sono tutt'altro che chiari.
Ora non per fare l'avvocato del diavolo ma è buona cosa monitorare la mappa prima di proporre dei piani improvvisati.
Anche la liberazione del nord Italia ha degli impatti che un governo non può sottovalutare. Se a nord-est condividiamo un confine naturale con la Slovenia, al nord c'è l'Ungheria che non farebbe complimenti a dichiararci NE per prendersi eventuali regioni liberate.
Come vedete non è facile districarsi in questo scenario, se fossimo militarmente forti come la Serbia probabilmente saremmo i padroni del mediterraneo, invece la nostra debolezza ci pone al centro dei desideri di tutti i nemici.
Stiamo cercando di incontrarci con le MU per farci carico di alcune difficoltà che stanno emergendo.
C'è voglia di condividere un'esperienza importante cercando di colmare eventuali limiti del sistema difesa.
Riteniamo fondamentali tutte le mu presenti sul territorio nazionale e faremo in modo che ognuna possa esprimesri al meglio per la nazione.
I modi e i termini restano da stabilire ma vogliamo che a livello militare ci sia una coesione tale da massimizzare ogni intervento che programmeremo.
Rendere partecipi le MU e metterle in grado di fare danno utile sarà la priorità nei prossimi giorni.

La presidenza della repubblica, il governo e i vari ministeri saranno sempre aperti al dialogo se costruttivo e pronti a discutere di ogni problema o necessità ogni cittadino ci volesse esporre.
Alle critiche cerceremo di rispondere con i fatti, alle offese o al denigrare senza argomentazioni non daremo altro seguito.
L'appello è a mettere da parte pregiudizi e a togliere il paraocchi per guardare le cose sotto altri punti di vista, siamo tutti nella stessa barca e tutti abbiamo lo stesso desiderio: rendere l'Italia un paese migliore.

Sempre fidelis
Antimo Vero.